sabato 13 gennaio 2024

 L'IMPREVISTO NOI. Un politico doveva affrontare un discorso per le elezioni europee del prossimo maggio, ma doveva seguire uno statuto che diceva "Precaria è la situazione dell'esistenza perché lo sforzo politico di ricondurre a categorie la contingenza storica è sempre esposta allo scacco matto di alcuni potenti della terra che si danno battaglia per avere il primato imperialista. Esiste un rapporto di implicazione, fra il discorso e l'argomentazione critica della passione politica che si colloca dentro uno spazio pubblico come la piazza dove si ascolta e si espande, ma noi abbiamo buone ragioni per avere dei pregiudizi nei confronti dell'arte che ha la consapevolezza del male che si può causare mentre si governa e si costruiscono i programmi in base ai valori della speranza, dell'innovazione, della volontà di dominare il corso del mondo con l'intenzione della pace. (ovazione, qui c'era proprio scritto attendere l'ovazione del pubblico). Noi ci rapportiamo continuamente alla città dei termini dello Spirito che ci guida anche nelle avversità, cercando di avere fiducia nel presente per il futuro e di avere risultati soddisfacenti di consolazione e di sostegno alla nostra opera, ma è quando la nostra opera si realizza nell'imprevisto d'amore che ci sentiamo veramente contenti. C'è in noi una continua ambivalenza, dell'appartenenza gli uni e gli altri e dell'indifferente estraneità ai fatti di cronaca che vediamo nei servizi giornalistici, specie nel processo e nell'accusa alla corruzione dei giovani che si esprime in ostilità alla democrazia e che gioca le sue carte nel rinfacciare la presa delle armi come soluzione ai problemi nell'esperienza del disincanto legata all'irrazionalità della collisione tra la giustizia e la volontà che si rappresenta nel contrasto tra lo spirito oggettivo di leggi, usi e costumi a cui ci si conforma nella tendenza e nella moda e spirito soggettivo che vorrebbe diventare infinito nonostante un sapere critico che appare inquietante rispetto ai molti omicidi di genere femminile e dei genocidi di guerra di cui alcuni esponenti politici hanno dovuto rendere conto davanti alla giustizia internazionale di Bruxelles. La giusta cultura deve sorreggere il potere, che non si basa sull'apparenza di una illusoria autenticità amorosa del dubbio virtuoso o metodico dottrinale, ma pur svelando un vuoto abissale cerca ci accomunare i poeticamente politici artigiani, di persuasori benevoli che sanno scegliere i mezzi senza del tutto ignorare i fini a cui indirizzare l'azione. La convivenza è difficile e disagevole negli slanci e nella definizione dei fini che solo pochi eletti riescono ad ottenere per fortuna o per imprevisto favorevole del destino che devono tenersi stretto sapendo resistere al logorio della vita moderna con la saggezza e la competenza qualificante che serve a fare equilibrate scelte politiche. (attesa di altra ovazione, c'era proprio scritto così!). La legittimazione del potere costituito è data dalla ricerca della buona Repubblica, che si vede nel vivere bene nella comunità attraverso una economia ed uno slancio pulsionale seppure nella contradizione contrattualistica con la contrapposizione di stato e natura e modus vivendi civile che riguarda i gruppi di potere territoriale in cui l'amore si esercita nella resilienza durevole e nella legittimazione dei rapporti di comando, coercizione e monopolio sui consociati per cui se un cittadino va a comprare un francobollo deve sapere che serve a pagare un servizio di spedizione che è sotto la tutela e responsabilità statale fra cui anche la sua di applicare il francobollo altrimenti il destinatario avrà la brutta e spiacevole sorpresa della tassa a carico proprio del  costo di 4 euro che pone al centro dell'attenzione la distribuzione del bene nel mondo per cui se su 1000 francobolli c'è una mancanza di 1/4 del valore su 4.000 euro sono 1.000 euro di rischio di mancato pagamento del servizio spedizione a liberal e communitarian dove il dissidio verte sulla primarietà del giusto rispetto e stima nel legame relazionale specie nel riconoscimento della sua identità sessuale e nella sua espressione erotica se no non si può avere un totalitarismo ossessivo e geloso nell'appartenenza in quanto questa soffoca e distrugge piano, piano il rapporto così come la freddezza puritana e scalzante dell'intesa nell'utilitarismo liberale dei sentimenti. La posta in gioco per noi è il pluralismo che dia con l'amore il senso dell'agire anche dopo il commiato con figure rappresentative di riferimento e che si ponga l'obiettivo della consapevolezza della caducità dell'esistenza che si vede nei segni della dissoluzione. Noi vogliamo nel patto sociale l'integrazione politica internazionale, la ricomposizione nel dissidio tra formalismo morale ed etica sostanziale se no la presentazione di un prodotto rimane fine a sé stessa e non invoglia a perseguire la virtù, ma piuttosto lacera dentro nel senso di colpa e nel pressing continuo." Mentre leggeva il politico non poteva che essere d'accordo su quella linea di pensiero dato che aveva incontrato lungo il percorso molti genitori single che accudivano i figli senza molti mezzi e sostegni e che avevano diritto di accesso alla cultura gratuito. L'amore non è solo un letto che ti attende per estrinsecare il tuo eros che ha bisogno di appagamento, ma sono anche 2 braccia che ti accolgono e ti sostengono nonostante i tuoi limiti e difetti superando l'ostacolo del pregiudizio di una mentalità ostica e complessa che guarda più al mordi e fuggi che non a mantenere il frigo pieno di buon cibo anche per l'anima culturale, in quanto l'anima va tutelata, mentre lo spirtito non si nasconde, ma viene alla luce nella generazione fanciullesca di quel bambino noi che cerca di vivere con decenza. 

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