IL DADO MELANCONICO. Le facce del dado a volte indossano una maschera di parvenza e questa maschera è come quella di Pulcinella che racconta ciò che le fa più comodo raccontare per sentirsi meglio e dice "Guarda al fatto di poterti trattare bene e che non ti manchi nulla che possa deformare la maschera del desiderio della tua priorità di essere forma e sostanza come me di un certo impatto di potenza del divenire della trasformazione che presuppone che io sia come una cicala, che sa cantare e starsene allegra nell'espediente del vivere senza dovere per il dovere, ma per il piacere del piacere nella sua forma più simbolica dove l'amore sa nascondersi dietro distinte ed autonome attività" Se vedi questa maschera quando tiri il dado allora sai che ti stai adagiando, che hai perso la tua motivazione, che rimarrai melanconico per tutta la vita e che poi perderai l'opportunità di conoscere la tua vera identità. Tira il dado e scopri se il tuo destino appartiene al croupier oppure hai un margine di uscita. Nella faccia del dado può aspettarti un altra maschera come quella di Colombina che ti dice "Io sono la costruzione graziosa del tuo ideale che si distanzia dalla realtà e rimane ingenuo nel suo complesso di caratterizzazione. Sono la damina della tua delimitazione che è finzione in quanto tra identità e uguaglianza c'è solo utopia e tu appartieni alla maschera del predicato che c'è sempre una discrepanza tra unità e sostanza delle anime. Se conosci un diletto amore non lasciartelo sfuggire perché esso rappresenta il miglior sentimento del tuo essere continuo. Tu nella mia maschera sei un costume gentile e sobrio che mira alla purezza di intenti, ma lo sai non sarà mai del tutto così, non sarà mai del tutto vero" Colombina dice la verità che non vuoi mai sentire, che non vorresti trovarti imprigionata, ma che in realtà sei come intrappolata nello stato di minorità che è sottomesso e soggiogato all'autorità che significa attaccamento ottuso ai pregiudizi, rifiuto della discussione e anche persino una forma di persecuzione sottile e subdola quando arriva la maschera di Balanzone un dotto che sa come raggirarti, un ingannatore, un truffaldino che sa come convincerti del suo valore di sapiente e che ti sa lusingare come un Lucignolo verso il paese dei balocchi. Quando il dado ti fa vedere questa maschera, tu devi riuscire a trovare la soluzione per saltare l'ostacolo e cercare di superarlo con onore, ma devi fare attenzione perché il signor Balanzone è furbo e quindi può scoprire i tuoi lati deboli e riuscire così a scardinarti. Tirando ancora e ancora potrai incontrare anche Arlecchino servitore di più padroni fra cui il più vispo è quello materiale del vile denaro, del potere della ricchezza, dell'orgoglio e dell'egoismo di essere da molte parti per riuscire a trovare raccomandazioni, protezioni e rispetti adeguati ad ottenere un posto sicuro dove poter mangiare ed alloggiare senza tanti patemi. Però se incontri questa maschera sai che si vestirà di molti colori e che certe volte combinerà tanti guai senza pensare molto alle conseguenze, nel voler fare finirà per crollare sotto tante incombenze, nel voler avere la scena finirà per rendersi ridicola e goffa. Le maschere sono le facce più insidiose del dado e possono capitare inaspettate per nascondere una parte cupa ed oscura di noi. Se tu vuoi amare però devi conoscere la maschera della Ballerina che girava sul carillon con le sue scarpette a punta e che seguiva sempre quella musica con un incedere lento e se ne stava con le braccia alzate verso il cielo. La Ballerina dice "Devi ballare la danza della vita, in punta di piedi facendo attenzione ai tuoi passi e al movimento delle tue braccia e tutto il tuo essere deve essere coordinato con il tuo respiro, tutto deve essere delicato e armonioso nel disegno che darai al tuo passo". Capita di essere come la Ballerina di dover restare immobile, di doverti fermare in punta di piedi, in silenzio a capire il tempo. Stai tirando il dado perché ti dia la risposta più appropriata quella che riguarda la tua vita a cosa ti conduce, ma ancora non sai cosa ti attende, ancora non sai che il dado può risponderti picche e quando lo farà ti farà molto male, ti ferirà profondamente. Lo comprendi dalla maschera di un ranocchio che non si tramuterà mai in principe e che cercherà di scappare via, di sfuggire all'amore quando anche ne ha bisogno ed il ranocchio ti dirà "Non importa se rimango ranocchio e se non mi trasformerò mai in principe, l'importante è che rappresenti il volto del buon Dio e che questo possa risplendere dentro allo stagno dove abito e gracido per dare a Lui lode. Se l'amore si rivolgesse a me con il suo volto io mi sentirei già custodita, mi sentirei già in pace così come sono, mi sentirei libera, ma in realtà l'amore conosce tante forme, tanti modi, tanti volti ed io conobbi l'amore che mi stregò e mi chiese di rimanere nello stagno e che questo sacrificio sarebbe stato prima o poi premiato. L'amor mi chiese di rimanere fra la melma e le ninfee, fra il canto degli uccelli e il putridume ed io obbedii senza esitare per meritarmi il premio tanto atteso, per poterlo anche solo sfiorare, conoscere, vedere riflesso dentro allo stagno. Ne ebbi la prova era bello l'amore, era magnifico, era di oro regale, era di incenso divino era di mirra profumata che risaliva dentro di me in ogni suo moto. Ne ebbi la prova e sussultò nel mio essere, e fu un grido di gioia, una cosa che fa trasalire e rabbrividire, una commozione, una manifestazione. Rimasi attonito ed atterrito, l'amore ti muta, ti trasforma, ti ribalta dentro e ti inebria fino a confonderti a lasciarti senza fiato e l'amore ti appare nella tua preghiera sempre: non puoi scacciarlo ed in segreto lo sai ce l'hai dentro come un chiodo fisso che mai andrà via: la parte migliore di te una intera poesia".
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