lunedì 8 gennaio 2024

 I DADI INNAMORATI. Prima di rilanciare però decidi di bisbigliare qualcosa al dado femminile "Coraggio - gli dici con determinazione - forza, cerca di superare il pensiero debole che non riesce a denunciare le forme simboliche del predominio; tu preda e premio di caccia, di spiegazione parziale e provvisoria, tu centrale caratterizzazione che assorbe l'essere maschile che vuol essere rassicurato nel suo incedere fondazionale dell'esistenza che fu lui il primo ad essere creato e che tu derivi da lui come aspetto minimale e frammentario dell'esperienza dell'amore. Coraggio sii tu a costruire per prima la catena del valore per aggregazione di adattamento, di unione profonda fra i generi maschile e femminile, sii tu la maestra del ricavo di produzione del bene e del servizio che consegna al mondo il messaggio di equilibrio fra le parti" Poi soffi sopra ai dadi come se soffiassi sulle candeline del tuo compleanno, come per produrre una magia importante e come se compissi la migliore impresa di sempre, rilanci con la tensione di ciò che potrà accadere dicendo di nuovo "Coraggio, coraggio che questa volta andrà meglio e potrò fare un buon punteggio e poco di ciò che ho investito andrà sprecato e tutto potrà essere recuperato" I dadi scivolano via dalle tue mani rotolando e cozzando contro il tavolo da gioco che pare poco favorevole alla loro avanzata positiva e che nella competizione con la concorrenza pare dare un messaggio negativo dove ci sono ripetitivi costi, energie da consumare ed impegni disillusi da compensare che andranno in perdita e tu ancora una volta ti sentirai defraudato di una parte importante di te stesso: un uomo a metà che non riesce mai a completarsi nel gioco dell'amore. Durante il gioco poi hai perso anche molte risorse e l'esame dei risultati mette sempre continuamente in evidenza il tuo svantaggio di fare parte infondo di una catena di montaggio di cui l'assemblaggio è complesso e oneroso e comporta vessanti sacrifici e rinunce che sfiancano e riducono prima o poi in poltiglia. Allora decidi di parlare alla tua parte maschile con rabbia e grinta sul viso "Non ti abbattere dalla casualità dell'esperienza negativa, espressione vile e codarda di nozione di relazione debole necessaria che soggiace ad un amaro cinico destino. Ascolta come comporre il tuo valore nella saggia speme di amore che non muore e si rafforza nel gioco delle parti altalenanti, di quell'andirivieni di sentimenti e sensazioni dove il significato è nella sospensione di ogni critica che non si sottrae al ragionevole dubbio che non ha dogma, ma solo una probabilità nonostante le molteplici obiezioni ed ostacoli si possano presentare. Il dado va lanciato, il dado va proposto sul tavolo verde della vita anche se in contrapposizione con la soggettività della coscienza. La conoscenza del risultato è instabile nel suo moto e molto spesso fa fatica a trovare il baricentro, ma tu devi lanciarti, devi proporti nel gioco dell'amore lo stesso" Poi soffi sui dadi come per soffiare via i cattivi presentimenti e pregiudizi ed infine lanci nonostante tutto pensando che un Dio potrebbe prima o poi premiare il tuo impegno e stimarlo nel punteggio per il Paradiso. In realtà dopo molti tentativi nulli saresti portato più a lasciare perdere e a rassegnarti al fatto che non avrai mai quel centuplo quaggiù e quella eternità lassù e che tale risultato è impossibile e troppo complicato da raggiungere e che poi non vale la pena nemmeno sprecare tempo a rilanciare ancora però la voce interiore e la spinta della passione al solo fatto di essere ancora in gioco e di poter resistere a qualsiasi avversità ti porta a ritentare di nuovo nonostante tu sappia di poter perdere persino la dignità e di ritrovarti misero e tapino. Appare così in te un lato scettico che volge contro il pensiero razionale e pone come vero solo e soltanto il contenuto della coscienza sensibile riducendo la coscienza ad un atto soggettivo della conoscenza e della sensazione come criterio di verità: l'oggetto dell'amore è falso è solo un gioco di apparenza, di prepotenza credibile di chi sa vendersi meglio. Il dado femminile sarà una prostituta che sa stabilire il prezzo da pagare che è nella sofferenza e nel dolore, nelle lacrime, e nei ripiegamenti dove si perde ogni parte e dove tutto si annulla per un gioco in cui si schiaccia ogni valenza del possibile per trovare solo quella del pragmaticamente probabile in cui vale la pena investire. "Tu piccolo dado hai le espressioni di reazione non corrispondenti al gioco, in quanto non puoi essere del tutto contento e ti deve sempre mancare qualcosa se no ti annoi e poi tutto diventa banale e ripetitivo. Tu piccolo dado che rotoli sul tappeto verde dell'esistenza sappi resistere anche nell'incoscienza, sappi stare ad ascoltare il fremito e il brivido e commuoverti ancora ad un verso fra i petali vellutati e le spine del sentimento terso, fra i deserti e le oasi incantate, fra le frasi e le parole disagevoli mal pronunciate, fra lo sberleffo e lo schiaffo male assestato, fra la rabbia, il rancore l'odio esacerbato, fra le provocazioni e la virtù ricercata, fra i ricami di questa vita esagerata di quelle che non dormono mai e che si ritrovano sempre piene di guai all'alba ubriache di tutto con la testa confusa e dubbiosa senza un ancora che riporti il gioco alla prudenza e alla giustizia dei saggi che fan tubar le colombe di pace fra i conflitti e le sconfitte dei marinai". 

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