All'Istituto Alberto Marvelli ai Vescovi LETTERE AL VESCOVO. Egregio Vescovo, rispondendo alla importante e pregnante domanda di don Paolo Lelli e di molti parroci su come fare discernimento in Parrocchia penso come suggerisce il santo Padre Francesco che bisogna cambiare mentalità e svoltare verso l'accettabilità e la sostenibilità di esistenza. Ritengo nella mia piccola esperienza di qualche anno di registrazioni culturali aperte e di reading presso la Parrocchia di sant'Agostino di Rimini e di proposte su questo blog diretto da Alessandro e Francesco Ramberti che ci sia proprio un gran bisogno di una cultura aperta alle opzioni ed alle alternative ed alle idee costruttive anche se queste non sono indolori e talvolta nemmeno molto appaganti o soddisfacenti e spesso ciò che ci impedisce di scoprirle è la pigrizia e la codardia, i difetti ed i limiti del carattere chi uso che ci fanno perdere di simpatia e di fascino perché diventa noioso fare matematica e proporre modelli economici moderni o una saggia letteratura innovativa e all'avanguardia e poi perché spesso le nostre aspettative romantiche e fantastiche ci rendono particolarmente ostili ed impazienti nei confronti di chi tenta di impegnarsi in una ricerca certosina e approfondita soprattutto perché pretendiamo di voler raggiungere in tempi brevi risultati magari miracolosi. La Fede però ci insegna a rischiare, a lasciare che i morti seppelliscano i loro morti e a rendere cara la vita, a lasciare l'aratro del passato e a non voltarci indietro, a renderci disponibili al sostegno gli uni verso gli altri, come amici, come fratelli e sorelle ed insieme a realizzare un cammino scendendo a compromessi che non è una debolezza farlo, ma anzi è una ammissione matura, consapevole e soprattutto realistica di ciò che si possa veramente realizzare se sappiamo aprire la mente ed il cuore anche con poche risorse, anche nella fatica e sacrificio. Io da parte mia ci provo sempre e poi sono convinta che dove non arrivo io arriverà Iddio. Grazie mille per l'ascolto. CIAO.
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