venerdì 15 dicembre 2023

 IL DEBOLE AMORE. Amore mio non riesco a dominare la mia gelosia, quando avverto gli sguardi degli altri su di te, mi sento come smascherato nel mio essere debole e fragile. Il mio pensiero è mosso dall'essere un uomo forte che sa proteggere e che quindi deve sempre rivalutare la propria apparenza sia nelle pratiche discorsive che in quelle simboliche, in cui il mio essere si offre come traccia consumata dal confronto rivale. Non ce la faccio, tesoro mio, ad essere razionale e perciò pretendo da te particolarmente di costruire spiegazioni totalizzanti verso il mondo della mia persona, per interpretazioni non globali della realtà che diventano continuamente provvisorie e parziali fino a fare crollare la solidità del nostro rapporto. Scusami se faccio fatica a rassicurarti, mi trovo in un difficile equilibrio tra la certezza fondazionale e la cancellazione di ciò che ero per diventare un uomo duro e sicuro di sé. So perfettamente che sto aderendo come molti uomini ad aspetti minimalisti e frammentari dell'esperienza della vita di coppia, ma credimi, per quanto cerchi di correggermi ripetendomi che devo avere fiducia nell'amore che sa espandersi ed in questo essere libero, io non ci riesco a saperti in compagnia di altri, a pensare che ti possano strappare dal mio cuore da un giorno all'altro. L'amore è debole quando vede solo il disagio di sentirsi inferiori se c'è un rifiuto, se c'è un problema ad affrontare le difficoltà di cui se non ci si sente forti a farlo si dà la colpa agli altri, specialmente al più fragile e vulnerabile sapendo che sentendosi in colpa si impegnerà anche al posto nostro e sopperirà pure alla nostra parte di compiti e doveri in modo da lasciarci liberi di poterci divertire e distrarre. Invece dovrei probabilmente usare l'evidenza matematica come riflesso della verità eterna che è in Dio in base ai principi di non contraddizione e del 3° escluso e degli assiomi che costituiscono i principi delle scienze, ma con una nuova visuale restrittiva dei consumi e dei risparmi in base alla convenienza. Facciamo un esempio se Mi conviene acquistare cialde di caffè a 0,18 cent. se non le utilizzo, ma solo per poter offrire il caffè a chi si reca raramente a casa mia quindi se per lo meno uso 10 cialde spendo 1,80 euro e posso anche permettermi di perderci, ma se poi Mi ritrovo con 7 cialde io comunque ci perdo perché dovrei ammortizzare la spesa con l'uso delle cialde, non risparmiandole anche se poi Mi deve rimanere una scorta di per lo meno 5 cialde per evenienze di ospiti improvvisi e quindi 0,90 cent. di scorta x 100 cialde inutilizzate = 90 euro al mese x 12 mesi = 1.080 di perdita in quanto l'ordine era già stato preventivato o eseguito l'anno precedente, mentre avrei potuto spendere questi soldi a fondo perduto per l'assunzione di un torrefattore, oppure di altra figura professionale di bibliotecario o archivista delle scuole. Quindi non si possono giudicare le persone in base al fatto che riescano a fare una cosa rispetto ad un altra, ma in base al criterio e ragionamento con cui la fanno. La perdita poi che posso avere si riflette sugli stipendi degli operai per un valore della percentuale ricavata dalla divisione dell'importo di perdita presunta per l'IVA e cioè 1.080 X 22% = 237,60 e poi 1.080/237,60 = 4% (arrotondamento per difetto) e perciò lo stipendio cala di 1.080 x 4% = 43,20 al mese x 12 mesi = 518,40 all'anno x 20 anni di lavoro minimo previsto per una minima piccola pensione = 10.368/12 mesi = 864 e come si vede gli stipendi calano di 1.080 - 864 = 216 euro x 12 mesi = 2.592 euro all'anno che superano per log base 10/10 i 237,60 dell'IVA di 259,20 - 237,60 = 21,60 che dobbiamo versare di integrazione inflazione e recessione e che perciò si devono risparmiare in più rispetto ai 237,60 e perciò si giunge a = 259,20 euro x 12 mesi x 20 anni di lavoro minimo = 62.208 di fatturazione cialde/12 mesi/4 settimane = 1.296 euro di guadagno al mese netto previsto e preventivato in bilancio. Perciò da 62.208 bisogna togliere oltre che 1.296 x 12 mesi anche i 1.080 della 13° = 45.576 rimanenti da cui bisogna togliere ancora le spese INAIL, INPS e di indennità di vacanza e contributi regionali e comunali del 4% all'anno e cioè = 1.823,04 x 12 mesi = 21.876,48 e quindi la ditta del caffè si ritrova con 45.576 - 21.876,48 = 23.699,52 di guadagno effettivo all'anno da cui deve togliere le spese per. luce gas acqua e quant'altro serve agli operai e al buon andamento della fabbrica e quindi 23.699,52/12 = 1.974,96 che vanno tolti e perciò la ditta si ritrova con un guadagno netto di = 21.724,56 /12 = 1.810,38 effettivi di guadagno del direttore amministrativo della ditta di caffè torrefazione. A questo punto bisognerebbe stabilire quanti soldi vadano all'INAIL e quanti vadano all'INPS per un valore di 21.876,48/2 = 10.938,24/12 = 911,52 all'anno x 20 anni di lavoro minimo di contribuzione = 18.230,40 PROVA DEL 9 con un differenziale rispetto ai 1.810,38 preventivati in bilancio per log base 10/10 rispetto ai 18.230,40/10 e cioè 1.823,04 di = 12,66 appena di perdita e spero davvero che Donzelli sia afferrato in matematica in quanto poi se un direttore amministrativo rinuncia per l'austerità a 12,66 al mese X 12 mesi x 20 anni = 3.038,40/2 di INAIL ed INPS = 1.519,20 di un operaio, di un ragioniere, di una segretaria amministrativa, di un banchiere, di un TSRM, di un fisioterapista, di un logopedista e di un infermiere Lanzilotti vari agli inizi della Carrie era e quindi comprendete bene, bene per favore che è necessario capire come funziona un bilancio statale: A CADUTA i valori di piccola rinuncia ed austerità si riflettono su altri che un poco di più avranno in busta paga e nessuno più troppo ci rimetterà per la giusta e corretta EQUITALIA EQUITA'. 

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