In onore di Giulia Cicchettin FERMATE IL LUPO CATTIVO. Quando Mi raccontavano del lupo di Cappuccetto Rosso che si era travestito da nonna con l'apparenza di persona buona pensavo che si era ridotto ad ingoiare la parte buona e matura perchè aveva il timore dell'insuccesso di quello che credeva essere amore e doveva soddisfare per forza il suo desiderio fondamentale di raggiungere la meta di sentirsi amato come se soddisfacesse la sua fame o un istanza molto forte di pulsione sessuale di cui Capuccetto Rosso diventava oggetto: La motivazione ad ingannare Cappuccetto Rosso era quella della competizione con gli altri coetanei per cui si creava nel Lupo il bisogno di manipolazione, di attività, di autostimolazione attraverso una persona oggetto, di esplorazione dell'ambiente superando le prove che ci poneva di fronte con il coraggio inteso come aggressività, rabbia e violenza a voler giungere alla meta: mordere la mela prelibata dell'amore. La motivazione più pressante, però, per il Lupo cattivo era quella dell'imitazione dovuta ad esperienze ancestrali di dipendenza da alcune raffigurazioni che vengono percepite come livelli umani superiori come determinati ideali di obiettivi esistenziali che si vogliono raggiungere a tutti i costi e con ogni mezzo per sentirsi soddisfatti ed appagati nelle proprie pulsioni e credenze. Il Lupo cattivo, rivendicava la sua parte nel vedere soddisfatta una sensazione di arrendevolezza dell'oggetto del suo amore e della sua passione alle sue fantasie ed era per questo che era fortemente motivato a fare in modo che ciò accadesse, persino a congegnare un ricatto morale come quello del suicidio se la vittima sacrificale prescelta non si fosse piegata ai suoi desideri. Nel suo comportamento quindi il Lupo cattivo tende ad ingannare anche sé stesso nel comprendere l'amore come mero possesso e di identificarlo come un gioco dove doveva essere vincitore e dove la vittima rappresentava un premio della vincita, una facile preda che diventava un trofeo di caccia da poter esporre come raggiungimento di superamento della prova della virilità e del proprio coraggio. Il comportamento del Lupo cattivo, infondo era finalizzato al gioco dei meccanismi dell'apprendimento scorretto dell'amore che si appropria del suo oggetto per fagocitarlo per modo tale da renderlo tutt'uno con sé stesso, da fare in modo che si trovi imprigionato in sé stesso e che non possa più abbandonarlo alla solitudine, alla triste e banale vita che lo sminuisce e lo riduce ad una nonna e quindi lo fa sentire vecchio, incapace di appartenere a qualcuno in quanto l'ambiente che lo circonda è statico, privo di stimoli, di motivazioni e di possibilità di poter emergere e sentirsi presenti come un Lupo forte e vispo specie dal punto di vista sessuale. Attuare una psicologia umanistica con motivazioni più elevate come l'altruismo, la generosità, la gentilezza, la disposizione d'animo alla nobiltà di lasciare spazi espressivi sia per una parte che per un altra e di vedere il successo dell'uno come quello di un altro, camminando insieme a maturarsi e svilupparsi significa effettuare delle elaborazioni ai travestimenti o derivazioni delle motivazioni primarie che poi devono essere reinterpretate per ogni soggetto. Si propone dunque di stilare un programma di PROPOSITI dell'amore e delle linee affettive nei loro raggiungimenti; di ASPETTATIVE del sentimento nel suo fine e nelle sue mete ed obiettivi e poi la CONDOTTA dove si inseriscono i bisogni psicogeni dovuti al timore dell'insuccesso anche se poi si possono incontrare difficoltà e fatiche in tale programma a livello esecutivo perchè tale programma prevede la presenza di 2 psicologi che facciano da mediatori dei poli opposti quello positivo e quello negativo e che conducano le sedute alle condotte semplici come quelle che si potrebbero prospettare per la sorella ed i genitori delle vittime che sono quelli di prendere le distanze dal malfattore e di evitare qualsiasi rapporto con lui evitando così di incorrere nell'errore di cedere al suo carattere apparentemente mansueto, ma pericoloso e di credere che si possa pentire in poco tempo o si possa rendere conto in breve di ciò che ha fatto. La topica proposta è "PERNDONARE NON SIGNIFICA AVERE RELAZIONI CON IL MALFATTORE O IL DISTRUTTORE CHE SA ABILMENTE USARE L'INGANNO PER ATTIRARTI NELLA TRAPPOLA DEL SENSO DI COLPEVOLEZZA SE NON GLI DAI UN'ALTRA OPPORTUNITA'. PERDONARE SIGNIFICA PRENDERE LE DISTANZE IN MANIERA FERMA DAL PECCATO, DAL DELITTO, DALL'INFAMIA, DALLA CONTROVERSIA, DAL CONFLITTO CHE DISTRUGGE E DENIGRA FINO AL PUNTO DA RIDURTI IN BRANDELLI E FARTI SENTIRE COLPEVOLE ED INADEGUATA. FUGGI DAL LUPO CATTIVO, FUGGI LONTANO DAL LUPO CATTIVO!!" La delibera verte invece sul cacciatore, anzi i cacciatori che trovano le angolazioni positive e quelle negative e poi fanno in modo che non si traducano in esagerata esuberanza e fascino ipocrita o facile entusiasmo del momento, oppure che non si traducano in pigrizia a volersi migliorare e maturare, in aggressività, in provocazione violenta, in istigazione, in irretimento e poi si trasformino dopo fallimenti e delusioni cocenti in delitti o violenze che distruggono o in contorte psicologie distruttive per ottenere tipologie ritenute vincenti. NON crediamo più nell'inganno e nel fuorviamento del Lupaccio cattivo che sa come intrappolarci, lasciamoci aiutare dagli psicologi che possano scovare come i cacciatori sia la parte esuberante ed ingenua di noi e sia quella oscura per combatterle e fare in modo che si blocchino e che non nuocciano ad alcuno tanto meno alle donne che vogliono credere ancora all'amore, di una nonna buona che però sa ringiovanire, che sa essere vigorosa e vivace e poi sa trovare la felicità nascosta sotto la brace. NON cediamo al Lupo cattivo e facciamo in modo da seppellirlo e di tenerlo da noi lontano anche se costa senso di solitudine, comunque porta a serenità e grazia di perdono per l'anima svilita della vittima del male, che stia lontano mentre l'amore conquista con la stima ed il rispetto di scoprire ogni giorno di più ciò che dentro è giusto e corretto.
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