VALUTAZIONE DI FISTOLE ARTERO-VENOSE CONGENITE IN PAZIENTI IPOSOMICI - Si definisce fistola artero-venosa la comunicazione diretta tra una arteria ed una vena con "salto" del letto capillare. Immagine complessa costituita più che altro da una opacità nodulare polmonare associata ad immagini di vasi dilatati (lesione spesso multipla) che potrebbe avere quella signora anziana tendente al nanismo bionda con i pantaloncini fiorati che parlava in ultimo con don Renato Bartoli di uno sfogo cutaneo che potrebbe riferirsi a forma di sclerodermia. Lo studio che propongo caro Zompatori è quello di verificare quanto il fenomeno incida a livello di individui iposomici tendenti al nanismo specie se tali soggetti hanno un gibbo che sposterebbe in ipotesi la convergenza anteriore dei foglietti mediastinici pleurici allargandosi nel formare la loggia timica, mentre la convergenza posteriore apparirebbe più corta ed incostante per cui anche la parete laterale sx mediastinica non sarebbe più rettilinea e NON presenterebbe recessi. Al contrario, la parete laterale dx presenterebbe ujna salienza dell'asse della vena cava superiore che formerebbe 2 recessi che potrebbero incidere sull'immagine a livello pre-cavale e post-cavale per la malformazione artero-venosa intesa però come termine deduttivo che andrebbe precisato poi cara Giampalma nell'esame angiografico dove la fistola diviene un dato anatomico in particolare per il fattore del recesso post-cavale che verrebbe interrotto nei soggetti iposomici e con gibbo dal rachide dorsale ed in alto fino all'apice. Quindi a livello delle ricostruzioni bisogna porre attenzione particolare ai trochi sopra-aortici specie al tronco anonimo e alle arterie carotide primitiva e succlavia sx là dove spesso in tali soggetti l'emisistema azygos potrebbe essere nascosto dal rachide dorsale e quindi il dotto toracico della vena azygos dovrebbe essere esplorato nelle ricostruzioni frontali perchè ora NON si può più applicare la linfografia esame ormai obsoleto specie perchè a parte i costi e la durata di 2 gg lungo la regione paravertebrale esistono i gangli linfatici che poi non permetterebbero bene di identificare la vena azygos o emiazygos nel suo livello inferiore e a livello delle scansioni trasversali. Quindi nelle ricostruzioni 3D si consiglierebbe in tali ipotesi di dare un rinforzo di enhancement di picco di valore 2 all'emiazygos, mentre l'azygos rimanendo ad un valore 1 mostrerebbe l'arco di PROFILO nella ricostruzione e questa è la mia ipotesi da vagliare appunto in soggetti iposomici tendenti al nanismo e con gibbo. Questa è la proposta di oggi di cui bisogna verificare la statistica di casi di tale genere e tipologia.
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