“Riviera. Invisibile”, il nuovo libro di Giorgio Massi, viaggio metafisico nel territorio e nell’anima
articolo pubblicato su Faro di Roma Redazione Ascoli 2
Dopo i successi di Borgo di Piombo e Terraaagònia, arriva Riviera. Invisibile l’ultima fatica letteraria di Giorgio Massi. Pubblicato a cura di FaraEditore (Rimini) e dedicato a sua madre recentemente scomparsa, il libro – ancora una volta – colpisce nel segno conquistando la menzione d’onore (terzo su circa 240 concorrenti provenienti da tutta Italia) all’undicesima edizione del Concorso letterario “Città di Grottammare” a cura dell’associazione Pelasgo 968.
Il lettore è travolto dai pensieri pirotecnici dell’autore, si identifica nella girandola di situazioni paradossali dove il linguaggio corrosivo la fa da padrone con funambolismi retorici divertenti e spiazzanti. Si riflette, si ride, ci si interroga. Ognuno di noi si riconosce nei racconti proposti perché è come fare un viaggio esistenziale in sé stessi, nel proprio animo, nelle proprie fragilità, fra gioie e paure.
Massi è un autore arguto che conosce alla perfezione le potenzialità del lessico e ci gioca in uno stile personalissimo dove gli aggettivi, le metafore, le iperboli si inseguono e si mescolano cangianti. Non uno sfoggio colto e lontano, ma un divertissement incisivo e pungente, intessuto di humour nero e spessore espressivo quasi da caricaturista. Chi legge questo libro ne rimane appagato. D’altra parte, un interprete avveduto sa bene come inchiodare il lettore alla narrazione. Una narrazione sempre fluida e coinvolgente, nella quale ciascuno può immedesimarsi nella veste di protagonista interiore.
La prosa è ben sostenuta da un linguaggio ipnotico, una sorta di diario intimo e metafisico che richiama Freud e Jung “a braccetto” con Stefano Benni. Uno Zibaldone moderno di pensieri e sentimenti che sarebbe piaciuto al vate di Recanati. Come già in “Terraaagònia”, l’universo letterario di Massi è popolato da personaggi bizzarri e di fantasia che ricordano l’immaginario onirico di stampo felliniano. Ecco che allora “i gatti in giardino che parlano lingue metafisiche accartocciandosi in capriole da zoo” o ancora “il TG della sera che pulsa vicissitudini infettive. E null’altro”.
Le pagine scorrono veloci le e le parole guizzano le une sulle altre schiudendo pensieri, umori e sensazioni. E si ha l’impulso a continuare a leggere, riga dopo riga, in quell’avventura dell’inconscio personale e collettiva che coinvolge tutti: autore e lettori uniti dal filo invisibile di un vissuto comune.
L’opera verrà presentata pubblicamente nelle prossime settimane con una iniziativa sul territorio secondo modalità e tempi in linea con i protocolli di sicurezza dell’emergenza Covid.
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