recensione di Gian Ruggero Manzoni a Gesù la scienza e il Fiat. Un breve viaggio nei misteri della creazione e della Divina Volontà, di Daniele Pigato e Luciana Sbietti, FaraEditore 2019.
Daniele Pigato è dottore in Fisica, attualmente collaboratore di ricerca presso il dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino. Si occupa principalmente di Fisica delle alte energie ed astrofisica. È coautore di numerose pubblicazioni scientifiche internazionali su riviste di settore e direttore dell’Osservatorio Astronomico Biellese (OaBi). Si occupa anche di didattica e negli anni ha tenuto numerose conferenze presso scuole e istituti di ogni ordine e grado.
Luciana Sbietti, ex insegnante di danza, è da tempo “ricercatrice” spirituale grazie in particolare agli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta. Vive a Soci (AR).
Questo affascinante viaggio nel profondo dell’universo si è classificato terzo al concorso Narrapoetando. Le motivazioni di alcuni giurati: “Un punto di partenza drammaticamente attuale. Una scrittura sicura che non teme la complessità” (Stefano Martello); “Questo continuo passare dalla scienza alle domande di senso è molto bello e fa di questo saggio, in realtà, un racconto che, più che farsi leggere, legge il lettore e lo interroga” (Angelo Leva); “Lo scetticismo col quale ero partita nella lettura di questo saggio-intervista è andato piano piano scemando a ogni pagina, fino a rapire la mia attenzione e a farmi entrare riga dopo riga e sempre con più interesse nell’antico dibattito tra fede e scienza, riconoscendo l’importanza del mistero” (Angela Colapinto).
Questo affascinante viaggio nel profondo dell’universo si è classificato terzo al concorso Narrapoetando. Le motivazioni di alcuni giurati: “Un punto di partenza drammaticamente attuale. Una scrittura sicura che non teme la complessità” (Stefano Martello); “Questo continuo passare dalla scienza alle domande di senso è molto bello e fa di questo saggio, in realtà, un racconto che, più che farsi leggere, legge il lettore e lo interroga” (Angelo Leva); “Lo scetticismo col quale ero partita nella lettura di questo saggio-intervista è andato piano piano scemando a ogni pagina, fino a rapire la mia attenzione e a farmi entrare riga dopo riga e sempre con più interesse nell’antico dibattito tra fede e scienza, riconoscendo l’importanza del mistero” (Angela Colapinto).
Arno Allan Penzias, Nobel 1978 per la Fisica, disse: “Fede e scienza sono complementari e non opposte e incompatibili”. Questa frase necessiterebbe usarla ogni qual volta si incontra un agnostico che ha voglia di dare battaglia su certe tematiche. Si deve, infatti, lasciare alle spalle l’orgogliosa autosufficienza dello scienziato che relegava la teologia nel deposito dei relitti di un paleolitico intellettuale, superato da chi correva gloriosamente sul luminoso e progressivo viale della scienza moderna, per riconsiderare IL MISTERO nella sua massima espressione. Come scriveva Schelling, occorre che scienziato e teologo custodiscano castamente la loro frontiera, rimanendo aderenti ai loro specifici canoni di ricerca, pronti, però, a rispettare e a tenere in considerazione i metodi e i risultati degli ultimi approcci alla realtà umana in esame. Libro, questo, da non perdere. Molto mi ha fatto riflettere.
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