mercoledì 5 luglio 2017

I RITRATTI DI "MAISON ROUGE"

È con piacere che oggi torno a parlarvi di Maison Rouge, un libro che ho apprezzato molto e ho già avuto modo di recensire (qui l'articolo).
Dopo aver espresso le mie opinioni sulla storia ho pensato di concedere la parola all'autore Pasquale Capraro, coinvolgendolo in un piccolo gioco riguardante i personaggi del romanzo: mi sono divertita a chiedergli di immaginare i volti e le sembianze dei protagonisti Amélie e Gilbert, ed ecco cosa mi ha raccontato!



Ciao, Pasquale! Siamo qui per parlare un po’ del tuo “Maison Rouge”, un romanzo che abbiamo già avuto la fortuna di conoscere: sei pronto? Cominciamo!

Sono pronto. Vai con le domande, Elisa.


So che oltre a essere uno scrittore sei anche un grande appassionato di cinema: se “Maison Rouge” diventasse un film, a quale regista italiano o straniero vorresti affidarlo, e perché?
           
Di registi bravi ce ne sono tanti,  magari scegliessero il mio libro! Questa è la fortuna. Però, visto che mi offri la possibilità di sognare, penserei a Paolo Virzì. Ho visto “La pazza gioia” e sono rimasto incantato per come sa dirigere gli attori, per come svolge il suo lavoro di preparazione prima di ogni ciak. Mette passione e sensibilità in ogni cosa. La cura dei dettagli e la precisione sono requisiti di Cinzia TH Torrini che vedrei benissimo per questa trasposizione filmica, molto esperta nel genere romance e in costume. Di registi stranieri mi piacerebbe Martin Scorsese, perché no? Indimenticabile il suo film “L'età dell'innocenza” una rivisitazione storica amata perlopiù dal pubblico femminile. Le scene sono bellissime e c'è tanto gusto estetico e artistico. Sono dei quadri in movimento, a mio parere.


 E invece quali attori sceglieresti per interpretare i personaggi principali?

Ecco, per gli attori protagonisti sceglierei Ludovica Coscione. Giovanissima e bella ragazza che ha debuttato nella fiction di Rai Uno “Non dirlo al mio capo”. A mio avviso sarebbe perfetta per il ruolo di Amélie. Per la parte di Gilbert avrei pensato a Brenno Placido, bravissimo attore dallo sguardo misterioso. Mentre per la maîtresse opterei per  Giulia Bevilacqua e a  Pierfrancesco Favino affiderei decisamente il ruolo di monsieur Leroy, il banchiere.
Allego una foto dei personaggi.





Restando in tema di arte e cinematografia, forse conosci il lungometraggio di Peter Webber La ragazza con l’orecchino di perla, nel quale Scarlett Johansson veste i panni della modella che ispirò il bellissimo dipinto di Vermeer. C’è un’opera d’arte famosa in cui vedresti bene la tua Amélie? E perché?

Sì, bellissimo film dove la luce è l'elemento primario. Non facile il paragone con i quadri del pittore, ma si può dire che il risultato è un'opera riuscita sotto tutti i punti di vista. Riguardo al dipinto c'è Aphrodite, un ritratto di donna attribuibile all'artista Alexander Scaramanga.  Evoca  bellezza e candore. Da quei lineamenti giovani e morbidi  traspare una dolcezza e una purezza che incanta. Come non potevo pensare ad Amélie?





Concludiamo con una domanda che tutti i lettori di “Maison Rouge” si saranno posti: secondo te può esistere davvero un amore a prima vista come quello dei due protagonisti, oppure un sentimento simile può essere dettato solo dall’impeto della giovinezza e dell’ingenuità?

Certo che esiste. È successo a tanti, è successo a me. Quando ho visto lei per la prima volta, era in compagnia di un altro. Mi son detto: “Eccola lì la mia ragazza.” Così l'ho rubata a lui facendole una corte spietata. Poi ci siamo sposati.


Ti ringraziamo di cuore per aver fantasticato con noi, e auguriamo a te e alla tua opera tutta la fortuna possibile!


Grazie a te e alla fortuna che mi auguri. Sai, ogni tanto la chiamo ma non mi sente.



(Intervista a cura di Elisa Costa)

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