Irpinia
Madre Contemporanea
presenta
Gesualdo
Domani 2015 / verso orizzonti nuovi
Iniziativa curata
dall’Istituto Italiano di Studi Gesualdiani
Ente culturale del Comune di Gesualdo (AV)
capofila progettuale
Castello
di Gesualdo
11/12/13 settembre 2015
Dall’11 al 13 settembre 2015, a partire dalle
ore 17.30,
nell’ambito del progetto regionale
“Irpinia Madre Contemporanea”, il Castello di Gesualdo aprirà le sue porte
ad un’iniziativa storica: per la prima volta, dopo 400 anni, davanti ai più
alti rappresentanti della polifonia europea, i madrigali di Carlo Gesualdo
saranno eseguiti nello stesso luogo dove essi furono composti e stampati; dopo
mezzo secolo, inoltre, da quando nel 1956 visitò per la prima volta il paese di
Gesualdo, Stravinsky “tornerà ufficialmente” nel Castello del Principe musico e
mecenate per certificare il cammino culturale nel frattempo compiuto e
consolidare così un rapporto artistico iscritto nella Storia.
Prende
forma in questo modo un Centro europeo di alta cultura gesualdiana. Si tratta
di un’esclusiva piattaforma culturale che,
destinata ad allargarsi presto in Europa, è intesa a promuovere artisti
emergenti e a stimolare una produzione europea di opere culturali ed
artistiche.
Ospiti internazionali,
musica, letture teatrali, discussioni, idee per il futuro: tre pomeriggi
davvero unici, ricchi di fascino ed emozioni, da trascorrere presso il Castello
di Gesualdo… per comprendere fino in
fondo cosa succede quando l’Irpinia della storia diventa madre della
contemporaneità!
Descrizione analitica
Luogo di
svolgimento dell’iniziativa
Castello
di Gesualdo (AV).
Giorni e
orario
11, 12, 13
settembre 2015 – ore 17.30.
Presentazione
generale
Per la
prima volta, dopo il sisma dell’80, il Castello di Gesualdo apre stabilmente le
sue porte ai visitatori. Acquisito al patrimonio pubblico comunale, esso è
stato recuperato principalmente per accogliere al proprio interno una Scuola di
alto perfezionamento musicale, specializzata nella polifonia, capace di mettere
a frutto l’eredità artistica del suo abitatore più illustre: Carlo Gesualdo.
Con tale
consapevolezza, in occasione del quarto centenario della morte dell’illustre
Principe madrigalista, l’importante anniversario caduto nel 2013, il Comune di
Gesualdo, per il tramite dell’Istituto
Italiano di Studi Gesualdiani, suo ente culturale, ha avviato un percorso
progettuale pluriennale intitolato “Gesualdo domani” e indirizzato ad un unico
obiettivo: fare di Gesualdo la Città riconosciuta della musica e delle arti.
Dalla ricostituzione dell’antica “Stamperia Carlino”, che Carlo Gesualdo
impiantò nel castello per dar vita alle sue opere più famose, alla prestigiosa
“Edizione critica” delle stesse; dalla costituzione del “Gesualdo Consort of
Gesualdo”, il primo coro nazionale intitolato al grande musico e alla sua
città, alla proposta istitutiva di una preziosa “Cappella musicale ed
artistica”: ciò che ha caratterizzato il lavoro compiuto in questi anni è stata
la volontà di mettere in piedi un’officina culturale, che prendesse forma
attraverso una lunga serie di incontri, dibattiti, proposte, collaborazioni
internazionali, prodotti editoriali, anteprime nazionali, mostre, teatro,
cinema, arte e ovviamente musica. Il tutto all’interno di un’affidabile rete
europea di rapporti istituzionali, idonea ad esaltare l’infinita originalità
dell’opera gesualdiana, riconosciuta ormai quale “bene inalienabile della
cultura occidentale”.
Con la
definitiva riapertura del Castello di Gesualdo il percorso compiuto giunge ad
una svolta. L’auspicio è che la residenza elettiva del Principe musico e
mecenate possa tornare ad offrire tutto il carico di invenzioni e scoperte, di
intuizioni e visioni, che l’hanno caratterizzata in passato. Ecco, allora, che
si è pensato ad una tre giorni carica di contenuti e significati: un vero e
proprio appuntamento con la storia. Grazie infatti alla collaborazione con
autorevoli Istituzioni, nell’ambito del
progetto regionale “Irpinia Madre Contemporanea”, siamo riusciti a riunire
i più alti rappresentanti della polifonia europea che si riconoscono in
Gesualdo. Londra, York, Parigi, Amsterdam, Copenhagen, Ginevra, Berlino e Roma,
Firenze, Napoli, Milano: passa da questi luoghi la proposta di una prima
rilevante «piattaforma culturale», tanto unica quanto originale, rivolta a
promuovere artisti emergenti e a stimolare una produzione europea di opere
culturali ed artistiche.
Insomma,
una cosa è certa: da Igor Stravinsky ad oggi, continua l’affascinante viaggio
sulle tracce del genio gesualdiano verso nuovi orizzonti e avvincenti
sfide.
Programma dettagliato
11 settembre 2015 / ore
17.30
Castello di Gesualdo
Conferenza di
presentazione
Carlo
Gesualdo tra storia e contemporaneità
Intervengono: Joseph Knowles (Università di York,
Inghilterra); Emanuele Cintura Torrente
(Maestro Compositore, Firenze). Con la partecipazione straordinaria del Duo Stravinsky (Nadia Testa /
Alessandro Crosta).
L’opera di Carlo
Gesualdo continua ad esercitare un’enorme influenza sulla musica di oggi,
caratterizzandone – spesso in modo trasversale – i diversi generi. Quale è
allora il segreto di un’arte che ha abbattuto muri, oltrepassato frontiere,
avvicinando persone assai differenti per provenienza e formazione? Perché Carlo
Gesualdo induce ora artisti dalle espressioni molto distanti a lavorare
insieme? Per quale ragione egli sorprende, affascina ed ispira a distanza di
secoli?
Da questi interrogativi
nasce un singolare confronto fra storia e contemporaneità, che caratterizzerà
la conferenza di presentazione dell’intera iniziativa. Una delle più attente
ricostruzioni storiche dell’opera di Carlo Gesualdo, patrocinata
dall’Università inglese di York, farà da specchio ad un’interessante traduzione
contemporanea della musica gesualdiana, dove l’antico contrappunto sposa i versi
che nel tempo celebri poeti hanno dedicato alla memoria del Principe.
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12 settembre 2015 / ore
17.30
Castello di Gesualdo
Gesualdo
Consort in Europe
Intervengono:
Marco Berrini (Gesualdo Consort of
Gesualdo); Simon Gerald Place
(Gesualdo Consort of London); Harry van
der Kamp (Gesualdo Consort of Amsterdam).
Madrigals in Gesualdo’s Castle, Concerto in anteprima
mondiale sotto la direzione di Bo Holten
(Musica Ficta, Copenhagen).
Esistono
in Europa (e precisamente in Inghilterra, in Olanda e in Italia) tre rinomati
Cori intitolati a Carlo Gesualdo, i cui direttori sono riconosciuti tra i
massimi esperti della polifonia internazionale. Per la prima volta essi si
incontrano nel Castello di Gesualdo per esporre alcuni principi uniformi utili
all’insegnamento e all’esecuzione della musica antica in rapporto ai tempi
odierni, nel nome unico di Gesualdo. Prende forma in questo modo un Centro
europeo di alta cultura gesualdiana. Si tratta di un’esclusiva «piattaforma
culturale» che, destinata ad allargarsi presto in Europa, è intesa a stimolare
una programmazione europea di opere culturali ed artistiche, aiutando la
formazione di artisti emergenti. In omaggio a ciò, il concerto di uno dei più
raffinati interpreti danesi delle musiche gesualdiane e, nella fattispecie,
delle musiche che Carlo Gesualdo compose e stampò nel suo Castello, pubblicate
in edizione critica per i tipi dell’antica “Stamperia del Principe”.
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13 settembre 2015 / ore
17.30
Castello di Gesualdo
Da Igor
Stravinsky ad oggi
Intervengono:
Marie Stravinsky (Presidente
Fondazione Stravinsky, Ginevra) e René
Bosc (Direttore Ensemble Stravinsky / Direttore designato Istituto
Stravinsky, Parigi).
Omaggio a Stravinsky, a cura del Notturno
Concertante.
Dopo oltre
cinquant’anni, Igor Stravinsky “torna ufficialmente” a Gesualdo per certificare
il cammino nel frattempo compiuto e radicare l’identità di una nuova realtà
culturale nell’ambito di una precisa dimensione europea. Saranno pertanto i
rappresentanti istituzionali della “Fondazione Igor Stravinsky” e dell’Istituto
di alta cultura musicale connesso ad essa a consolidare un rapporto artistico
iscritto nella storia. Come si sa, infatti, la fortuna attuale di Carlo
Gesualdo è dovuta essenzialmente al lavoro di riscoperta e di valorizzazione
compiuto da Igor Stravinsky, che nel 1956 visitò Gesualdo facendosi ritrarre in
foto nel cortile del Castello: una posa divenuta celebre, che lega in modo
ancor più indissolubile la figura del compositore russo al nome dell’amato
Principe, studiato e proposto quale monumento delle avanguardie musicali.
L’originalità
compositiva di un’affermata band e la recitazione di un testo scritto per
l’occasione, all’interno della sala che sarà intitolata proprio a Stravinsky,
caratterizzeranno il doveroso omaggio ad uno degli incontri più belli che hanno
qualificato la storia della musica contemporanea.
Ulteriori informazioni
Breve
biografia di Carlo Gesualdo
Carlo
Gesualdo nacque a Venosa, da Fabrizio e Geronima Borromeo, l’8 marzo 1566. Morì
l’8 settembre 1613 a Gesualdo (AV), nel castello avito, dopo avervi trascorso
gran parte della vita. Designato
con gli appellattivi di “Musicorum Princeps” o di “Principe madrigalista”, la
complessa figura di Carlo Gesualdo suscita oggi un fascino senza precedenti e
le radici di questa forte attrazione sono essenzialmente di due specie.
La prima
ha tratto spunto dalla sua tormentata biografia. Carlo Gesualdo infatti è
passato alla storia, prima ancora che per la sua musica, per un duplice
omicidio consumato a Napoli nell’anno 1590: Maria d’Avalos, prima consorte del
principe, e Fabrizio Carafa, duca d’Andria, colti in flagrante adulterio,
furono fatti trucidare da alcuni sgherri. La giustizia del tempo – in soli due
giorni – archiviò il caso come pacifico delitto compiuto per ragioni d’onore,
senza appagare però la rabbia delle famiglie dei due nobili amanti, uccisi pur
sempre da mano che non fosse all’altezza del proprio rango. Il principe Carlo,
allora, appartenente ad una delle più potenti famiglie del vicereame spagnolo
in Italia, parente di alti prelati e nipote di San Carlo Borromeo, decise di
rifugiarsi nell’inaccessibile castello dell’omonimo feudo di Gesualdo, in Irpinia, dedicandosi pienamente alla sua attività
di musico e di mecenate. Ne uscì più tardi soltanto per recarsi a Ferrara, sposare in
seconde nozze Leonora d’Este, cugina del
duca Alfonso II, e
cominciare così – una volta ritornato nell’amato castello – una nuova vita.
La seconda
sorgente d’ispirazione, invece, è di natura prevalentemente artistica.
“Gesualdo seppe trasfigurare la sofferenza
con armonie inaudite; esaltò la dissonanza, rendendola strumento espressivo
immediato delle emozioni più forti e dolorose, spingendosi ben oltre i confini
della sua epoca. Dominate da tensioni ed asprezze, le sue opere hanno
un’intensità lacerante: le sillabe, le immagini e i concetti si traducono in
una musica che si sforza costantemente di ampliare le risorse dell’armonia, per
esprimere ogni ripiego doloroso nel massimo dettaglio. Le dissonanze che si
distillano negli accordi, i cromatismi che pervadono ogni riga, creano un
vortice più o meno cristallizzato sulle parole e sugli affetti; e un
contrappunto fantastico tra le voci conferisce al discorso una dinamica interna
sorprendente”.
In realtà
l’opera del grande compositore cinque-seicentesco, trascurata per lungo tempo a
causa della torbida vicenda omicidiaria che lo vide coinvolto, ha riacquistato
un posto di assoluto rilievo nella storia della musica e delle arti soltanto in
tempi relativamente recenti, nella seconda metà del 1900, grazie all’originale
lavoro di recupero compiuto da Igor Stravinsky e Robert Craft. Si può dire,
anzi, che dopo l’esecuzione del Monumentum pro Gesualdo firmato da
Stravinsky, si sono moltiplicate le ricerche italiane e straniere intorno alla
complessiva produzione gesualdiana.
Oggi la
conoscenza dell’opera di Carlo Gesualdo è giudicata fondamentale ed
indispensabile per una corretta formazione musicale, per cui frequentemente
essa è posta al centro sia di esecuzioni concertistiche di qualità sia di
specifici programmi di studio.
Il
Castello di Gesualdo e il mecenatismo di Carlo
Sulla cima
della rocca, visibile da ogni lato, v’è l’imponente castello di epoca
longobarda. Intorno a questo ebbe origine la vita del borgo. È l’Historia Langobardorum
di Paolo Diacono a legare il destino della rocca alla difesa prima e alla
divisione dopo del Ducato di Benevento, avvenuta probabilmente nella seconda
metà del IX secolo. E se la toponomastica locale ancora conserva nomi che
testimoniano l’indubbia origine longobarda, il tessuto urbano ed architettonico
rivela le stratificazioni delle dominazioni successive: rilevante castrum ai tempi del primo signore normanno, Guglielmo
d’Altavilla, nelle epoche sveva ed angioina Gesualdo fu potente Baronia.
Dopo la dominazione aragonese e con la trasformazione di Napoli in vicereame
spagnolo – dal 1504 in poi – il castello di Gesualdo avviò il suo processo di
smilitarizzazione, per divenire residenza principesca a tutti gli effetti. Carlo Gesualdo l’avrebbe reso sede di una
fastosa corte artistica nonché di una stamperia, tra i pochissimi esempi riscontrabili nell’Europa
cinque-seicentesca.
La
munificenza del Principe Carlo ha lasciato in eredità alla terra di Gesualdo
diverse opere, tra cui chiese e conventi. Grazie ad un suo lascito
testamentario, ad esempio, fu completata la costruzione della Chiesa del SS.
Rosario con l’annesso Convento domenicano. Al Principe si deve pure
l’edificazione del Convento francescano unitamente alla Chiesa di S. Maria
delle grazie.
Qui è
conservata l’opera d’arte di “matrice gesualdiana” probabilmente più famosa: la
pala d’altare denominata Il Perdono, realizzata dal pittore fiorentino
Giovanni Balducci nel 1609. Sebbene si sia visto in essa il pentimento del
Principe per il duplice delitto commesso a Napoli diciannove anni prima, è da
ritenere che la tela rappresenti la richiesta di perdono per tutta l’umanità
peccatrice. In questo senso verosimilmente vanno lette le figure che si
osservano nel dipinto. In alto, la corte celeste: intorno a Cristo giudice vi
sono la Madonna, San Michele, San Francesco e San Domenico, la Maddalena e
Santa Caterina. In basso a sinistra, Carlo Gesualdo, genuflesso e vestito alla
spagnola, si fa sorreggere e presentare da Carlo Borromeo, suo zio. In basso a
destra, invece, la seconda consorte del principe, Leonora d’Este, anch’essa
addolorata e penitente. Al centro, sopra le anime purganti, un bambino con le
ali presenta ai fedeli l’intera scena. È probabilmente Alfonsino, figlio di
Carlo e Leonora, morto all’età di soli tre anni.
Istituto
Italiano di Studi Gesualdiani
L’Istituto Italiano di Studi
Gesualdiani, denominato anche Istituto gesualdiano, è un Ente
costituito dal Comune di Gesualdo (AV) con delibera consiliare n. 14 del 2005
ed ha la finalità statutaria di provvedere alla gestione di servizi ed attività
culturali. L’approfondimento della figura e dell’opera di Carlo Gesualdo
costituisce l’oggetto principale delle attività svolte dall’Istituto. Tale
compito viene assolto mediante progetti pensati per avere ricadute stabili e
durature sul territorio e attraverso prestigiose collaborazioni, destinate queste
ad accrescere l’autorevolezza delle iniziative intraprese. Lo scopo comune
perseguito da tutti i percorsi progettuali avviati dall’Istituto risiede nella
pretesa di trasformare la terra di Gesualdo in una vera e propria «Città della
musica e delle arti», sulle orme ovviamente dell’illustre Principe madrigalista,
annoverato ormai tra gli artisti più visionari di ogni tempo.
Direzione
scientifica: Giuseppe Mastrominico; Coordinamento attività progettuali:
Giuseppina Finno, Rosa Covino, Chiara Forgione; Segreteria organizzativa: Antonio Caggiano, Maria De Prisco, Carmine
Dell’Erario, Chiarangela Longo, Emiliano Santoro.
Note biografiche
Giuseppe Mastrominico: è il direttore
artistico del progetto regionale “Irpinia Madre Contemporanea”. Dopo aver
conseguito la Laurea in Giurisprudenza, si è specializzato in Storia del
diritto e delle istituzioni, svolgendo la sua attività di ricerca e
d’insegnamento presso i Dipartimenti di Giurisprudenza prima delle Università
di Macerata e del Sannio, poi dell’Università “Federico II” di Napoli. Membro
del Comitato accademico UCSA (Università di Castel Sant’Angelo - Roma), è
dedito ad argomenti di storia giuridica medievale, moderna e contemporanea,
coltivando con particolare attenzione gli studi del cd. “Diritto e Letteratura”.
Ha condotto attività seminariale e convegnistica in Italia e in altri Paesi
europei. Giornalista pubblicista, svolge un’intensa attività culturale anche al
di fuori dell’ambito accademico. Dirigente dell’Unione Nazionale per la Lotta
contro l’Analfabetismo, conserva la direzione scientifica del Museo della
Civiltà Normanna. L’approfondimento della “cultura gesualdiana” inoltre
costituisce un suo specifico campo d’intervento. In tale ambito, infatti, ha
curato numerosi progetti quale Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di
Studi Gesualdiani. Autore di numerosi scritti, alcuni dei suoi articoli e
saggi, dimostrativi dei suoi interessi, sono adesso disponibili per i tipi de La
Stamperia del Principe, casa editrice di cui è cofondatore e Direttore editoriale.
Marco Berrini: Direttore del “Gesualdo
Consort of Gesualdo”, Marco Berrini è riconosciuto oggi come uno dei più
importanti direttori di coro operanti in Italia. È stato fondatore e direttore
del “Coro da Camera” del Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria, col
quale svolge regolare attività concertistica e discografica; fondatore,
direttore artistico e musicale del complesso vocale professionale “Ars Cantica
Choir”; fondatore, direttore artistico e docente della “Milano Choral Academy”,
scuola internazionale di formazione e perfezionamento per direttori di coro e
cantori; dal 2009 è direttore stabile del Coro nazionale “Giovanni Maria Rossi”
della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in collaborazione con l’Ufficio
Liturgico Nazionale e il Centro Interdisciplinare Lateranense della Pontificia
Università Lateranense. La carriera
di Berrini è scandita da numerosi premi e riconoscimenti, da rilevanti
collaborazioni come direttore ospite (in Spagna, Portogallo, Francia, Germania,
Austria, Israele, Argentina, Emirati Arabi) e da un ricchissimo repertorio
corale, sinfonico-corale ed operistico. Svolge, inoltre, un’intensa attività
didattica in Italia e all’estero. Per il “Vocalia Consort”, nel 2013, ha
diretto il progetto tematico “Intorno a Gesualdo”, che ha mirato a rendere
ragione della modernità di Carlo Gesualdo e del suo linguaggio musicale.
Simon Gerald Place: Direttore del Gesualdo
Consort of London, sotto la sua guida l’ensemble inglese si è affermato negli
ultimi anni come leader tra gli interpreti della musica di Gesualdo e dei suoi
contemporanei. Il Consort ha partecipato ad importanti festival europei, tra
cui il Festival di Primavera di Praga, il Festival delle Fiandre (a Rubens
'House, Anversa), il Paris Festival Estival, il Festival di Bath, il Maastrich
religiosa Music Festival, il Karlsrhue Musiktag, il Festival Harrogate e come
artisti ospiti del Concorso Polifonico Internazionale di Arezzo, Italia. Ha
all’attivo quattro registrazioni commerciali. Il primo lavoro è stato salutato
dalla critica come "un miracolo: la migliore registrazione di Gesualdo
fino ad oggi" (Glenn Watkins).
Harry van der Kamp: Tra i massimi esperti
di musica rinascimentale e barocca, Harry van der Kamp è celebrato dalla
critica come “l’unico maestro in grado di gestire con chiarezza esemplare le
arie antiche” (New York Times). Nel 1984 ha fondato il Gesualdo Consort of
Amsterdam, con il beneplacito della Regina Beatrice.
Bo Holten: È stato il
direttore principale per i gruppi vocali Ars
Nova (Copenaghen) e Musica Ficta (Danimarca),
così come guest-direttore per i BBC Singers.
È stato inoltre il direttore principale della Flemish Radio Choir (Vlaams
Radio Koor) a
Bruxelles fino al 2012. Come
compositore ha scritto più di 100
opere, tra cui 6 opere, 2 musical, 2 sinfonie,
e 5 concerti solistici. L’ultima
opera di straordinario successo è stata dedicata a Gesualdo (Gesualdo - Shadows
/ 2014).
René Bosc: Dopo il suo debutto 1993 di
conduzione a Montpellier, René
Bosc è stato nominato da René Koering per
dirigere i concerti di musica
contemporanea di Radio France
e Montpellier Festival. Ha diretto i Diagonales
Ensemble, l’Orchestre National de
Montpellier, ECM2, Les Percussions de Strasbourg, I Solisti di Mosca, Orchestre National de
Jazz (Francia), «Tambuco», il Merce Cunningham Dance
Company, così come i solisti Fazil
Say, Didier Lockwood e François-René Duchâble. Numerosi compositori hanno
dedicato le loro opere a lui,
tra cui Philippe Hersant (Concerto de violon)
e Hans Werner Henze (Upupa, ha debuttato a
Salisburgo nel 2003). Nel 2001 è diventato direttore della Nuova Musica a Radio
France e Direttore Artistico del Festival
Présences.
Marie Stravinsky: È
l’autorevole presidente della Fondazione Igor Stravinsky, di cui è diretta
discendente.
Joseph Knowles: Ricercatore
dell’Università di York in Inghilterra, i suoi studi dottorali sul cromatismo
gesualdiano sono stati segnalati tra gli studi più approfonditi degli ultimi
anni. Si deve a lui una magnifica ricostruzione del primo mottetto di Carlo
Gesualdo (Ne reminiscaris, Domine,
delicta nostra).
Emanuele Cintura Torrente: Il compositore e
chitarrista classico Emanuele Cintura Torrente nasce a Cassino, nel 1978. Si
diploma in chitarra con il massimo dei voti al Conservatorio Cherubini di
Firenze perfezionandosi alla Scuola di Musica di Fiesole con il M° Alfonso
Borghese esponente della scuola di Andrès Segovia. Segue un'attività
concertistica in Italia e all'estero. Coltiva contemporaneamente studi di
Psicologia, nelle Università di Palermo e di Firenze e s'interessa alla musica
Jazz studiandola in scuole specializzate italiane e approfondendola negli Stati
Uniti. Tra le sue composizioni: la “Suite Jazz” sintesi di Classica e Jazz; la
“Invenzione continua a due strumenti”, compendio di contrappunto, inciso da
esponenti dell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; le "English
Songs" ciclo di lieder su poeti Angloamericani da Shakespeare a Poe,
eseguito a New York e in California. Per conto del Centro Studi Musica e Arte
di Firenze ha svolto un corso di composizione sperimentale per bambini. Ha
pubblicato il "Manifesto Teoretico Musicale" in dieci punti e
tradotto in otto lingue. E' attualmente docente di chitarra classica, teoria e
composizione presso l’Accademia MusicArea di Firenze. Nel 2014 esce un doppio
album “Recordings 2004-2014" raccolta di registrazioni di dieci anni di
attività compositiva.
Notturno Concertante: È un’affermata band irpina, che ha al suo attivo
sei cd, pubblicati in Italia e all’estero. Il gruppo si è esibito dal vivo in
varie città italiane (Firenze, Roma, Napoli, Bologna, Benevento) e in
prestigiosi festival e teatri. I componenti storici del Notturno Concertante sono Lucio
Lazzaruolo chitarre e tastiere e
Raffaele Villanova cantante e chitarrista; da anni si
avvalgono della partecipazione fissa, in studio e live di svariati
collaboratori. Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova hanno composto musiche utilizzate
dalla Rai, Radio 3 Rai e Mediaset. Hanno inoltre composto musiche per
varie colonne sonore per film e documentari. Recentemente hanno musicato il
documentario di Giorgio Diritti intitolato Con i miei occhi.
Duo Stravinsky: Composto da Nadia Testa
ed Alessandro Crosta, il duo è espressione dell’Associazione Stravinsky di
Avellino. Questa nasce nel 1996 con l’obiettivo di promuovere
la conoscenza del patrimonio culturale ed artistico e più specificatamente
musicale attraverso la realizzazione di concerti, seminari, corsi divulgativi
per le scuole e corsi di perfezionamento specialistico. Oltre l’organizzazione
di concerti e rassegne dedicate all’ascolto della musica antica e
contemporanea, c’è anche l’ambizioso progetto di seguire e promuovere il
perfezionamento di giovani strumentisti campani e la pubblicazione di lavori di
giovani musicologi e ricercatori. Nel 2000 l’Associazione viene inserita
nell’albo degli “Enti di rilievo regionale”, e dal 2004 è anche Editore.
Dal 2000 la presidenza è affidata al maestro Nadia Testa
(pianista, docente al Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino); la direzione
artistica è curata da Alessandro Crosta (flautista), mentre l’amministrazione e
la promozione dell’Associazione è gestita dal dott. Michele Aquino.
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