martedì 8 settembre 2015

Gesualdo Domani 2015 / verso orizzonti nuovi

Irpinia Madre Contemporanea

presenta

Gesualdo Domani 2015 / verso orizzonti nuovi

Iniziativa curata dall’Istituto Italiano di Studi Gesualdiani
Ente culturale del Comune di Gesualdo (AV)
capofila progettuale

Castello di Gesualdo
11/12/13 settembre 2015




Dall’11 al 13 settembre 2015, a partire dalle ore 17.30, nell’ambito del progetto regionale “Irpinia Madre Contemporanea”, il Castello di Gesualdo aprirà le sue porte ad un’iniziativa storica: per la prima volta, dopo 400 anni, davanti ai più alti rappresentanti della polifonia europea, i madrigali di Carlo Gesualdo saranno eseguiti nello stesso luogo dove essi furono composti e stampati; dopo mezzo secolo, inoltre, da quando nel 1956 visitò per la prima volta il paese di Gesualdo, Stravinsky “tornerà ufficialmente” nel Castello del Principe musico e mecenate per certificare il cammino culturale nel frattempo compiuto e consolidare così un rapporto artistico iscritto nella Storia.
Prende forma in questo modo un Centro europeo di alta cultura gesualdiana. Si tratta di un’esclusiva piattaforma culturale che, destinata ad allargarsi presto in Europa, è intesa a promuovere artisti emergenti e a stimolare una produzione europea di opere culturali ed artistiche.
Ospiti internazionali, musica, letture teatrali, discussioni, idee per il futuro: tre pomeriggi davvero unici, ricchi di fascino ed emozioni, da trascorrere presso il Castello di Gesualdo… per comprendere fino in fondo cosa succede quando l’Irpinia della storia diventa madre della contemporaneità!


Descrizione analitica


Luogo di svolgimento dell’iniziativa
Castello di Gesualdo (AV).


Giorni e orario
11, 12, 13 settembre 2015 – ore 17.30.

Presentazione generale
Per la prima volta, dopo il sisma dell’80, il Castello di Gesualdo apre stabilmente le sue porte ai visitatori. Acquisito al patrimonio pubblico comunale, esso è stato recuperato principalmente per accogliere al proprio interno una Scuola di alto perfezionamento musicale, specializzata nella polifonia, capace di mettere a frutto l’eredità artistica del suo abitatore più illustre: Carlo Gesualdo.
Con tale consapevolezza, in occasione del quarto centenario della morte dell’illustre Principe madrigalista, l’importante anniversario caduto nel 2013, il Comune di Gesualdo, per il tramite dell’Istituto Italiano di Studi Gesualdiani, suo ente culturale, ha avviato un percorso progettuale pluriennale intitolato “Gesualdo domani” e indirizzato ad un unico obiettivo: fare di Gesualdo la Città riconosciuta della musica e delle arti. Dalla ricostituzione dell’antica “Stamperia Carlino”, che Carlo Gesualdo impiantò nel castello per dar vita alle sue opere più famose, alla prestigiosa “Edizione critica” delle stesse; dalla costituzione del “Gesualdo Consort of Gesualdo”, il primo coro nazionale intitolato al grande musico e alla sua città, alla proposta istitutiva di una preziosa “Cappella musicale ed artistica”: ciò che ha caratterizzato il lavoro compiuto in questi anni è stata la volontà di mettere in piedi un’officina culturale, che prendesse forma attraverso una lunga serie di incontri, dibattiti, proposte, collaborazioni internazionali, prodotti editoriali, anteprime nazionali, mostre, teatro, cinema, arte e ovviamente musica. Il tutto all’interno di un’affidabile rete europea di rapporti istituzionali, idonea ad esaltare l’infinita originalità dell’opera gesualdiana, riconosciuta ormai quale “bene inalienabile della cultura occidentale”.
Con la definitiva riapertura del Castello di Gesualdo il percorso compiuto giunge ad una svolta. L’auspicio è che la residenza elettiva del Principe musico e mecenate possa tornare ad offrire tutto il carico di invenzioni e scoperte, di intuizioni e visioni, che l’hanno caratterizzata in passato. Ecco, allora, che si è pensato ad una tre giorni carica di contenuti e significati: un vero e proprio appuntamento con la storia. Grazie infatti alla collaborazione con autorevoli Istituzioni, nell’ambito del progetto regionale “Irpinia Madre Contemporanea”, siamo riusciti a riunire i più alti rappresentanti della polifonia europea che si riconoscono in Gesualdo. Londra, York, Parigi, Amsterdam, Copenhagen, Ginevra, Berlino e Roma, Firenze, Napoli, Milano: passa da questi luoghi la proposta di una prima rilevante «piattaforma culturale», tanto unica quanto originale, rivolta a promuovere artisti emergenti e a stimolare una produzione europea di opere culturali ed artistiche.
Insomma, una cosa è certa: da Igor Stravinsky ad oggi, continua l’affascinante viaggio sulle tracce del genio gesualdiano verso nuovi orizzonti e avvincenti sfide.   



Programma dettagliato


11 settembre 2015 / ore 17.30
Castello di Gesualdo

Conferenza di presentazione
Carlo Gesualdo tra storia e contemporaneità

Intervengono: Joseph Knowles (Università di York, Inghilterra); Emanuele Cintura Torrente (Maestro Compositore, Firenze). Con la partecipazione straordinaria del Duo Stravinsky (Nadia Testa / Alessandro Crosta).

L’opera di Carlo Gesualdo continua ad esercitare un’enorme influenza sulla musica di oggi, caratterizzandone – spesso in modo trasversale – i diversi generi. Quale è allora il segreto di un’arte che ha abbattuto muri, oltrepassato frontiere, avvicinando persone assai differenti per provenienza e formazione? Perché Carlo Gesualdo induce ora artisti dalle espressioni molto distanti a lavorare insieme? Per quale ragione egli sorprende, affascina ed ispira a distanza di secoli?
Da questi interrogativi nasce un singolare confronto fra storia e contemporaneità, che caratterizzerà la conferenza di presentazione dell’intera iniziativa. Una delle più attente ricostruzioni storiche dell’opera di Carlo Gesualdo, patrocinata dall’Università inglese di York, farà da specchio ad un’interessante traduzione contemporanea della musica gesualdiana, dove l’antico contrappunto sposa i versi che nel tempo celebri poeti hanno dedicato alla memoria del Principe.


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12 settembre 2015 / ore 17.30
Castello di Gesualdo

Gesualdo Consort in Europe

Intervengono: Marco Berrini (Gesualdo Consort of Gesualdo); Simon Gerald Place (Gesualdo Consort of London); Harry van der Kamp (Gesualdo Consort of Amsterdam).

Madrigals in Gesualdo’s Castle, Concerto in anteprima mondiale sotto la direzione di Bo Holten (Musica Ficta, Copenhagen).

Esistono in Europa (e precisamente in Inghilterra, in Olanda e in Italia) tre rinomati Cori intitolati a Carlo Gesualdo, i cui direttori sono riconosciuti tra i massimi esperti della polifonia internazionale. Per la prima volta essi si incontrano nel Castello di Gesualdo per esporre alcuni principi uniformi utili all’insegnamento e all’esecuzione della musica antica in rapporto ai tempi odierni, nel nome unico di Gesualdo. Prende forma in questo modo un Centro europeo di alta cultura gesualdiana. Si tratta di un’esclusiva «piattaforma culturale» che, destinata ad allargarsi presto in Europa, è intesa a stimolare una programmazione europea di opere culturali ed artistiche, aiutando la formazione di artisti emergenti. In omaggio a ciò, il concerto di uno dei più raffinati interpreti danesi delle musiche gesualdiane e, nella fattispecie, delle musiche che Carlo Gesualdo compose e stampò nel suo Castello, pubblicate in edizione critica per i tipi dell’antica “Stamperia del Principe”.

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13 settembre 2015 / ore 17.30
Castello di Gesualdo

Da Igor Stravinsky ad oggi

Intervengono: Marie Stravinsky (Presidente Fondazione Stravinsky, Ginevra) e René Bosc (Direttore Ensemble Stravinsky / Direttore designato Istituto Stravinsky, Parigi).

Omaggio a Stravinsky, a cura del Notturno Concertante.

Dopo oltre cinquant’anni, Igor Stravinsky “torna ufficialmente” a Gesualdo per certificare il cammino nel frattempo compiuto e radicare l’identità di una nuova realtà culturale nell’ambito di una precisa dimensione europea. Saranno pertanto i rappresentanti istituzionali della “Fondazione Igor Stravinsky” e dell’Istituto di alta cultura musicale connesso ad essa a consolidare un rapporto artistico iscritto nella storia. Come si sa, infatti, la fortuna attuale di Carlo Gesualdo è dovuta essenzialmente al lavoro di riscoperta e di valorizzazione compiuto da Igor Stravinsky, che nel 1956 visitò Gesualdo facendosi ritrarre in foto nel cortile del Castello: una posa divenuta celebre, che lega in modo ancor più indissolubile la figura del compositore russo al nome dell’amato Principe, studiato e proposto quale monumento delle avanguardie musicali.
L’originalità compositiva di un’affermata band e la recitazione di un testo scritto per l’occasione, all’interno della sala che sarà intitolata proprio a Stravinsky, caratterizzeranno il doveroso omaggio ad uno degli incontri più belli che hanno qualificato la storia della musica contemporanea.



Ulteriori informazioni

Breve biografia di Carlo Gesualdo
Carlo Gesualdo nacque a Venosa, da Fabrizio e Geronima Borromeo, l’8 marzo 1566. Morì l’8 settembre 1613 a Gesualdo (AV), nel castello avito, dopo avervi trascorso gran parte della vita. Designato con gli appellattivi di “Musicorum Princeps” o di “Principe madrigalista”, la complessa figura di Carlo Gesualdo suscita oggi un fascino senza precedenti e le radici di questa forte attrazione sono essenzialmente di due specie.
La prima ha tratto spunto dalla sua tormentata biografia. Carlo Gesualdo infatti è passato alla storia, prima ancora che per la sua musica, per un duplice omicidio consumato a Napoli nell’anno 1590: Maria d’Avalos, prima consorte del principe, e Fabrizio Carafa, duca d’Andria, colti in flagrante adulterio, furono fatti trucidare da alcuni sgherri. La giustizia del tempo – in soli due giorni – archiviò il caso come pacifico delitto compiuto per ragioni d’onore, senza appagare però la rabbia delle famiglie dei due nobili amanti, uccisi pur sempre da mano che non fosse all’altezza del proprio rango. Il principe Carlo, allora, appartenente ad una delle più potenti famiglie del vicereame spagnolo in Italia, parente di alti prelati e nipote di San Carlo Borromeo, decise di rifugiarsi nell’inaccessibile castello dell’omonimo feudo di Gesualdo, in Irpinia, dedicandosi pienamente alla sua attività di musico e di mecenate. Ne uscì più tardi soltanto per recarsi a Ferrara, sposare in seconde nozze Leonora d’Este, cugina del duca Alfonso II, e cominciare così – una volta ritornato nell’amato castello – una nuova vita.
La seconda sorgente d’ispirazione, invece, è di natura prevalentemente artistica.
Gesualdo seppe trasfigurare la sofferenza con armonie inaudite; esaltò la dissonanza, rendendola strumento espressivo immediato delle emozioni più forti e dolorose, spingendosi ben oltre i confini della sua epoca. Dominate da tensioni ed asprezze, le sue opere hanno un’intensità lacerante: le sillabe, le immagini e i concetti si traducono in una musica che si sforza costantemente di ampliare le risorse dell’armonia, per esprimere ogni ripiego doloroso nel massimo dettaglio. Le dissonanze che si distillano negli accordi, i cromatismi che pervadono ogni riga, creano un vortice più o meno cristallizzato sulle parole e sugli affetti; e un contrappunto fantastico tra le voci conferisce al discorso una dinamica interna sorprendente”.
In realtà l’opera del grande compositore cinque-seicentesco, trascurata per lungo tempo a causa della torbida vicenda omicidiaria che lo vide coinvolto, ha riacquistato un posto di assoluto rilievo nella storia della musica e delle arti soltanto in tempi relativamente recenti, nella seconda metà del 1900, grazie all’originale lavoro di recupero compiuto da Igor Stravinsky e Robert Craft. Si può dire, anzi, che dopo l’esecuzione del Monumentum pro Gesualdo firmato da Stravinsky, si sono moltiplicate le ricerche italiane e straniere intorno alla complessiva produzione gesualdiana.
Oggi la conoscenza dell’opera di Carlo Gesualdo è giudicata fondamentale ed indispensabile per una corretta formazione musicale, per cui frequentemente essa è posta al centro sia di esecuzioni concertistiche di qualità sia di specifici programmi di studio.

Il Castello di Gesualdo e il mecenatismo di Carlo
Sulla cima della rocca, visibile da ogni lato, v’è l’imponente castello di epoca longobarda. Intorno a questo ebbe origine la vita del borgo. È l’Historia Langobardorum di Paolo Diacono a legare il destino della rocca alla difesa prima e alla divisione dopo del Ducato di Benevento, avvenuta probabilmente nella seconda metà del IX secolo. E se la toponomastica locale ancora conserva nomi che testimoniano l’indubbia origine longobarda, il tessuto urbano ed architettonico rivela le stratificazioni delle dominazioni successive: rilevante castrum ai tempi del primo signore normanno, Guglielmo d’Altavilla, nelle epoche sveva ed angioina Gesualdo fu potente Baronia. Dopo la dominazione aragonese e con la trasformazione di Napoli in vicereame spagnolo – dal 1504 in poi – il castello di Gesualdo avviò il suo processo di smilitarizzazione, per divenire residenza principesca a tutti gli effetti. Carlo Gesualdo l’avrebbe reso sede di una fastosa corte artistica nonché di una stamperia, tra i pochissimi esempi riscontrabili nell’Europa cinque-seicentesca.
La munificenza del Principe Carlo ha lasciato in eredità alla terra di Gesualdo diverse opere, tra cui chiese e conventi. Grazie ad un suo lascito testamentario, ad esempio, fu completata la costruzione della Chiesa del SS. Rosario con l’annesso Convento domenicano. Al Principe si deve pure l’edificazione del Convento francescano unitamente alla Chiesa di S. Maria delle grazie.
Qui è conservata l’opera d’arte di “matrice gesualdiana” probabilmente più famosa: la pala d’altare denominata Il Perdono, realizzata dal pittore fiorentino Giovanni Balducci nel 1609. Sebbene si sia visto in essa il pentimento del Principe per il duplice delitto commesso a Napoli diciannove anni prima, è da ritenere che la tela rappresenti la richiesta di perdono per tutta l’umanità peccatrice. In questo senso verosimilmente vanno lette le figure che si osservano nel dipinto. In alto, la corte celeste: intorno a Cristo giudice vi sono la Madonna, San Michele, San Francesco e San Domenico, la Maddalena e Santa Caterina. In basso a sinistra, Carlo Gesualdo, genuflesso e vestito alla spagnola, si fa sorreggere e presentare da Carlo Borromeo, suo zio. In basso a destra, invece, la seconda consorte del principe, Leonora d’Este, anch’essa addolorata e penitente. Al centro, sopra le anime purganti, un bambino con le ali presenta ai fedeli l’intera scena. È probabilmente Alfonsino, figlio di Carlo e Leonora, morto all’età di soli tre anni.

Istituto Italiano di Studi Gesualdiani
L’Istituto Italiano di Studi Gesualdiani, denominato anche Istituto gesualdiano, è un Ente costituito dal Comune di Gesualdo (AV) con delibera consiliare n. 14 del 2005 ed ha la finalità statutaria di provvedere alla gestione di servizi ed attività culturali. L’approfondimento della figura e dell’opera di Carlo Gesualdo costituisce l’oggetto principale delle attività svolte dall’Istituto. Tale compito viene assolto mediante progetti pensati per avere ricadute stabili e durature sul territorio e attraverso prestigiose collaborazioni, destinate queste ad accrescere l’autorevolezza delle iniziative intraprese. Lo scopo comune perseguito da tutti i percorsi progettuali avviati dall’Istituto risiede nella pretesa di trasformare la terra di Gesualdo in una vera e propria «Città della musica e delle arti», sulle orme ovviamente dell’illustre Principe madrigalista, annoverato ormai tra gli artisti più visionari di ogni tempo.
Direzione scientifica: Giuseppe Mastrominico; Coordinamento attività progettuali: Giuseppina Finno, Rosa Covino, Chiara Forgione; Segreteria organizzativa: Antonio Caggiano, Maria De Prisco, Carmine Dell’Erario, Chiarangela Longo, Emiliano Santoro.

Note biografiche

Giuseppe Mastrominico: è il direttore artistico del progetto regionale “Irpinia Madre Contemporanea”. Dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza, si è specializzato in Storia del diritto e delle istituzioni, svolgendo la sua attività di ricerca e d’insegnamento presso i Dipartimenti di Giurisprudenza prima delle Università di Macerata e del Sannio, poi dell’Università “Federico II” di Napoli. Membro del Comitato accademico UCSA (Università di Castel Sant’Angelo - Roma), è dedito ad argomenti di storia giuridica medievale, moderna e contemporanea, coltivando con particolare attenzione gli studi del cd. “Diritto e Letteratura”. Ha condotto attività seminariale e convegnistica in Italia e in altri Paesi europei. Giornalista pubblicista, svolge un’intensa attività culturale anche al di fuori dell’ambito accademico. Dirigente dell’Unione Nazionale per la Lotta contro l’Analfabetismo, conserva la direzione scientifica del Museo della Civiltà Normanna. L’approfondimento della “cultura gesualdiana” inoltre costituisce un suo specifico campo d’intervento. In tale ambito, infatti, ha curato numerosi progetti quale Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Studi Gesualdiani. Autore di numerosi scritti, alcuni dei suoi articoli e saggi, dimostrativi dei suoi interessi, sono adesso disponibili per i tipi de La Stamperia del Principe, casa editrice di cui è cofondatore e Direttore editoriale.

Marco Berrini: Direttore del “Gesualdo Consort of Gesualdo”, Marco Berrini è riconosciuto oggi come uno dei più importanti direttori di coro operanti in Italia. È stato fondatore e direttore del “Coro da Camera” del Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria, col quale svolge regolare attività concertistica e discografica; fondatore, direttore artistico e musicale del complesso vocale professionale “Ars Cantica Choir”; fondatore, direttore artistico e docente della “Milano Choral Academy”, scuola internazionale di formazione e perfezionamento per direttori di coro e cantori; dal 2009 è direttore stabile del Coro nazionale “Giovanni Maria Rossi” della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in collaborazione con l’Ufficio Liturgico Nazionale e il Centro Interdisciplinare Lateranense della Pontificia Università Lateranense. La carriera di Berrini è scandita da numerosi premi e riconoscimenti, da rilevanti collaborazioni come direttore ospite (in Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Austria, Israele, Argentina, Emirati Arabi) e da un ricchissimo repertorio corale, sinfonico-corale ed operistico. Svolge, inoltre, un’intensa attività didattica in Italia e all’estero. Per il “Vocalia Consort”, nel 2013, ha diretto il progetto tematico “Intorno a Gesualdo”, che ha mirato a rendere ragione della modernità di Carlo Gesualdo e del suo linguaggio musicale.

Simon Gerald Place: Direttore del Gesualdo Consort of London, sotto la sua guida l’ensemble inglese si è affermato negli ultimi anni come leader tra gli interpreti della musica di Gesualdo e dei suoi contemporanei. Il Consort ha partecipato ad importanti festival europei, tra cui il Festival di Primavera di Praga, il Festival delle Fiandre (a Rubens 'House, Anversa), il Paris Festival Estival, il Festival di Bath, il Maastrich religiosa Music Festival, il Karlsrhue Musiktag, il Festival Harrogate e come artisti ospiti del Concorso Polifonico Internazionale di Arezzo, Italia. Ha all’attivo quattro registrazioni commerciali. Il primo lavoro è stato salutato dalla critica come "un miracolo: la migliore registrazione di Gesualdo fino ad oggi" (Glenn Watkins). 
 

Harry van der Kamp: Tra i massimi esperti di musica rinascimentale e barocca, Harry van der Kamp è celebrato dalla critica come “l’unico maestro in grado di gestire con chiarezza esemplare le arie antiche” (New York Times). Nel 1984 ha fondato il Gesualdo Consort of Amsterdam, con il beneplacito della Regina Beatrice.

Bo Holten: È stato il direttore principale per i gruppi vocali Ars Nova (Copenaghen) e Musica Ficta (Danimarca), così come guest-direttore per i BBC Singers. È stato inoltre il direttore principale della Flemish Radio Choir (Vlaams Radio Koor) a Bruxelles fino al 2012. Come compositore ha scritto più di 100 opere, tra cui 6 opere, 2 musical, 2 sinfonie, e 5 concerti solistici. L’ultima opera di straordinario successo è stata dedicata a Gesualdo (Gesualdo - Shadows / 2014).

René Bosc: Dopo il suo debutto 1993 di conduzione a Montpellier, René Bosc è stato nominato da René Koering per dirigere i concerti di musica contemporanea di Radio France e Montpellier Festival. Ha diretto i Diagonales Ensemble, l’Orchestre National de Montpellier, ECM2, Les Percussions de Strasbourg, I Solisti di Mosca, Orchestre National de Jazz (Francia), «Tambuco», il Merce Cunningham Dance Company, così come i solisti Fazil Say, Didier Lockwood e François-René Duchâble. Numerosi compositori hanno dedicato le loro opere a lui, tra cui Philippe Hersant (Concerto de violon) e Hans Werner Henze (Upupa, ha debuttato a Salisburgo nel 2003). Nel 2001 è diventato direttore della Nuova Musica a Radio France e Direttore Artistico del Festival Présences.

Marie Stravinsky: È l’autorevole presidente della Fondazione Igor Stravinsky, di cui è diretta discendente.

Joseph Knowles: Ricercatore dell’Università di York in Inghilterra, i suoi studi dottorali sul cromatismo gesualdiano sono stati segnalati tra gli studi più approfonditi degli ultimi anni. Si deve a lui una magnifica ricostruzione del primo mottetto di Carlo Gesualdo (Ne reminiscaris, Domine, delicta nostra).

Emanuele Cintura Torrente: Il compositore e chitarrista classico Emanuele Cintura Torrente nasce a Cassino, nel 1978. Si diploma in chitarra con il massimo dei voti al Conservatorio Cherubini di Firenze perfezionandosi alla Scuola di Musica di Fiesole con il M° Alfonso Borghese esponente della scuola di Andrès Segovia. Segue un'attività concertistica in Italia e all'estero. Coltiva contemporaneamente studi di Psicologia, nelle Università di Palermo e di Firenze e s'interessa alla musica Jazz studiandola in scuole specializzate italiane e approfondendola negli Stati Uniti. Tra le sue composizioni: la “Suite Jazz” sintesi di Classica e Jazz; la “Invenzione continua a due strumenti”, compendio di contrappunto, inciso da esponenti dell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino; le "English Songs" ciclo di lieder su poeti Angloamericani da Shakespeare a Poe, eseguito a New York e in California. Per conto del Centro Studi Musica e Arte di Firenze ha svolto un corso di composizione sperimentale per bambini. Ha pubblicato il "Manifesto Teoretico Musicale" in dieci punti e tradotto in otto lingue. E' attualmente docente di chitarra classica, teoria e composizione presso l’Accademia MusicArea di Firenze. Nel 2014 esce un doppio album “Recordings 2004-2014" raccolta di registrazioni di dieci anni di attività compositiva.

Notturno Concertante: È un’affermata band irpina, che ha al suo attivo sei cd, pubblicati in Italia e all’estero. Il gruppo si è esibito dal vivo in varie città italiane (Firenze, Roma, Napoli, Bologna, Benevento) e in prestigiosi festival e teatri. I componenti storici del Notturno Concertante sono Lucio Lazzaruolo chitarre e tastiere e Raffaele Villanova cantante e chitarrista; da anni si avvalgono della partecipazione fissa, in studio e live di svariati collaboratori. Lucio Lazzaruolo e Raffaele Villanova hanno composto musiche utilizzate dalla Rai, Radio 3 Rai e Mediaset. Hanno inoltre composto musiche per varie colonne sonore per film e documentari. Recentemente hanno musicato il documentario di Giorgio Diritti intitolato Con i miei occhi.


Duo Stravinsky: Composto da Nadia Testa ed Alessandro Crosta, il duo è espressione dell’Associazione Stravinsky di Avellino. Questa nasce nel 1996 con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del patrimonio culturale ed artistico e più specificatamente musicale attraverso la realizzazione di concerti, seminari, corsi divulgativi per le scuole e corsi di perfezionamento specialistico. Oltre l’organizzazione di concerti e rassegne dedicate all’ascolto della musica antica e contemporanea, c’è anche l’ambizioso progetto di seguire e promuovere il perfezionamento di giovani strumentisti campani e la pubblicazione di lavori di giovani musicologi e ricercatori. Nel 2000 l’Associazione viene inserita nell’albo degli “Enti di rilievo regionale”, e dal 2004 è anche Editore. Dal 2000 la presidenza è affidata al maestro Nadia Testa (pianista, docente al Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino); la direzione artistica è curata da Alessandro Crosta (flautista), mentre l’amministrazione e la promozione dell’Associazione è gestita dal dott. Michele Aquino.

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