venerdì 29 dicembre 2023

 L'ARTE DEL PROPOSITO. Seduta sul ciglio del fiume della vita che scorre, osservo le radici dell'albero del benessere umano che sono sempre insoddisfatte. Le fronde dell'utilità che tentano di dare ristoro a chi sosta sotto la quercia, determinano delle preferenze per razionalità delle scelte a cui serve un potente modello interpretativo del comportamento. La proposizione guarda ad una allocazione efficiente ed equa delle risorse che può essere sostenuta da una decentralizzazione fino alla laguna di centri non interdipendenti fra di loro. La competizione dovrebbe servire alla redistribuzione, ma ciò si realizza solo con dovute procedure di programmazione che usano indici di giusta trasmissione delle informazioni e parametri che ricalcano i prezzi dei costi della vita in quanto ogni cosa ha il suo prezzo. La realizzazione completa determina problemi a volte irrisolvibili in termini di incentivi specie se le valutazioni sono errate a livello della profittabilità sociale e culturale dei progetti di investimento pubblico come quello sulla scuola dove si vede che un bambino di 10 anni non conosce ancora l'area di un triangolo ed è per questo che si crea una asimmetria informativa ed una adverse selection su azioni che si potrebbero intraprendere come moral hazard e che non vengono mai intraprese in quanto nessuno mai ci crede che i sacrifici e le rinunce verranno poi ripagati ed è per questo poi il motivo per cui il sistema non funziona bene. Si apre un varco di forme di intervento per assicurare un adeguato ricompenso a chi si impegna e per fare emergere ciò che conta, ciò che importa: l'arte del proposito adeguato ai tempi ed ai momenti del mercato di chi offre e chi compra, chi vende e chi detiene e della proprietà di intenti. Si devono approfondire le conseguenze che derivano da contemplare forme intermedie di beni per la società moderna che possano essere definiti come servizi collettivi e che abbiano una diffusione spazialmente delimitata negli effetti e nell'esistenza di congestione dei consumi. Le forme di finanziamento di produzione tengono conto delle spese per cui per quanto riguarda la domanda di 2 signore in banca rispetto al capitale del mutuo si potrebbe applicare la capitalizzazione composta per suddivisione di periodi di capitalizzazione e di interesse per cui la funzione finanziaria sia istantanea quando si ammette che l'interesse viene capitalizzato all'istante stesso in cui è prodotto e quindi se su 100.000 euro la Banca calcola il mutuo al 75% del valore come per decreto legislativo allora rimane il 25% su cui applicare gli interessi di capitalizzazione e quindi in pratica su 25.000 x 2% di interesse = 500 euro/12 mesi = 41 euro che possono essere utilizzati su cui si calcola il 2% =  0,82 cent. e quindi 41,82 x 6 mesi = 250,92 euro che possono essere sottratti al 1° anno dai 75.000 euro = 74.749.08 al 2° anno invece si possono togliere il mutuo al 25% del valore = 18.687,27/24 rate = 130 euro X 12 mesi = 1560 e quindi 74.749,08 - 1560 = 73.189,08 a questo punto si divide l'importo x i 3 partecipanti l'impresa bancaria = 24.583,02 cioè rispetto ai 25.000 = 416,98 di mutuo x 12 mesi = 5.003,76 all'anno e perciò il mutuo è di 74.749,08/5.003,76 = 15% e perciò sono 74.749,08 x 15% = 11.212,36 di reddito minimo fisso per ottenere il mutuo ed in pratica un soggetto deve avere 934 euro di paga fissa di cui se se ne vanno via 416,98 per arrotondamento 417 rimangono = 517 su cui applicare la capitalizzazione al 2% = 10,34 e quindi diventano 527 X 12 mesi = 6.324 all'anno che superano i 5.000 previsti di 1.324 di paga minima reale per ottenere il mutuo per cui il deposito deve essere di 1.324 - 934 di spese 390 euro al mese x 12 mesi = 4.680 all'anno per cui mancherebbero a raggiungere i 5.000 euro = 320 euro di 13°che si tolgono dai 1.324 = 1.000 euro di 13° X 2% = 20 euro per cui alla fine dell'anno bisogna depositare 340 euro rimanendo così dai 1.000 euro = 660 euro da cui si tolgono altri 340 per l'anno seguente = 320 da spendere in regali e perciò sono 680 x 2% = 13,60 e quindi diventano 693,60 e perciò al 3° anno di mutuo si possono togliere 693,60/12 = 57,80 dal mutuo e quindi diventano anziché 417 - 58 = 359 euro x 12 = 4.308 - 5.000 = 692 PROVONA DEL 9 che il mutuo medio è di 359 euro con questo calcolo che tiene conto delle capitalizzazioni degli interessi a livello attuariale dando un pò di respiro ai portafogli degli italiani e soprattutto dando più valore di acquisto anche per la casa, per riscaldarsi e per potersi permettere uno sfizio che ne so un paio di scarpettine in sconto?? Un viaggetto a vedere una bella mostra d'arte?? Oppure che ne so una forma di investimento in un libro mastro Geppetto che non è più poveretto e si può permettere di costruire non solo un burattino ma un bambino che vuole essere intelligente e che impari a risparmiare sapientemente. 

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