FAENZA: UNA IMPORTANTE INSTALLAZIONE DELL’ARTISTA
GERMANO SARTELLI
DA SABATO 19 NOVEMBRE IN PERMANENZA
AL CENTRO DELLA ROTONDA “1° MAGGIO”
di Davide Argnani
A Faenza sabato 19 novembre è
stata inaugurata una Installazione dell’artista imolese Germano Sartelli al
centro della rotonda “1° Maggio” in via Oberdan. Dopo la presentazione
dell’opera da parte delle autorità
cittadine presso la Sala Conferenze della Confartigianato di Faenza, con la
partecipazione del Sindaco Giovanni Malpezzi, dell’Assessore alla Cultura
Massimo Isola, degli Assessori Claudia Zivieri (Lavori pubblici), Matteo
Mammini (Politiche Territoriali), Claudia Casali Direttrice del MIC e
Tiziano Samorè Segretario
Confartigianato il gruppo, insieme a un folto pubblico e all’artista, si è
diretto proprio nei labirinti dell’Installazione al centro della rotonda con
grande curiosità dell’intenso traffico, tanto che diversi automobilisti hanno
parcheggiato e sono corsi a godersi lo spettacolo. E non poteva essere
diversamente trattandosi della più grande opera d’arte realizzata da Sartelli
nella sua prolifica attività artistica. È una spirale di 40 metri per
un’altezza di 4 metri avvolta da una rete metallica sulla quale fluttuano come
uccelli volanti centinaia di ceramiche non smaltate di varie dimensioni.
Saranno poi i passaggi e le intemperie delle stagioni a modificare colori e
riflessi come madre natura comanda e l’opera assumerà continue modifiche
estetiche proprio come un corpo umano. Ad ogni mutazione sarà come ammirare
un’opera nuova. È un evento importante che va ad arricchire la cultura
dell’arte e della ceramica della città più famosa al mondo e che oltre a
sottolinearne ulteriormente l’identità per la sua storia e i suoi artisti, va
ad integrare maggiormente il nascente museo all’aperto che da tempo la città di
Faenza sta realizzando. L’arrivo di Germano Sartelli concorre a valorizzare
ancora di più il patrimonio di questa città dopo le installazioni delle opere
di Domenico Rambelli, Angelo Biancini, Lucio Fontana, Carlo Zauli, Franz Stäbler,
Giuseppe Spagnuolo, Hidettoshi Nagasawa, Giosetta Fioroni. Germano Sartelli è nato nel 1925 e vive sulle colline imolesi. È
uno dei pilastri dell’arte italiana del ‘900 riconosciuto dai più importanti
critici italiani (Calvesi, Emiliani, Spadoni, Vescovo, Cerritelli e altri). Con
Lucio Fontana e Alberto Burri, a metà degli anni sessanta del secolo scorso,
Sartelli diede vita a quella speciale
corrente artistica chiamata poi ’Arte Povera’, donandogli stima e gran
successo in Italia e all’estero. Nel 1964 è invitato alla Biennale di Venezia e
numerose sono le mostre in Italia e all’estero. La sua arte dimostra una
profonda volontà indistruttibile e poetica di riappropriarsi dei valori primari
come il senso della terra, della natura, dell’energia pura della vita e della
storia dell’uomo. Che siano sculture, grafica o pittura, la sua variegata
capacità espressiva ricorre all’uso dello scarto materico come legni, cicche di
sigarette, foglie e altri pigmenti della realtà quotidiana trasformandoli in
oggetti forme e paesaggi naturali dell’anima azzerando il passato per rinnovare
il presente purificato di nuove sintesi creative. Proprio come in queste sue
nuove ceramiche volanti lungo i corridoi di un infinito labirinto che ricorda
il mito dell’antica Grecia di Arianna e Teseo o, più modernamente, un
Laborintus metaforico di ispirazione sanguinettiana.
Germano Sartelli alla
inaugurazione
|
Installazione - particolare |
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