martedì 24 ottobre 2023

 AVANZARE. Rut, una donna che vuole trovare una radice tra la legge della natura, le regole storiche e quelle del vissuto che intende rendere impresso e comprensibile per il suo atto costruttivo delle opere provvidenziali e misericordiose appartenenti a Dio Onnipotente che segnano l'esistenza per l'intervento benevolo ispirato ed intuitivo dell'uomo nella sua generosa solidarietà e prontezza di spirito nell'affrontare nonostante i rischi ed i pericoli che potrebbe correre, le crisi, le prove della vita prendendosene cura come ha fatto Rut con Noemi con premura e dovuto impegno. In quante famiglie ci si prende cura di anziani, di fragili, di disabili, di persone disagiate con poche risorse e poche prospettive per il futuro/ in quante famiglie si vive la croce delle sfide continue che la vita ci riserva nelle sue vicissitudini di perdite di congiunti, di perdite di risorse sia fisiche nella sequela dei famigliari segnati da tribolazioni e sia nella stanchezza del carico che comportano le situazioni. Per questo Rut sa mettersi ai piedi di un unione non tanto per sottomettersi o diventare oggetto di possesso o per lasciarsi opprimere e schiacciare dall'attrazione del momento e subirne la violenza, ma per sollecitare piuttosto la consapevolezza nel vedere in essa una benedizione, nel vedere nel mantello in cui Boz l'ha avvolta una protezione contro il disonore, un fattore di pudore verso una intimità di cui persino Dio si dichiara geloso perchè rappresenta una conquista importante per generare la vita e per rafforzare un valore amoroso che in tale visone non diviene più scabroso, ma anzi diviene vitalità e linfa continua che si rigenera ogni volta. Mettersi ai piedi del Dio fatto uomo e rivedersi nella sua immagine salvifica, significa nell'atto del consegnare un mantello, una risposta di piena fedeltà ai valori di integrità, di coerenza e di determinazione a sostenere la dignità umana ed insieme quella divina. Tutta la storia di Rut è infondo la storia di un popolo come quello di Israele che viene deportato, che è costretto all'esilio in terra straniera e che vive continuamente in crisi di identità di caratteri famigliari, politici, sociali ed economici e persino morali nella regressione verso l'immaturità di fermarsi e di adagiarsi e rassegnarsi nelle situazioni sfortunate senza mai volere recuperare o riprendersi dagli svantaggi, vivendo in continuo esaurimento anche di risorse e strategie di possibili accordi e compromessi per mantenere la Pace e la tranquillità perchè si combatte sempre un potenziale nemico che più che altro è insito nella coscienza e che ci ostacola nel nostro percorso di rianimazione delle relazioni umanitarie. Rut, una di noi che ha il cuore pesante e grandante d'amore. 

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