lunedì 7 agosto 2023

 PROPOSTA DI SCHEMA DI CURVE NED SU COMPONENTI STRUTTURALI DELLA MASSA NEOPLASTICA. Ai dottori Farneti, Enrico Maria Amadei, Pession. Le attuali curve di sopravvivenza devono tenere conto delle condizioni ambientali in cui si trovano le cellule in vivo cioè delle situazioni cliniche REALI. In particolare modo si propone di valutare 1) le cellule CLONOGENICHE anche se rappresentano una frazione molto modesta di cellule neoplastiche considerando nel solo l'1% il loro volume in quanto hanno una potenzialità di riprodursi indefinitamente. In tale ambito si devono considerare le cellule effettivamente proliferanti perchè alcune sono in fase G0 e quindi scarsamente radiosensibili; alcune si trovano in condizioni di IPOSSIA e sono queste le più temibili. 

2) cellule NON clonogeniche che rappresentano una quota rilevante della massa neoplastica in proposta più del 10% e perciò il loro comportamento produce effetti clinici immediati e vistosi che in parte sono NON proliferanti ed in parte proliferanti anche se hanno un numero limitato di MITOSI. Esse rappresentano un pericolo mortale per l'ospite dato il loro numero elevatissimo ed è sufficiente in proposta che ognuna si riproduca per il 2% per aumentare la massa neoplastica a volumi non compatibili con la vita dell'ospite e si hanno 26 raddoppiamenti che fanno in modo che la cellula raggiunga 5 mm e solo a questo punto si può avere per regola una diagnosi precoce del tumore, se no se anche con soli 14 raddoppiamenti si produce una massa di 1 kg il tumore è LETALE per le sue localizzazioni che in poco tempo uccidono. 

3) cellule NECROTICHE possono essere numerose e provocano zone ipossiche e comunque dismetaboliche e sono dannose per la loro tossicità, per determinare infezioni o compressioni nei tessuti limitrofi ed in particolare i vasi. 

4) valutazione STROMA connettivo-vascolare nel suo comportamento biologico specie se è carente perchè anche se produce un più lento sviluppo del tumore provoca comunque la formazione di distretti ipossici e quindi può essere facilmente vettore di metastasi linfatiche ed ematiche e quindi di sanguinamenti. 

5) valutazione cellule immunocompetenti cioè valutare il grado di insufficienza del sistema immunitario che potrebbe essere una delle principali fonti del tumore. Nella situazione di squilibrio sfavorevole alla neoplasia e resistenza immunitaria potrebbe intervenire la radioterapia riducendo il numero di cellule clonogeniche e quindi indebolirne la capacità invasiva ed offensiva. Ci si basa perciò a livello della compilazione della cartella clinica e del piano di radioterapia sulla TOLLERANZA al trattamento che costituisce il limite critico delle possibilità terapeutiche ed in particolare sugli effetti statistici GRADUATI nelle loro caratteristiche distintive se hanno una DOSE SOGLIA il rischio è o tutto o nulla ed il rapporto causa ed effetto è sempre incerto. Negli effetti graduati invece potendo stabilire una dose soglia la dose può essere proporzionale al danno e quindi si ha maggiore specificità ed un rapporto causa effetto certo. Nel caso di Angelo che ha grave disfagia dovuta a tumore oro-faringeo si può avere xerostomia, necrosi della mandibola, rischio di grave bonifica dentaria, secchezza delle fauci, mucosite per cui bisogna utilizzare il BICARBONATO DI SODIO come antiacido e disinfettante-antinfiammatorio. Secondo le indicazioni più recenti il carcinoma esofageo potrebbe avere una sopravvivenza di 5 anni, ma bisogna valutare le condizioni generali di tali malati perchè se sono scarse alla resistenza possono diminuire il valore di qualsiasi terapia del 10%. Infatti caro Pession tu ti ritroveresti davanti ad un paziente per cui dovere prendere una decisione che prevede una enorme responsabilità, di irradiazione ORL tra i 45 ed i 60 Gy ed in questi casi la curva NED sale quasi in verticaale passando velocemente dall'20% all'80% e questo significa a livello di fisica sanitaria che ad una minima differenza di dose somministrata corrisponde una notevole differenza nella probabilità di guarigione e perciò scegliere la dose per tutti coloro che sono coinvolti nelle procedure tecnico-dosimetriche compreso il dottor Odifreddi è una scelta che va ponderata molto bene. Si sceglie quindi su termini puramente filosofici che scientifici mettendo in conto qualche grado di rischio per tentare il tutto e per tutto e salvare il salvabile di Angelo 58 anni. La proposta di tentativo è di irradiare a 65 Gy proposta aggressiva che però ridurrebbe il danno grave alla mandibola al 12% e quindi (penso) ritenuto necessario. Sul resto pongo il silenzio sella preghiera che possa funzionare questa mia intenzione. GRAZIE della collaborazione e della partecipazione per la lotta contro i tumori sempre disponibili con opere e NON fiori!!! 

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