LA PACE COMMENTATA. Un professore di scuola se ne stava per andare in pensione e voleva lasciare di sé un messaggio che potesse rimanere impresso sia ai suoi alunni che ai colleghi e oltre. Prese così carta e penna e si mise di fronte ad un foglio bianco e poi cominciò così "Cari alunni, colleghi io sono stato con voi per più di 30 anni cercando xi trasmettervi non tanto semplici nozioni che poi nel tempo si possono dimenticare e disperdere, ma soprattutto il modo per elaborare le nozioni in maniera dialettica e informatica per una loro più approfondita applicazione del patrimonio logico di provenienza per cui si tenta sempre di innescare una sostanziale concordia fra gli storici del diritto nel rifiutare una netta censura fra le forme di pensiero dei glossatori e quelle dei commentatori quali potreste essere voi nelle vostre successive proposte, programmi ed intendimenti nonostante le molteplici differenze rilevabili nei metodi di insegnamento e di esposizione dei testi per cercare di elevare al massimo possibile il livello dell'atteggiamento spirituale, morale ed etico in questo tempo dove tutto pare generare comportamenti di prepotenza e sopraffazione rispetto al Corpus iuris studiato sia pure sulla base di un ossequio formale che vuole volgersi oggi ad una maggiore libertà interpretativa. Sollecitato come insegnante ed educatore dalla attuale realtà sociale e politica nella quale ci troviamo immersi, e delle cui istanze dobbiamo avere vivissima coscienza, cerco di fare del mio meglio per dirimere i contrasti tra una vecchia e tradizionale legge di secoli a noi tramandata dalla storia e la realtà congestionata e stressante della vita, dovesse essere proprio questa a cedere al ricatto, all'abominio senza aver tentato con ogni buon intendimento a proporre soluzioni di pace. In vari momenti e punti in cui vi sono state da parte mia debolezze strutturali o di negligenza chiedo scusa, ma ora che vado in pensione intendo proporre un coordinamento con nuove possibili tipologie di interazione con le attuali normative che potrebbero essere utilizzate per disciplinare i rapporti nati dalla più recente esperienza giuridica. A tal fine vorrei essere fautore del commentatore giuridico pacifista facendo ricorso a una serie di operazioni logiche fondate sulla aggiornata conoscenza della attuale dialettica informatica e tecnologica in tutti i livelli. I riflessi di questo mio intendimento si potrebbero cogliere all'interno di un sussidiario di ratio scripta cioè di un superiore complesso di principi di giustizia al quale fare ricorso là dove una qualsiasi disposizione consuetudinaria (coutume) anche se estensivamente interpretata, non disponesse nulla di fatto. Ci si baserà su impulsi innovatori di nuovi indirizzi scientifici per ottenere possibili frutti più elevanti del nostro Paese. Tramite poi la diffusione dei nuovi modi interpretativi si possono poi esporre nuovi passaggi dei testi normativi per lettura, scomposizione in elementi costitutivi, riesposizione riassuntiva, indicazione di casi pratici, chiarimenti e approfondimenti di punti equivoci e da ultimo raccolte di osservazioni importanti e obiezioni possibili configurate per cercare di trovare soluzioni alle controversie che potrebbero nascere. Questo metodo di gireconsulto sarà ispiratore per le applicazioni di garanzia per procedimenti esegetici tipici offrendo anche il terreno più adatto per la configurazione di istituti che possano innalzare la giurisprudenza nella sua essenzialità. Ora nella mia individualità, avendo più tempo da dedicare allo studio proverò con ogni mio impegno ad estrapolare le repetitiones, i tractatus più interessanti per i consilia vostra ed anche mia. Che la mia vocazione sia questa: imparare sempre e insegnare da ciò che si è imparato un orientamento communis opinio che portino ad evoluzione per l'affermarsi dei giusti e più corretti principi di autorità. Grazie a tutti voi.
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