domenica 13 giugno 2021

News da Adele Desideri giugno 2021

Gentili lettori e lettrici, segnalo quanto segue:

 
* La recensione di Michele Brancale a La figlia della memoria di Adele Desideri (Moretti&Vitali 2016, prefazione di Davide Rondoni, nota critica di Franco Loi), ne La nazione, 30 maggio 2021.

* La conferenza, a cura dell’Ande Milano, Il malessere degli adolescenti durante la pandemia, tenutasi il 20 aprile 2021.
Relatori:
Prof. Gustavo Pietropolli Charmet
Psicoterapeuta a Psichiatra dell’adolescenza. Responsabile Scientifico del Consultorio Gratuito Minotauro di Milano
Dott.ssa Laura Gamba
Dirigente Scolastica Istituto di Istruzione Bertrand Russell
Prof.ssa Antonella Martinelli
Docente Istituto di Istruzione Bertrand Russell
Lorenzo Antonetti
V A Liceo Scientifico Istituto di Istruzione Bertrand Russell
Martina Gasperin
V A Liceo delle Scienze Umane Istituto di Istruzione Bertrand Russell
Moderatore
Dott. Francesco Manzitti
Psicoterapeuta Consultorio Gratuito Minotauro di Milano
Al link pietropollicharmet.it

* Attraverso la scrittura i giovani, nei lunghi mesi di pandemia, sono riusciti a mettersi in relazione con sé stessi, forse più di quanto avessero fatto in precedenza. Adele Desideri, presso l’Istituto di Istruzione Superiore Bertrand Russell di Milano, ha dato vita ad alcuni laboratori di scrittura creativa insieme ai suoi allievi, per trasformare un momento di solitudine in un'occasione di conoscenza personale, come testimonino le riflessioni di L.A. e S.F. di VA Liceo Scientifico (liberamente tratto dalla nota di introduttiva di Monica Amari Staglieno).
I due testi sono consultabili al link www.facebook.com/Movimentoperidirittieidovericulturali (post di Monica Amari Staglieno del 19 e 20 maggio 2021).

* La raffinata Antologia di Poesia Italiana. Vent’anni del terzo millennio, a cura di Lucio Zaniboni, Edizioni Giuseppe Laterza, 2021.

*Il critico letterario e poeta Amedeo Anelli e lo scrittore e illustratore Guido Conti sono stati gli ospiti della puntata di Poetando condotta da Luisa Cozzi. Durante questo incontro sono stati letti brani da I quartetti. Ai grandi piccoli e ai piccoli grandi, di Amedeo Anelli (Libreria Ticinum 2020) - ed è stata narrata la storia della cicogna Nilou, scritta e disegnata da Guido Conti (Rizzoli 2015).
Al link https://youtu.be/UG5RgSjBrwg

* Il prezioso volume Intervista conversazione con Lucio Zinna. La scrittura il luogo e il tempo, a cura di Giovanni Dino, prefazione di Antonella Barina, Edizioni dell’Autrice, 2019.
Di seguito, alcuni interessanti estratti:
“Ogni essere umano avverte dentro di sé l’afflato della poesia, ma per essere poeti occorrono più cose: avere talento, cultura adeguata e una téchne specifica (quest’ultima, poi, deve farsi dato personale, anzi essere fortemente personalizzata), tutti elementi indispensabili, uno solo non basterebbe o basterebbe solo a creare illusioni. Tra chi “sente” la poesia e il “poeta” si frappongono un foglio di carta e una penna: non sono cose da nulla, sono il Rubicone da passare, con un’impresa tutta da compiere” (pag. 15-16).
“Essere poeta (NdA) significa disporre di una particolare sensibilità, osservare il mondo con un terzo occhio e rappresentarlo come quest’occhio lo vede e quella sensibilità lo interpreta. Esclusi, in quest’ottica, il banale e il consueto. Poeti si nasce e si diventa. Il talento va coltivato adeguatamente, con una téchne che lo supporti, in mancanza della quale è destinato a disperdersi, non dà i frutti sperati; ma da sola, ovvero senza talento, la perizia tecnica genererebbe una poesia (…) costruita, artificiosa. Occorrono l’uno e l’altra e devono sapersi dare la mano. Tra i poeti dilettanti e quelli artificiosi, il poeta autentico si colloca al centro, equidistante (…) A essere poeti si guadagna un maggior senso di consapevolezza, di interiore completezza; quel ‘terzo occhio’ cui abbiamo accennato consente di leggere meglio il reale e interpretarlo e spingersi nella dimensione dell’oltre, per indagare nella vita e, appunto, comprenderla meglio.” (pag. 16).
“Il poeta non un ruolo definito, a cui debba prestare ossequio, tranne quello di essere se stesso, nella sua autenticità. La poesia non ama i recinti, L’imposizione di un ruolo si riverserebbe negativamente sul poièin. Il poeta è un ‘fuori ruolo’ per antonomasia. (…) Un poeta ha maestri ideali nella sua formazione, ma poi sa muoversi sulle proprie gambe. Per distinguere chi imita basta far riferimento al poeta imitato: ubi major…, Per riconoscere chi bara in poesia, basta leggere i versi che produce: tu leggi e non ti resta nulla, le parole scivolano come l’acqua della doccia. Comunque, in certi casi bisogna fare attenzione, perché ci sono quelli che sanno ben mimetizzarsi, ad esempio avvalendosi di pirotecniche verbali, di alchimie linguistiche semantiche e gratuite anziché occasionali e funzionali” (pag. 17).
“La ‘liricità’ è uno degli elementi di cui la poesia può servirsi e di cui si è ampiamente servita; il ‘lirismo’ è un’altra cosa, (…) una sua degenerazione” (pag. 18).
“La scrittura nasce dal rapporto tra sé e se stessi, è di per sé un’operazione solitaria, ma è necessario, al di là dello scrittoio, essere stati ed essere in relazione con il mondo e averlo osservato in profondità. Osservarlo da vicino, per guardare lontano, per potersi proiettare” (pag. 21).
“Per me la poesia è un modo di vivere, un modo di essere. Non ha un posto precipuo, non è né un’alcova né una cappelletta religiosa come nelle antiche dimore patrizie. Vive con me, mi accompagna nel quotidiano, senza particolari riguardi. (…) Quando occorre mettere nero su bianco, lancia segnali e io faccio del mio meglio per coglierli. (…) Vero è che qualcosa ‘spinge’ in maniera tanto irresistibile quanto indecifrabile, per cui si segue questa ‘spinta’ e il resto viene da sé. Si scrive una poesia con tutto se stesso, con la propria storia addosso, ma resta sempre da stabilire fino a che punto una poesia si scriva anche da sé. (pag. 17)
“Scrivo quando mi capita, non vado in cerca della poesia, è lei che viene a cercarmi, se vuole e quando vuole. Scrivo per chi possa trovarsi con me in sintonia, ma anche per chi possa trarre fastidio da quel che scrivo. Scrivo potenzialmente per tutti e per nessuno” (pag. 27)
“Per salvare il mondo, oltre alla bellezza, occorrono anche intelligenza e coscienza. Grandi pericoli sono il profitto massimizzato e l’incompetenza pretenziosa, quella che Goethe, nel Wilkem Meister, chiama «ignoranza attiva», definendola «terrificante»” (pag. 28).

* Il volume La verità a quattr’occhi. Conversazione intervista con Elio Giunta, a cura di Giovanni Dino, Edizioni dell’autrice, 2019.

* E, ancora, la plaquette Giovanni Dino, Lettera a mio figlio che non ho conosciuto, 2019
“La perdita di un figlio nella vita prenatale ci ha dato pagine scritte da donne, naturalmente e fisicamente madri. Giovanni ci rende partecipi di una tale esperienza (e lui sa raccontare questo grande mistero di nascita-morte) perché naturalmente e fisicamente pater e animicamente mater. (…) Un figlio che non sia fa carne in terra, che non si fa Parola, rimane nel silenzio, ‘triste silenzio che si ribella’. (…) Di fronte a un aborto spontaneo si è di fronte a un’unica via di fatto: non si sceglie la vita alla morte. Non è più possibile, ora, che la madre dia il figlio al mondo e il padre nel mondo. (…) La Poesia ha insito il senso del sacro, sa raccogliere le forze intime contro fughe e dispersioni. Conosce. Tiene tutto Presente. Poesia sa dare le risposte (…) perché vibra d’essenza, vive delle creature divine. Poesia riporta in Vita” (dalla prefazione di Ester Monachino).

* I due volumi di ricerca archeologica di Rosamaria Rita Lombardo, Minosse e l’enigma del Monte Guastanella. Con Paolo Orsi a Guastanella, in terra di Sicilia, sulle orme dell’ultima dimora del re Minosse: una sorprendente ipotesi archeologica, Arbor Sapientia Editore, 2017 e L’ultima dimora del re. Una millenaria narrazione siciliana “svela” la tomba di Minosse, Fara Editore, 2013.
“Re Minosse, che secondo la mitologia greca fece costruire il labirinto sull’isola di Creta per rinchiudervi il Minotauro, sarebbe sepolto in Sicilia, nel suggestivo Monte Guastanella in provincia di Agrigento.
La tesi rivoluzionaria è stata avanzata dall’archeologa Rosamaria Rita Lombardo: secondo la sua ipotesi, il Monte Guastanella, situato a circa venti chilometri di distanza cfr. initalia.virgilio.it/valle-templi-agrigento-41842 
La Valle dei Templi di Agrigento, sarebbe il sito dell’antica città di Camico e sede della tomba-tempio di Minosse.
Il Re di Creta sarebbe stato regolarmente sepolto con grande fasto, secondo le usanze del tempo. Le ricerche dell’archeologa Rosamaria Rita Lombardo sono avvalorate da studi scientifici e archeologi su tutte le fonti esistenti, comprese quelle di Erodoto e Aristotele che citano Camico. initalia.virgilio.it/minosse-sepolto-monte-guastanella-46212
“Insomma, il Monte Guastanella è un enigma“ (Paolo Orsi, pagine inedite del taccuino n. 148 del 28 maggio 1931 rinvenute, trascritte ed edite da Rosamaria Rita Lombardo).


“È bene conoscere ciò in cui non credo, piuttosto che credere in qualcosa che non conosco” (Alice Scattolin, VA Liceo delle Scienze Umane, Istituto di Istruzione Superiore Bertrand Russell, anno scolastico 2020-2021)



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