Pasquale Capraro
Astro Edizioni, collana E-sordisco
Ebook
1,99 €
TRAMA
Nella Parigi di fine Ottocento, in pieno
clima bohémien, Amélie, una ragazza di campagna, giunge in città dopo essere
stata notata da Madame Claire, durante una permanenza in Provenza.
Colpita dalla sua avvenenza, la donna le
propone di trasferirsi a Parigi come domestica. Lì la giovane scopre che la
signora è anche tenutaria della “Maison Rouge”, un bordello di lusso. Nel
giorno del suo diciottesimo compleanno, la maîtresse Madame Claire la introduce
nella maison e la fanciulla conosce Gilbert, un affascinante borghese. Tra i
due nasce l’amore, ma le convenzioni sociali del tempo e la differenza di ceto
impediscono agli innamorati di vivere la loro storia. Il destino da cortigiana
di Amélie l’attende…
RECENSIONE
Per
il lettore che ama sognare, “Maison
Rouge” di Pasquale Capraro è
come un incantesimo: le parole scorrono davanti agli occhi del lettore, le pagine
si susseguono dando forma a volti e situazioni… Ed eccoci in una stradina della
Parigi di fine Ottocento all’imbrunire, mentre una comune giornata di dicembre
giunge al termine; dame e gentiluomini ci passeggiano accanto, le carrozze si
fanno largo tra la folla e trottano via. Cappellini, guanti, ventagli
onnipresenti nonostante l’aria frizzante della sera, ventagli colorati dietro
cui le signore nascondono risate vezzose.
E
poi le case di piacere, luoghi terreni eppure così lontani dalla realtà, dove si
recitano commedie che non durano più di qualche ora e vanno in fumo una volta
varcata la soglia; i pizzi, il velluto cremisi, il rossetto sbavato, i seni
stretti negli abiti più bizzarri. Ma anche la consapevolezza delle banali
ragioni economiche celate dietro allo spettacolo, e del ridicolo bisogno della
carne che pur di essere soddisfatto si appresta a servire tali ragioni
economiche.
E
Montmartre, il tempio della triste
arte di chi muore di fame per inseguire un sogno: clochard, modelli e modelle
che si mettono in mostra e tanto talento sprecato, non visto, riversato a fiumi
su tele che mai nessuno guarderà.
Perché
camminando tra i poeti e i perditempo, caro lettore, potresti sentir parlare di
un certo Nadar, un fotografo
piuttosto in gamba che ha da poco esposto le proprie opere in uno studio in Boulevard des Capucines; oppure di
quello strano Edgar Degas, devoto
pittore di ballerine e donne che fanno il bagno. E ovviamente tutti
chiacchierano dell’attrazione che illumina le nottate brave della parte di
popolazione più agiata: un locale alla moda, dove le danzatrici mostrano la
biancheria intima sollevandosi le gonne.
(“Andrete
al Moulin Rouge stasera, monsieur?”)
E
se presterai attenzione potrà persino capitarti di scorgere tra la gente una
ragazza vestita di bianco al braccio di un giovanotto: osservali di nascosto
mentre incedono piano su Pont Alexandre
e siedono su una panchina, restando in silenzio. Sono loro, Amélie e Gilbert, i protagonisti di questa storia.
Una
storia di giovinezza, sogni infranti e amori, di scelte logoranti quando
inevitabili: perché se all’inizio del racconto sia Gilbert che Amélie godono di
una sorta molto particolare di verginità (quella di chi non si è mai trovato
con le spalle al muro, esposto alla cattiveria del mondo), in un lampo i due si
vedono costretti a scendere a compromessi con la vita; un compromesso che a
volte costringe un innamorato a partire, e altre induce una povera creatura a
elemosinare protezione alle porte di personaggi sgradevoli.
Ma
adesso non sai nulla di tutto ciò, perché ti perdi a contemplare le vie di
Parigi nel momento in cui il rumore dei passi delle persone si fa più rado, e
nelle case si accendono già i primi lumi. Abbandoni i due amanti al loro colloquio
sommesso, sai che il tuo rintocco sta per suonare per riportarti al presente.
Le
parole dell’autore sono ancora lì, proprio dove le avevi lasciate; sei sicuro che
il nuovo capitolo ti condurrà in un altro viaggio fantastico e malinconico, al
quale non potrai sottrarti.
Perché
con questo romanzo, ormai l’hai capito, la voce di Pasquale Capraro riesce
davvero a farti volare lontano.
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