a cura di Enrica Musio (v. anche qui)
Nel libro di Brunella Bruschi Lune persuase, ho trovato dei bellissimi testi poetici.
Con una scrittura perfetta. Un libro che sembra un laboratorio poetico, dove crescono versi strepitosi, profondi e intensi. Ci comunicano un trasporto di sentimenti e di anima.
Un libro da leggere con tanto sentimento.
Ne La Riviera del Sangue Alessandro Rivali tratta i temi della sua vita, della sua terra, della sua città, Genova, della sua gente, dei luoghi. Sono poesie ben scritte, ma anche con un linguaggio un po’ duro e ferente, con tono molto confessionale. Non si è limitato a esprimere dei sentimenti, ma ha fatto una ricerca poetica molto interessante: ha usato una titolazione molto forte e azzeccata.
Il libro di Stefano Bianchi Le mie scarpe son sporche di sabbia anche d’inverno, contiene poesie semplici, romantiche, moderne e giovanili. Leggendolo ho trovato molti aspetti tipici di Rimini, e anche della Romagna. In queste poesie l’autore riversa paure, nostalgia e delusioni.
Ha cercato di usare anche il dialetto romagnolo. Sono rimasta entusiasta e colpita per la citazioni di Raffaello Baldini, un poeta di Santarcangelo di Romagna che io amo molto.
Nel libro di Sauro Stefani Vita e personaggi nella Santarcangelo dei nostri padri si racconta in forma narrativa e onirica, con stile allegro la gente romagnola: vecchi personaggi esistiti veramente nella “Clementina” Santarcangelo di Romagna. I personaggi con le loro manie, i loro difetti e loro buffe caratteristiche. Ora non ci sono più, ma qui ritornano alla mente, anche a noi giovani santarcangiolesi, che non vogliamo mai conoscere le vecchie tradizioni del paese.
Leggendo questo libro ho “rivisto” personaggi di cui mi parlavano la mia cara nonna e mia madre. Leggendo li ho capiti meglio: Bagnoli il gelataio, la guardia comunale “Splorcia”, l’ortolana Tisbe, Bruto il giornalaio, Burro, la maestra G. (era anche la maestra di mia madre), la Pocia, la Tirabaci, e la Marietta. È bello rivederli in questi racconti. Questo libro fa venire in mente un po’ Tonino Guerra, Federico Fellini e Amarcord, con i suoi strampalati personaggi come la “Gradisca” e altri. Mi viene in mente un passo del film dove si vede il nonno di Titta e c’è la nebbia e dice in dialetto: “Se la mort l'è acsè, te' cul”.
Nel libro Solchi e nodi della bravissima e stimatissima Caterina Camporesi, ho trovato una poetica veramente sublime, che ci parla di depressione, di silenzi, di aspetti molto meditativi, di crolli, ma il tutto è scritto con un linguaggio semplice e con profonda anima sensibile come è lei. È un libro bellissimo e consiglio a tutti di leggerlo.
In Raccolta scritta dal poeta Alberto Mori, ho trovato bellissime poesie, molto moderne, giovanili, ispirate anche alla realtà che circonda l’autore.
Mi è piaciuto anche lo stile di scrittura e la tecnica, lo definirei un po’ linguaggio futuristico; leggendolo mi è venuta in mente la poetica di Marinetti.
Nel libro di Guido Zanobbi In questo bar non consuma nessuno racconta in forma narrativa e semplice avventure e ricordi di tempo passato. Sono i famosi anni '70 di un giovane e di giovani riminesi che si rintanavano in un bar e qui si raccontano le loro avventure e vari ricordi.
Ci sono fatti anche realmente accaduti e vissuti dall’autore e dai suoi amici.
Troviamo foto ricordo, e autobiografiche; foto con la famiglia, con la seicento di casa, foto di spiaggia di Rimini nel 1948, quando, giovane, suonava nei complessini riminesi, le rimpatriate, la foto della squadra di calcio, la foto del servizio militare. Per le nuove generazioni conoscere vecchi racconti tiene vivo il ricordo. Fa bene!
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