SPAZIO FILOSOFICO DONNA. Riflessione sulla condizione femminile di una filosofa: "Quando finirà la condizione di subordinazione e di assoggettamento della donna? Quando la società si accorgerà dell'esigenza di aprire la mentalità all'intelletto femminile? La parola Uomo prevede ancora oggi una distinzione gerarchica tra 1° sesso e 2° sesso femminile radicato nella propria sessualità e quindi destinato ad una posizione di dipendenza a ricoprire la parte dell'Altro che non riesce mai a diventare un sé stesso. In questa prospettiva la differenza sessuale si rivela come discriminazione, per decisione degli uomini che intendono garantire la loro posizione di dominio con la topica "Donna non si nasce, si diventa". Per tale ragione qui in questo spazio si vuole realizzare una effettiva e concreta uguaglianza fondata sul riconoscimento reciproco e paritario tra soggetti equivalenti per cominciare un cammino che conduca ad una intera e completa emancipazione femminile esplorando in senso positivo la differenza sessuale, ovvero di cercare di superare schemi e stereotipi approntati da un ordine e da una disciplina da cui le donne sono state escluse in quanto ritenute inadeguate e inidonee a poter trovare valide soluzioni di appianamento. In tale prospettiva si possono dischiudere fondamentali direzioni di indagine con intenti costruttivi per i termini ragione, universale, soggetto, che possono essere governati da una economia binaria che vorrebbe superare opposizioni bipolari gerarchizzate quali spirito/corpo, cultura/natura, ragione/passione, forma/materia, unità/molteplicità ed infine maschile/femminile. Si propone una sorta di essenzialismo strategico che si reinventa di volta in volta e di caso in caso per ritrovare e sperimentare forme ed espressioni rispondenti all'attuale esperienza femminile in continua evoluzione per pensiero culturale nella scrittura e nell'immagine artistica per generare una posta in gioco più elevante del percorso teorico pratico e trovare una una profonda rigenerazione etica e simbolica specie nelle attuali posizioni gender che rifiutano la condizione di sex, ritenendo che la differenza di genere sia solo di carattere sociale e culturale, e che possa essere questo a generare dissidi e gravi scompensi fra i 2 sessi maschile e femminile per trovare poi un nuovo dualismo filosofico. Si pongono ripensamenti di carattere post-femminista e post-moderno per soggetto incarnato e situato in un ruolo dove si possono incrociare ed incontrare identità molteplici anche riferite alla razza e alla cultura religiosa e la classe sociale sulle quali agiscono simultaneamente e trasversalmente le diverse forme di potere di un sistema di dominio unitario sfaccettato che ritrovi più che altro la soggettività che aspira a scardinare e scombinare l'ordine simbolico su cui si fonda il dominio che si potrebbe fondare sul significante donna: un dono di Dio all'uomo di respiro di vita, di compagna, di amica, di sorella, di madre e di condivisione e coinvolgimento ai sentimenti che riguardano tutti gi ambiti persino quello tecnologico del cyberfemminismo o ecofemminismo che sa denunciare la natura patriarcale che vede la donna come una proprietà ed una colonia del proprio potere costituito. Siamo donne oltre le gambe c'è di più, una intelligenza che non vede solo il sesso, ma sa vedere la poesia del dono.
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