PROPOSTA DI LABORATORI TECNICO-MATEMATICO-SCIENTIFICI ALL'INTERNO DELLE SEZIONI DISTRETTUALI DI ORIENTAMENTO. Ai giovani che concludono il periodo di scolarità obbligatoria e di formazione di base si pone il problema delle scelte per il futuro. Alla soluzione di questo problema, che vede i giovani come protagonisti, sono egualmente impegnati le famiglie e le istituzioni coinvolte, alle quali appartiene la responsabilità della decisione, non solo per un fine culturale di sviluppo progressivo alla propria personale maturazione, ma anche come forma di preparazione alla vita. Uno dei problemi che ci si ritrova ad affrontare è quello di attuare un opera di chiarimento e di precisazione delle nozioni strutturali apprese durante il percorso scolastico specie a livello matematico-scientifico e tecnologico per cui si rende necessario offrire delucidazioni dei concetti basilari e più generali (ossia comuni alle varie discipline) in cui si articola poi il discorso analitico-scientifico. In tale contesto quindi la creazione di laboratori tecnico-matematico-scientifici ha lo scopo di elaborare nozioni astratte e generali indipendentemente dai loro contenuti specifici di ipotesi o teoria e di legge e spiegazione. Lo studio mira a stabilire dei requisiti generali che degli enunciati o dei sistemi matematici più o meno complessi deve poter soddisfare per essere considerato scientifico o provvisto di significanza conoscitiva a livello della ricerca, dell'innovazione e della tecnologia e tutto ciò deve essere imperniato sul principio fondamentale della verificazione. Un secondo problema che ci si trova a ad affrontare riguarda la classificazione delle diverse discipline ed i loro fondamenti per cui bisogna saper tracciare una distinzione fra le scienze formali della logica e le scienze reali a loro volta distinte in naturali ed umane. In tale ambito si propone una visione analitico-sintetica per i giudizi che poi vengono sostenuti da caratteri analitici a priori e posteriori cercando di superare se possibile le criticità che si dovessero incontrare durante il percorso specie a livello delle metodologie e procedure adottate per il raggiungimento di ragguardevoli sperati risultati di valevoli obiettivi premiali. Un terzo problema che si incontra è dato dal rapporto fra teoria ed esperienza per cui si creano delle discussioni tra linguaggio teorico ed osservativo, quanto ricerche volte a chiarire la natura degli esperimenti proposti perchè non divengano cruciali e perchè nella logica non vi sia un inferenza sperimentale con le contrapposizioni fra razionalismo, empirismo e fra deduttivismo ed induttivismo a proposito dei criteri di valutazione della resa scolastica e di quella intellettiva reale nelle varie prove che la vita lavorativa e sociale ci riserva. Un altro problema che si incontra riguarda il processo di sviluppo della conoscenza e l'effettiva portata conoscitiva e ci si chiede se le costruzioni teoriche vadano considerate descrizioni più o meno accurate e particolareggiate per una efficace costituzione della natura, oppure si debbano usare e sfruttare meglio comodi strumenti intellettuali con cui gli uomini ritengano utile ed opportuno organizzare le loro rappresentazioni mentali della concezione della struttura interna del mondo reale. Infine l'ultimo problema da risolvere nei laboratori tecnico-matematico-scientifici è quello intercorrente fra scienza ed altre forme di cultura per rendere migliore l'organizzazione economico-sociale rispetto soprattutto ai condizionamenti storici, le implicazioni sociali e dei risultati del lavoro scientifico e più in generale dell'attività svolta ed il mondo dei valori e della prassi all'interno etico-morale. In particolare modo all'Istituto Alberto Marvelli si propone come laboratorio la valutazione di inserimento nel mondo del lavoro dei supporti di materiali didattico laboratoristici per la preparazione scolastica o professionale più indicata al raggiungimento di obiettivi dopo il 15° anno di età per svolgere una attività sia laboratoristica, sia osservativa ed esperienziale vera e propria all'interno dei distretti scolastici di orientamento; la formazione professionale frequentando corsi mirati sostenuti dal contributo regionale e da essa riconosciuti per 2 anni di specializzazione dopo di che viene rilasciato un attestato di partecipazione che fa punteggio a livello dei crediti di superamento di prove e di competenza acquisita; la valutazione degli studi per i diversi indirizzi a cui l'individuo risulta maggiormente portato ed in cui riesce a mettere a frutto le sue abilità e qualità; verificare l'attendibilità delle informazioni e notizie che allarghino le conoscenze delle principali caratteristiche dei vari indirizzi dei corsi a medio e lungo termine che si possono seguire. Il distretto scolastico mette a disposizione degli studenti e delle loro famiglie spazi in cui possano rientrare strutture di investimento economico-sociale, per processi ed azioni sociali interni ed esterni di orientamento che possano fare raggiungere ragguardevoli traguardi sia personali che comunitari al valore riconosciuto all'impegno ed alla disciplina responsabile di un costante lavoro. Si propone di attuare una visuale oggettiva sul dominio dei materiali e delle documentazioni proposte per eseguire una indagine accurata; un sistema finalistico del dominio degli scopi dell'attività sulla quale si investe ed un dominio pragmatico per le implicazioni pratiche che i laboratori vogliono raggiungere. Si agisce come produttori anche all'interno di sub-spazi compiendo scelte cognitive e pratiche e stabilendone le modalità di rapporto con altre tematiche e si elaborano dei concetti ed enunciati che servano di supporto, di collegamento e di rappresentazione al raggiungimento degli obiettivi ritenuti importanti. Nell'analisi dei processi sociali ci si sofferma particolarmente sui sistemi di riproduzione e sulle politiche delle scienze per accrescere la loro quotazione a livello degli investimenti nazionali ed internazionali per acquisire un alto grado di autolegittimazione che possa così fare riferimento a sé stesso per una prospettiva di autorevolezza sempre innovativa e rivoluzionaria. Per esempio riguardo ad un articolo che ho letto sul giornale del riscontro di 300 nuovi casi di K prostatico vorrei rendere noto alla dottoressa Scarana (urologa) che la prostata è una ghiandola che produce secrezione liquida alcalina che contribuisce alla formazione dello sperma e perciò bisogna verificare il grado alcalino spermatico e il rapporto di incidenza sul K prostatico in relazione con i circa 40 ghiandole tubulo-alveolari che con i loro dotti escretori, in parte fusi fra di loro, sboccano nel collicolo seminale situato nell'uretra specie a livello degli ormoni in iposomia perchè fra il lobo dx e quello sx stimolati da ormoni maschili si trova quello medio stimolato da ormoni FEMMINILI!!! Questo significa che se ci fosse in ipotesi squilibrio ormonale si produrrebbe maggiore acidità e ciò potrebbe generare o favorire a lungo andare il K prostatico. Allora sempre in ipotesi se il PH delle urine è pari a 6 e ci sono 40 ghiandole tubulo-alveolari ciascuna ha un possibile acidità di 40/6 = 6 con uno scarto di 4 unità possibili in più e quindi 50 unità significa arrivare a 10 ed a 400 unità di matrice sulla quale fare il calcolo e perciò a livello di escrezione delle minzionali si deve fare 400/6 + 4 = 70 di acidità totale possibile nel volume della matrice e perciò il livello di acidità non dovrebbe superare 70/6 = 11 unità se no si potrebbe avere già in atto un K prostatico. Come si vede il laboratorio è importante non solo per la ricerca, ma per stabilire dei parametri chiari su cui riferirsi per avere dei sospetti di cancro e per prenderlo al principio e poterlo così curare senza interventi invasivi e con la considerazione della migliore condizione di vita al paziente. Questo è l'intendimento pratico: nel laboratorio tecnico-matematico-scientifico distrettuale diventiamo tutti bravi ricercatori.
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