sabato 16 dicembre 2023

 Per cercare di rispondere ad un sacerdote IL DONO DI ME. Voglio essere un dono libero da tutti, pur essendo serva di tutti per guadagnarne il maggior numero. Io sono debole per i deboli che se comprendono di avere una parte di loro in cancrena, hanno il coraggio di amputarla per riuscire a salvarsi. Decido di parlarti dunque amico mio dono saggio che potresti fare di conoscere gli archetipi che ti permetterebbero di compiere notevoli passi avanti e di non arenarti. Non devi cedere mai prima di tutto all'influenza magica o peggio demoniaca dei tuoi simili nemmeno se sono genitori o sorelle, se no ti ritrovi (credimi) in un forte sentimento di disagio che poi viene ricondotto ad una grandezza dell'inconscio collettivo. D'altra parte, il mio compito è diverso dal tuo. Il mio problema è ì in che modo l'IO deve fare i conti con un non-IO psicologico?? E' possibile per te accontentarsi di constatare l'attività degli archetipi e poi lasciare che la cosa si sbrighi da sé?? Un atteggiamento del genere creerebbe una situazione di dissociazione costante, ossia una profonda scissione tra psiche individuale e quella collettiva. Bisogna cercare un IO moderno e differenziato se no ci si ritrova di fronte ad una situazione primitiva di cui il risultato finale è di avere una civiltà che ricopre con una crosta una bestia gelosa ed ossessiva. La dissociazione esige che quanto non è ancora sviluppato si dispieghi per fare in modo che ci sia una unificazione interiore, altrimenti caro amico mio il primitivo uomo brutale tornerebbe a cadere vittima della repressione. La religione per portarci alla gioia deve essere vitale e quindi deve saper rotolare via la pesante pietra che ci mortifica, ci umilia, ci seppellisce fino al punto di annullarci e di farci sentire persone sbagliate, persone inique e prive di senso che poi diventano frigide ed avare in tutto. Per eliminare l'angoscia bisogna eliminare l'inquietante artista che è in noi e che vede solo l'importanza del suo gesto come quando oggi Mi sono sentita dire "Lasciamo un poco di lavoro per la signora che verrà dopo se no non sa come passarsi il tempo e sentirsi utile" ma cos'era più importante il fatto che la signora si sentisse utile per quelli che la vedevano e la sapevano fare un servizio oppure il fatto che lei fosse utile al Signore Dio nostro Padre?? Dio padre sa vedere anche nel segreto del nostro cuore e quindi non gli importa di quello che facciamo, ma di come lo facciamo altrimenti per quanto riguarda il discorso delle stagioni di cui 3 sono andate male e solo 1 è andata bene, bisogna rispondere che bisogna avere la giusta proporzione delle cose e perciò se le stagioni in generale valgono 30 l'una e tutte valgono 120 in quanto sono 4 stagioni è chiaro che mi rimane solo 30 e che poi diviene difficile recuperare gli altri 90 anche se acquisto gli interessi massimo arriverei a 32 e quindi ci sarebbe troppo smacco per me ancora ad arrivare a 90 ed inoltre se perdo troppo tempo e mi blocco al principio non vado avanti bene e finisco poi per perdere anche l'unica opportunità che ho di recuperare almeno in minima parte ciò che ho perso, ciò che mi è stato sottratto, ciò che mi manca e che mi è mancato: la stima di me stessa. Dunque se voglio recuperare quei 3 padre nostro della penitenza devo poter impiegare al meglio le mie risorse e cosa sarebbe meglio fare per il bene fermarsi a compatirsi e compatire gli altri oppure invece proseguire?? Se proseguo devo poter investire su ciò che ho e mi contraddistingue dagli altri, devo credere nei miei talenti e nel fatto che poi dopo averli usati al meglio Dio farà in modo di farli crescere per fare in modo che la parte di rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori sia reale e non fittizia, sia fattibile e non una utopia. Dunque se mi sono rimasti 88 parti da recuperare per me stessa e per gli altri e per fare in modo che altri riescano a realizzarsi e quindi poi a sentirsi in pace con il mondo e a trovare la gioia allora devo lasciare da parte tutto ciò che riguarda il mio passato, lo accantono come perso da parte mia e guadagnato da parte degli altri che ne hanno fatto parte, mentre io con il mio povero 32 cerco di impiegare quel 2 per un tempo minimo ad acquisire più fiducia e più concretezza e quindi dico che il mio lavoro lo valuto all'ora e non più ad anni e se 1 h del mio tempo vale anche solo 2 su 24 h la mia vita vale 48 che aggiunti a 32 = 80 e mi mancano ancora 8 parti per raggiungere il risultato desiderato: avvertire la pienezza, ma io sono disposta a rinunciare a quelle 8 unità perché se proseguo nella mia opera senza farmi opprimere dal passato, senza che questo mi releghi o reprima ad una condizione di schiava, di persona sbagliata, iniqua allora posso anche avere la gioia della salvezza: ho scoperto la parte migliore di me che nessuno mi toglierà mai perché ho saputo fare come Maria NON ho ascoltato nessuno se non la mia voce nel deserto che urlava " VAI AVANTI SENZA FERMARTI PER NULLA AL MONDO" e questo mi rende libera correre per la vittoria, per la corona della Grazia e non per fare piacere a sorelle, genitori o dir si voglia Io devo compiacere prima di tutto il Padre nostro santificando il suo nome. Questa è la mia missione per cui non bisogna sprecare tempo. 

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