L'OMBRELLO. Una critica letteraria si stava leggendo un libro della casa editrice Faraeditore dal titolo "Architetture utopiche" là dove c'era scritto "Col processo educativo l'individuo, acquisendo fin da giovane l'abito della virtù che voleva indossare don Renato Bartoli mediante la puntuale imitazione dell'esempio dei "maggiori", giunge a riconoscere nella propria ragione temperante l'unica guida capace di condurlo alla parziale autonomia e fortuna." La critica pensava mentre leggeva a suo nonno che gli aveva mostrato una volta un ombrello che doveva essere usato per ripararsi dalle intemperie della vita soprattutto quando non c'era vigoria né fisica e nemmeno mentale. "Lo vedi - Mi diceva - l'ombrello ti può riparare quando il tempo è sfavorevole, ma solo tu puoi reggerlo in modo tale che il vento forte e la tempesta non te lo strappi via, dominando con il tuo coraggio le avversità e le circostanze in funzione dei tuoi obiettivi, indipendentemente da come vedono gli altri il tuo ombrello. Devi essere però prudente e saggio nel saper fare vedere quanto vale il tuo ombrello. Nel 1° spicchio c'è la signora Sapienza che insieme al 2° spicchio della Scienza e al 3° spicchio appartiene alla parte razionale dell'anima e ha per oggetto l'attività pratica Quindi se tu prendi 3 spicchi su 8 ci rimangono ancora 5 spicchi là dove il 4° spicchio è la disposizione e il 5° spicchio l'abito di don Renato Bartoli ovvero l'abitudine e quindi rimangono ancora 3 spicchi dove tu ripeti le azioni che sono sotto il tuo controllo e da ciò dipende la tua felicità" Io allora misi dentro all'ombrello dei bigliettini con delle piccole piacevoli poesie che potevano appassionare l'anima. Poi mio nonno aprì un giorno l'ombrello e gli piovvero addosso i bigliettini di poesia che erano come coriandoli di allegria nella triste pioggia e nel cielo cinerino e allora sorrise fiero ed orgoglioso perchè avevo capito la virtù più importante: la spontaneità. Il senso della virtù si basa sul senso morale della benevolenza e sulla simpatia, ma invece, purtroppo, don Renato Bartoli ha imparato la più drastica affermazione della virtù: il sacrificio che è contenuto nella dottrina del diritto là dove se l'ombrello vale 150 tu devi restituire allo stato ed alla comunità che ti ha messo in condizione di esercitare una attività o di mantenerti almeno 1/3 del tuo valore e cioè 50 che rimangono in deposito fino alla pensione e cioè 50 X 12 mesi X 40 anni di lavoro = 24.000 euro di TFR /3 = 8.000 euro/ 8 spicchi dell'ombrello = 1.000 euro di pensione a cui però in compartecipazione agli utili il figlio della segretaria decide di cedere altri 25 euro per un totale di 75 euro X 12 X 40 anni = 36.000 euro di TFR /3 = 13.000 euro dove è prevista la 13° mensilità di dicembre di 1.000 euro /12 = 83 euro di sacrificio reale X 12 X 40 anni di lavoro = 39.840 anzichè 40.000 euro e quindi con un differenziale di 60 euro e perciò in verità dovrebbe dare 83 + 60 = 143 euro di integrazione pensionistica X 12 X 40 anni = 68.640 X 19% di sgravio fiscale di assistenza pensionistica integrativa = 13.041,60 PROVA DEL 9 che la pensione per le nuove leve è di 13.041,60 /12 mesi = 1.086,80 compresa la 13° da cui si toglie 143 euro e quindi è di 943,80 reali che si aggiungono ai 13.041,60 = 13.985,40/12 = 1.165,45 di un facchino aiuto immagazzinaggio elettrodomestici pesanti tipo lavatrici, asciugatrici e lavastovigle. Labito giusto è quello della cultura comprensibile, semplice, fruibile, popolare che serve a procacciare il pane e non certo a elucubrare o la vita complicare.
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