IL MESSAGGIO IN BOTTIGLIA. Cosa diceva quella bottiglia a cui si attaccava una ragazza di 21 anni?? "Voglio trovare una equiparazione di libertà e felicità, che Mi hanno represso fin da bambina e voglio trovare quella verità anche se Mi preoccupa per il ricordo di fasi passate, nelle quali non sono mai riuscita a realizzare una soddisfazione integrale cosicché il passato continua a far valere le proprie esigenze verso il futuro: e fa nascere il desiderio di un paradiso ri-creato in base alle conquiste della falsa ed ipocrita civiltà" Il messaggio della bottiglia invitava ad avere un infrenabile desiderio di bere come come pensiero dominante che si manifesta come tolleranza degli effetti di una certa dose di alcool in proposta 150-200 mg/dl per effetti di intossicazione moderata di allungamento del tempo di reazione, annebbiamento della vista, disturbi dell'equilibrio, disartria, atassia. Seguiva poi una regressione ad uno stadio più che altro pulsionale che comporta dipendenza psicologica con compromissione somatica che creano infiammazioni acute e croniche all'apparato digerente: le epatopatie dismetaboliche a base steatosica, la cirrosi epatica, la gastrite, l'inappetenza, dispepsia, vomito, ectasie vasali e precoce aterosclerosi. La bottiglia stava a guardare la donna sfidandola a dimenticarsi della sua esistenza, ma la donna voleva tentare l'attivazione della dimensione biologica della vita per vicinanza a talune posizioni del pensiero femminista sul nuovo senso del rapporto amoroso, che dovrebbe sovvertire categorie pesantemente codificate da una tradizione maschile di dominio. Si tratta di studiare le strategie di condizionamento che hanno prodotto la differenza fra i sessi nel superamento di miti artificiali costruiti da nuclei di potere dominanti la possibilità di recuperare la piena dimensione della sensibilità umana, femminile e maschile. Donne e uomini liberati potrebbero essere in grado di vivere la sessualità in modo molto più ricco e polimorfo di quello codificato nelle società di massa all'insegna della reificazione e del feticismo di quell'oggetto parzialmente mitico della bellezza e del narcisismo che ha ridotto il corpo femminile ad una cosa su cui scaricare le proprie repressioni. Un risultato si è trovato nella rivoluzione della sensibilità con qualche forma di regressione alle radici della falsa coscienza per ri-erotizzazione della personalità complessiva di ciascun individuo, in una misura non paragonabile alla sessualità alienata cui una rapida rassegnazione si dice ben più di qualunque promessa di felicità. Nella bottiglia la ragazza cercava un nuovo paradiso terrestre per le sue allucinazioni che comportano un profondo stato di angoscia e che atterriscono in maniera persecutoria. Il percorso va a ritroso per cercare dove sia avvenuto il corto circuito biologico dell'annegamento nell'alcool che trascina in un istinto di morte per l'arretramento verso l'errore di Eva fino alla svolta dell'erranza. L'arretrare della bottiglia non ricompone l'ordine spezzato dell'IO annodato in una stretta innaturale determinato da una violenza dovuta al voler spegnere nell'alcool le vite possibili di altri intrecci oltre quelli previsti dal modello femminile costituito dal legame intimo madre e figlia e dalla singolare relazione della loro coppia con il divino che non produce alcuna oppressione sugli uomini: al contrario è in questo rispetto per la vita, l'amore e la natura che nessuno dei 2 sessi verrà mai distrutto dall'altro e così quello che è stato sarà ancora nel senso vero dell'amore: il sogno che lo motiva di vivere il paradiso senza scandalo e scalpore.
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