martedì 28 novembre 2023

 All'Istituto Alberto Marvelli DI VERSI. Siamo strani e particolari e perciò capiamo le cose a modo nostro per cui crediamo e pensiamo secondo concetti a priori che si possono riferire ad oggetti. Noi andiamo per il mondo con un ombrello che ci ripara sia dalla pioggia che dal sole cocente ed è diviso a spicchi di pensieri che vogliamo regalare al mondo che lo faccia suoi e poi li rielabori in modo che ogni concetto possa essere acquisto per mezzo della sua esperienza dentro di noi e della riflessione su di esso. Un semplice pane che si trasforma in carne, ci ricorda che siamo tutti nutrimento gli uni degli altri attraverso l'amore che ci unisce dentro un ostia; un semplice vino ci ricorda che siamo tutti sangue dello stesso sangue e che diventiamo fratelli e sorelle dentro un calice dove Gesù si immola ancora per noi. Il mondo è composto da tanti spicchi che diventano legittimi della funzione sintetica a priori svolta dai concetti puri nell'intelletto o categorie nei confronti dell'esperienza. In altre parole, la deduzione vera e trascendente mostra che gli oggetti dell'esperienza trovano collocazione nei concetti puri dell'intelletto per poi sfociare in una condizione di pensabilità e di esperibilità concreta. Quello che si vuole proporre ora è uno sviluppo innovativo in senso idealistico della deduzione trascendentale per cui il fine di ogni oggetto può costituire una vera e propria dottrina che prospetta indicazioni sistematiche di tutte le proposizioni della filosofia religiosa a partire dal supremo principio dell'IO fino a quello finale dell'eterno Dio. Ora si propone di dividere il cerchio dell'ostia in 8 spicchi in quanto l'8 rovesciato in orizzontale  rappresenta l'infinito di cui ognuno può possedere una minima parte corrispondente ad 1/3 in quanto il 3 viene considerato il numero della santissima Trinità ed anche il numero perfetto. 8/3 = 2 lasciando da parte i numeri periodici che si ripetono all'infinito meccanicamente e sistematicamente nel nostro cervello. Dunque rimangono 2 parti da distribuire che vengono tenute in disparte perchè sono la parte che appartiene al Padre ed al Figlio, mentre lo Spirito Santo che procede dal Padre al Figlio è un vettore che dirige le loro proprietà dentro di noi, in modo tale che possiamo rifletterle e poi rielaborare successivamente nel tempo e nello spazio. Le 2 parti si accumulano durante i 12 mesi dell'anno e quindi diventano 24 parti che guarda caso, ma non è affatto un caso/8 = 3 che possono essere accumulate ulteriormente fino ad arrivare a 27 parti a fine anno e quindi questo significa che su 8 x 12 = 96 parti noi ne guadagniamo 27 e difatti 96/27 = 3 in più ogni volta lasciando da parte il numero periodico e perciò facciamo 96 + 27 + 3 = 126 a cui giungiamo a fine anno e così ci sono 30 valori in più PROVA DEL 9 per log base 10/10 che la maggiorazione dell'interesse è di 3 valori in più. Adesso si pensa di accumulare altri 96 parti che si aggiungono ai 126 = 222 per 3 volte cioè il numero 2 si ripete 3 volte meccanicamente in modo da semplificare l'operazione ed a questo possiamo aggiungere altri 3 valori come da accordi bancari = 225 totali e perciò il 3 può diventare un 5 per effetto del 2 che si ripete anche durante l'anno per un valore di 24 all'anno cioè 2 x 12 e quindi c'è una minima perdita di 1 punto e perciò in realtà il valore finale è di 224 x 30 anni = 6.720 accumulati /12 mesi = 560 di media al mese da accumulare di contribuzione x 24  mesi x 30 anni = 403.200/32 considerando la ripetizione del numero 2 = 12.600/12 = 1.050 di stipendio minimo per custode museale di chiese artistiche e similari anche canoniche artistiche e così si dà il pane quotidiano anche per extracomunitari, ex carcerati, ex tossicodipendenti, ex, ex, ex Cosa abbiamo imparato?? Che il pane ed il vino vanno divisi e spezzati perchè l'anima ed il copro siano di Dio e del suo Intelletto e Sapienza meglio alimentati. 

Nessun commento: