martedì 25 gennaio 2022

LA STELLA GIALLA



Ho sognato, sì ho sognato di avere una stella gialla sul petto e di pregare e urlare: Dio, Dio mio, dove sei? Dove, dove ti nascondi? Perché, perché taci? Ho sognato che il suo silenzio mi atterriva e che piangevo, piangevo molto. Ho sognato che osservavo il cielo e che dal cielo cadeva prima la pioggia e poi la neve, ma non cadeva Lui. La mia stella gialla non era come quelle che, luminose, brillavano in un cielo vuoto di Dio. E più mi giravo e rigiravo col naso all’insù e più quel vuoto mi angosciava. Sentivo un forte dolore che dallo stomaco saliva passando per il cuore e la gola sino a esplodere dentro la testa dove come un’eco rimbombavano le domande: Dove sei? Perché taci? La notte era invernale col suo immenso gelo che respiravo e respingevo ansimante. Era la notte infinita del mio Dio e la vidi ancor più nera. E nel sogno, camminavo ora con gli occhi fissi sul firmamento ora fissi sulla strada avanzando a tentoni come un cieco. Su e giù, a destra e a sinistra, ma niente: né un suono né una luce. Sentivo la pressione del sangue. Abbacinato dalle stelle, cantavo la mia preghiera: Dio, Dio mio, Dio invisibile, Dio nascosto, Dio muto! Che Dio sei? Se non ti vedo, che Dio sei? Se non ti sento, che Dio sei? Ho sognato che l’incomprensibile non era la stella gialla, ma il silenzio del Dio della mia infanzia. Ho sognato che l’irrazionale non era la stella gialla, ma l’assenza di Dio. E più urlavo il mio dolore metafisico e più la mia religione s’inceneriva e volava via come polvere dispersa dal vento. E ho sognato che non mi vergognavo della mia stella gialla, ma di me uomo senza Dio, uomo senza la voce di Dio, uomo senza il volto di Dio. Ho sognato, allora, e solo allora, che Lui non era nei cieli, ma nel segreto profondo della mia intimità, nelle mie parole sussurrate, nelle mie note emesse a labbra strette, nei miei pensieri infiniti ed eterni, nella mia piccola felicità, nella fiammella della mia ragione, nella mia quotidiana commozione nell’accorgermi della calda e luminosa bellezza della vita. Ho sognato che la stella gialla era il mio cuore e che lì, e solo lì, avrei trovato il mio Dio nascosto e silenzioso. 

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