Confidenza con la notte
Giuseppe Bonaviri, descrivendo il suo sradicamento dalla Sicilia, parla di integrazione degli affetti perduti e di alberi trapiantati in altri humus e climi. Questo romanzo di grande fascinazione letteraria narra una storia individuale di incessanti erranze, nella storia errante delle moltitudini umane. Il protagonista, Silvio Esposito Lopiano, un violinista vissuto tra Argentina e Italia, personaggio reale e al contempo verosimile come nelle leggende universalizzanti di ogni uomo, è un trovatello, un “esposto” alla carità pubblica. Alla fine dell’Ottocento, il bambino Silvio è salvato dal naufragio di una delle tante “navi di Lazzaro”, vascelli e gusci di noce con innumerevoli morti in vita anelanti una resurrezione in terre straniere. Il talento musicale conduce Lopiano dalla misera condizione di piccolo orfano agli splendori di grandiosi concerti. Ma nonostante la fama, Lopiano rimane una sorta di lupo nascosto, una creatura che cerca nei pleniluni del Tirreno calabrese, negli strazi estatici del suo violino e nella solitudine da santo licantropo, la libertà assoluta, ricerca che favorisce l’incontro con Giada, un essere misterioso al pari dello stesso musicista. I personaggi di “La cadenza dell’inganno. Memorie di un violinista notturno” vivono in un’epoca già carica di nuvole nere, negli anni vicini al compimento degli inferni fascisti e nazisti del Novecento. L’opera, nelle molteplici caratteristiche di romanzo storico, filosofico, psicologico e di enigmi, realizza un’alchimia letteraria rara e preziosa, nel rappresentare mondi solari e meridionali per contrasti di luce che si approssimano all’oscurità e alla notte, verso un buio che non è solo aspetto cromatico, ma anche fenomeno individuale, storico e dell’inconscio collettivo. Lo stile immaginifico, colto e raffinatissimo del libro rapisce il lettore attraverso incantamenti musicali e sortilegi da teatro magico. Con La cadenza dell’inganno Enzo Pellegrino crea un supremo poema di confidenza con la notte.
Nessun commento:
Posta un commento