A Calvanico, in
provincia di Salerno, c’è una antica comunità insediatasi sotto l’egida della
famiglia dei Conforti, i quali hanno dato luogo ad una lunga dinastia di
feudatari che si sono distinti nella Storia della provincia del Principato
Citra. Intorno al XVI secolo
giunsero in questa terra dei gruppi familiari di stirpe ebraica che sfuggivano,
probabilmente, alle persecuzioni operate dalla Chiesa del tempo. Sono trascorsi
diversi secoli ma la memoria di queste antiche famiglie è rimasta viva ed
integra a testimone della Cultura della terra che li ospitava.
La devozione della gente di Calvanico, i
Calvanicesi, è da circa millecinquecento anni rivolta all’Angelo per eccellenza,
Michele, la guida delle milizie celesti. In questo modo, ancora oggi, le
giornate dell’ “Apparitio” (6,7 e 8 maggio) sono momento di profonda devozione e
sincera Fede. Gli anziani trasmettono ai figli, ai nipoti, questo credo. Tra
questi anziani c’è la signora Rosa
Citro, ottantenne, che ha vissuto gran parte degli eventi succedutisi per la
fondazione della cappella sul Pizzo San Michele (1567 mt.) nel Parco Regionale dei Monti Picentini,
ricadente nelle province di Salerno e Avellino.
Quest’anno, dal 16 al 25 agosto,
l’Accademia Mediterranea di Societing (www.societin.org), con l’apporto
dell’Università degli Studi di Milano, ha realizzato proprio a Calvanico un
campo scuola per riprendere le antiche attività che caratterizzavano la cultura
materiale di questi luoghi montani. Non solo fede, quindi, ma anche antiche
tradizioni: tra queste la realizzazione del “catuozzo” per ricavare il carbone
per gli usi domestici.
A guidare le operazioni di taglio della
legna, impostazione della fornace, cottura, tempi di alimentazione e ricavato
del carbone, è stata la signora Rosa Citro, custode silenziosa delle antiche
necessità popolari. Una stupenda e riuscita operazione, durata diversi
giorni, sotto gli occhi assetati
di conoscenza dei professori e dei docenti.
Alla fine delle operazioni l’Accademia
Mediterranea di Societing ha rilasciato alla nonnina un attestato di
riconoscimento che testualmente recita: “Con il
presente conferiamo alla maestra Rosa Citro il titolo di gran
custode della cultura mediterranea”.
La memoria è viva ed è fonte di
rigenerazione della Cultura locale e nazionale.
Nessun commento:
Posta un commento