Edizioni Gutenberg, Fisciano, 2005
recensione di Vincenzo D’Alessio & G.C.F.Guarini
Il primo numero della rivista «Rassegna Storica Irpina», emesso dalla omonima società con sede ad Avellino nel 1990, riportava testualmente nelle prime pagine, sotto la voce “Perché la Rassegna Storica Irpina”, il seguente passaggio: “Siamo certo ben consapevoli che il nostro compito non è facile, tutt’altro. Esso costituisce anzi una sfida ed una scommessa: una sfida al pigro fatalismo, al deteriore provincialismo, al rampantismo volgare di chi concepisce la modernità nell’unica dimensione della cancellazione dei valori spirituali e della memoria storica; una scommessa sulle energie intellettuali sane e vitali di questa provincia, spesso mortificate ed emarginate.” (pag. 9)
Il volume del dottore Filomeno Moscati, dal titolo Storia di Serino, adempie al compito enunciato dalla Rassegna Storica Irpina: consacrare la memoria storica nelle sue molteplici sfaccettature, inserendo la realtà locale nel solco della tradizione storiografica meridionale, ché essa è parte del mosaico che chiamiamo Storia nazionale, nella quale convergono le innumerevoli schiere di popoli e le vicende che si sono alternate nella penisola italica nel corso dei millenni. Ventuno capitoli, cinquecento pagine, ricchi di citazioni e di fonti archivistiche, con incipit nella Preistoria dei luoghi.
Non a caso l’Archeologia è divenuta parte integrante dei volumi storici, con i ritrovamenti che, anno dopo anno, segnano il completamento e l’ampliamento delle fonti scritte. In alcuni casi danno, con i reperti recuperati, fondamento scientifico a quelle teorie territoriali tramandate soltanto nelle fonti orali e nelle tradizioni. La Preistoria, per il territorio di Serino, definito Alta Valle del fiume Sabato, è ricchissima di presenze umane risalenti a circa 35.000 anni dal presente: la prima, in ordine di scoperte a Sala (Accorsi, Ronchitelli e altri, 1979) nei pressi della stazione ferroviaria. La seconda alla località Tornola, nei pressi del corso di antichi fiumi (Ronchitelli,1982-83). Entrambe studiate dall’Università degli Studi di Siena.
L’Autore, del presente volume, si è inoltrato nella ricerca dei volumi prodotti su Serino nel corso dell’ultimo cinquantennio dello scorso secolo: non ha potuto raccogliere tanto, poiché le pubblicazioni sono molteplici e continuative. Tra queste richiamiamo la ricerca più importante e significativa svolta sull’Età del Bronzo Antico, cultura di Palma Campania, dalla chiarissima professoressa Claude Albore Livadie, dell’Università degli Studi, Suor Orsola Benincasa di Napoli, nel corso di un quarantennio, racchiuse nel volume: Nuceria Alfaterna e il suo territorio (Aletheia Edizioni, 1994, pagg. 39 e seg.) , proprio sulle scoperte della terra di Serino.
Il volume, capitolo per capitolo, conduce il lettore sul filo della scoperta di questi luoghi ameni, ricchi di monumenti dimenticati, sopraffatti dalla vegetazione, nel cuore dei castagneti millenari di questa terra ricchissima di sorgenti, dalle quali Sanniti, Romani, e altre popolazioni, hanno tratto la sopravvivenza propria e degli armenti. Basta citare il rinomato Acquedotto Augusteo, ristrutturato dall’Imperatore Claudio, che adduceva le acque di Serino fino a Capo Miseno, nella “Piscina Mirabilis”, passando per quelli che erano definiti dalle genti i “Ponti Rossi” nei pressi dell’attuale aeroporto di Capodichino a Napoli, riferendosi agli archi dell’acquedotto.
Particolare importanza assume nel volume il Culto Micaelico, tanto da indurre l’autore a completare la sua ricerca con la pubblicazione di un altro volume: Culto di San Michele e vie della devozione micaelica (Edizione, in proprio, 2009).In questo ultimo lavoro non mancano i riferimenti all’epocale distruzione operata dal sisma del 23.11.1980 nel comune di San Michele di Serino, uno dei tre principali comuni del territorio definito nel volume, del quale ci occupiamo, Serino.
Il lavoro di ricerca, portato a termine dal dottore Filomeno Moscati, si collega all’ottima tradizione storiografica serinese, consegnata da Filippo Masucci, nel 1959 e da Antonio Rutoli, nel 1972. Molti altri contributi scritti, sulla terra di Serino, hanno arricchito gli scaffali delle biblioteche e le pagine dei quotidiani. Questo volume resta una tessera importante del mosaico storiografico, pregno di passione scientifica per la propria terra d’origine.
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