lunedì 29 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Racconterei una storiella per rilassarmi, ma temo di essere censurata perché debbo usare termini scurrili e volgari, ma si devono riportare le conversazioni alla lettera se no non si fa un buon lavoro. Uno psichiatra una volta decise di fare l'esperimento dello specchio, chiedendo cosa vedevano i suoi pazienti allo specchio, quando giunse un tipo strambo che disse (parole testuali) "Io ci vedo una faccia di cazzo". D'altronde la parola "cazzo" era come un intercalare abitudinario per lui, che moltissimi hanno nel loro linguaggio e nel loro esprimersi, in quanto questo termine per loro rappresenta uno sfogo ed un modo di sentirsi forti e coraggiosi, seguendo una moda che li rende uniformi agli altri. Eppure esiste un capolavoro della letteratura che viene consigliato ad adolescenti ribelli dal titolo "Il giovane Holden" di Salinger dove con i suoi codici di comportamento, il suo conformismo e la sua assenza di valori tende a riprodurre la coppia medio-borghese che vuole stereotipare a propria immagine e somiglianza tutti coloro che vogliono avere un ruolo emergente, ma sarà proprio l'adolescente Holden a distaccarsi, per una propria ricerca di identità, rifiutando come Huck Finn di Mark Twain, di lasciarsi educare. Il successo del romanzo cara professoressa Scarca Giovanna si deve alla esemplarità del personaggio che costituisce, oltre al linguaggio "sporco" del cosiddetto college slang, e all'ironia, pur ricca di partecipazione del lettore, un umorismo degenerativo ed esagerativo americano che gli italiani hanno tentato di imitare, mentre doveva rappresentare l'occhio critico, di una struttura narrativa, di veicolazione ideologica, in un mondo che ricorda, in parte per sottigliezza, inquietudine, tenerezza quello di Fitzgerald. A interessi di tipo metafisico zen, molti critici attribuiscono taluni squilibri di fondo e quella sorta di manierismo che caratterizza le opere di Salinger che riporta la fotografia di una saga famigliare, ma ad un certo punto dopo un racconto e dopo probabilmente essersi sentito incompreso Salinger di è chiuso volontariamente e rigorosamente in un grande silenzio. Tuttavia il grande Torquato Tasso è arrivato molto prima di Salinger dove nella "Gerusalemme liberata" cominciava a manifestare squilibri mentali: una sorta di fissazione religiosa che lo angosciava con certi scrupoli esasperati che lo spinsero anche ad autoaccusarsi di eresia davanti all'Inquisizione; e una mania di persecuzione che, fra l'altro che lo faceva doppiamente patire per le critiche rivolte gratuitamente al suo capolavoro dai letterati e dai teologi che egli stesso, in preda a forti dubbi sulla correttezza dottrinale e morale della propria opera, aveva incaricato di revisionare. Per fortuna poi Tasso scrisse altre opere se no avremmo perso un grande vate soprattutto per quanto riguarda il desiderio di impossibili evasioni liberatorie di inclinazione ad una convivenza sociale governata dalla legge del piacere anziché da quella dell'onore dove ciò viene espresso in assonanze e ripetizioni e corrispondenze foniche, di echi che danno vita ad effetti di complessa e suadente musicalità. Tasso affronta una separazione rispetto al prossimo nel sentirsi come un "randagio" dove egli esprime in maniera complessa quel patrimonio verbale che ha apporti lirici che preludono al barocco e a traslati inediti, di melodie madrigali che libera ed insieme circoscrive in fraseggi musicali per momenti di fuggevole emozione in un repertorio che seppur formale provoca particolari sensazioni suggestive. Si intravedono discipline della cultura antiriformista ed un coefficiente di raccordo di esaltazione sia implicita che esplicita della vita di corte fino all'estremità del vizio che conosce risvolti plebei proprio come oggi nell'uso dell'intercalare "cazzo" usato come una consuetudine che consente di entrare nelle grazie di una cerchia detentrice di forza di leaderships e quindi in grado di fornire protezione ed avanzamento all'interno dell'emergere di una unità di azione per attuare un dettato, che seppur seguendo la triste esperienza coatta, accetta l'inserzione di cadenze tragicomiche che nel piano del ritmo seguono un onda regolare vocale dell'ottava ariostea /(ah però!) e quindi cara Scarca Giovanna molti studenti non sanno che Tasso è arrivato molto prima di loro ad utilizzare un materiale che veniva dalle cronache allora crociate per esprimere una immanenza delusa che ricerca continuamente di simulare gli istituti di preziose agiatezze con un linguaggio declassato dove non c'è posto per l'amore, ma solo per l'illusione ingannevole dello sfolgorio di Frassinetti di potersi permettere così per gioco un profumo dietro al quale sta in agguato la solitudine della fama a qualsiasi costo. Persino stamani alla radio lo dicevano che "Chi ha rubato la marmellata" non significava "Chi ha prestato la marmellata" perché se mangi dal barattolo molti cucchiai di marmellata poi non rimane più nulla per gli altri che seguiranno. 

 IL LOGOS FALLICO. A mio avviso poi caro Zamparetti Marco, fra i comparenti alla manifestazione "Spina nel fianco" dell'ufficio diocesano di Rimini-Santarcangelo di Romagna c'erano dei casi piuttosto critici e controversi come quel giovane di circa 30 anni che distribuiva i volantini all'uscita della pieve, che ha avuto una esperienza di domiciliazione in America e che nel suo intervento, a parte l'inesattezza di affermare che nel battesimo siamo tutti sacerdoti (se mai consacrati in Cristo) parlava anche di un incontro forse fantastico con una astrofisica e questo dimostra che ha un probabile complesso di castrazione irrisolto, che si è sviluppato dall'età dei 3-5 anni e che più precisamente viene definito da Freud stesso "complesso NUCLEARE delle nevrosi e nevrastenie" che si sviluppa dai 3 ai 5 anni di età e raggiunge la sua acme durante la fase fallica e poi porta purtroppo ad una forma nevrotica ed angosciosa di declino precoce dell'attività sessuale specie se il periodo di latenza si prolunga nell'età adulta, impedendo al soggetto di formare intimamente valide istanze attinenti alla realtà contingente e di poter avere una stabile personalità. Per tale motivo il suo matrimonio o la sua unione di coppia è fallita miseramente in una separazione per lui distruttiva specie a livello estetico per tratti gestuali che presentano accumuli di isteria. Per quanto riguarda un omonimo di Alessandro Ramberti che gli assomiglia molto sia a livello di compostezza nella presentazione e nella sua tendenza seriosa, appare un omosessuale con complesso edipico patogeno di ostilità e gelosia per il sesso opposto (quello maschile probabilmente). Il caso più delicato poi appare quello di un ex-carrozziere che usa la paint-art in una miscela e mescolanza di colori e di forme sovrapposte e criticamente innescate disagiatamente nei loro tasselli variopinti e variegati che fanno pensare all'esigenza e alla grave difficoltà di far emergere o il suo lato maschile o quello femminile e di trovare in sé stesso in una fase di adattamento, una via espressiva maggiore anche per il proprio corpo in modo tale che si possa liberare finalmente da infrastrutture di imposizione materna (la madre che lo accompagnava lo teneva sempre sotto strettissimo controllo inibente). In tale caso si tratta di attuare una psicologia sociale che coinvolge le condotte famigliari ed anche quelle sociali degli ambienti che il soggetto frequenta maggiormente per fare in modo che i processi mentali (dal più semplice al più complesso) caro don Ugo Moncada specie a livello dei campeggi e degli incontri parrocchiali o anche religiosi possano garantire un "adattamento sensoriale" come per quel giovane (forse con forma di autismo) che si è presentato per 1°, in quanto questi soggetti hanno una bassa sensibilità recettoriale a livello visivo che riduce certe loro sensibilità facendole diventare negative. Qui bisogna stabilire un livello quantitativo in una forma di modulazione per una rielaborazione di Helson sulle valutazioni del soggetto discriminative specie a livello della luminosità e di quella delle proporzioni spazio-temporali. In psicoanalisi, poi, caro Cristian Squadrani Freud ed altri psichiatri parlano di ADATTABILITA' CULTURALE di cui senza dubbio si dovrebbe occupare l'ufficio diocesano delle arti in quanto c'è un problema di ADATTAMENTO ALLOPLASTICO che dovrebbe conoscere la signora Maurizia Giusti che si occupa di arteterapia e che aveva messo un tavolino di trattamento sperimentale in fondo alla pieve. In poche parole questi soggetti hanno lo stesso problema dello scultore baffuto anziano di individuare a livello psichico una serie di risposte che possano modificare un ambiente abitudinario e statico e che poi si traducano praticamente in risposte che modificano la loro parte intima specie se come lo scultore che ha fatto un busto sorridente (su cui ha scherzato per una battuta di vissuti contrasti con la consorte) e su un crocifisso appena abbozzato che si è poi rotto in 3 parti (quella esteriore, quella interiore e quella espressiva) dove si evidenzia che egli ha un rapporto troppo simbiotico con sua moglie e che si lasci condizionare dall'ambiente in atti convenzionali che vorrebbe superare facendo intendere che si sente trascurato e poco decoroso nel suo insistere sul fatto che il crocifisso sia nei poveri. Poi c'era una artista che aveva bisogno di un particolare aiuto e che ha creato degli arazzi con fili intrecciati e raffigurazioni più che altro drammatiche riguardanti la fatica di sequela di un figlio gravemente disabile, ebbene, i suoi intrecci rappresentano un movimento bloccato da un fortissimo stato di angoscia degli elementi psichici che non riescono a congiungersi e che quindi evidenziano la necessità di una unità interiore perduta, nel riunire spiritualmente i fili del proprio amaro destino con quelli di un Dio che susciti la consolazione di genitrice sfortunata. La famiglia potrebbe chiedere l'intervento dell'assistenza sociale. Un cantautore, poi, che nella sua presentazione parlava di presentarsi nei suoi spettacoli con pannelli di raffigurazioni e versi inerenti le poesie di Rodari, manifestava nel testo della sua canzone una certa insoddisfazione del vivere ed il rifiuto di certe convenzioni sociali che è obbligato a seguire, non si sa perché sentendosi soffocato ed incompreso nel suo spirito libero. Un altro cantautore che cantava di Icaro, segnalava, un arresto della sua sfera psichica (crisi di accettazione dell'anzianità) che era la stessa di una signora con gli occhiali scuri e lo spolverino chiaro che era mamma e nonna e soprattutto questi 2 soggetti non accettavano di sentirsi degli scarti inutili e messi nel dimenticatoio di qualcuno a cui tengono (figli e/o nipoti). Arriviamo poi alla dottoressa di famiglia con i capelli bianchi che ha presentato 7 poesie di un libriccino dove rappresenta a mio avviso una sua particolare difficoltà di diffidenza verso l'Altro e quindi per questo ha adottato un sistema di difesa psichica importante per cui a volte si trincera e si barrica dietro il suo ruolo di dottoressa come per darsi importanza, quando poi l'importanza vera starebbe nell'ascolto che le verrebbe ricordato da quei pesanti e vistosi orecchini che indossa. Infine il cantautore con la fisarmonica e la chitarra, manifesta una chiusura verso gli altri ed una sua difficoltà ad affrontarli (lo ha ammesso egli stesso ponendo pubblicamente la domanda di come mai fosse tanto amato come se pensasse che non meritasse simile bene per la sua persona). Io credo che l'arte può davvero essere utile ad interpretare il disagio psichico e secondo me è questo il suo migliore utilizzo anche cara signora dell'immagine del coro e del dialogo interreligioso a livello delle inquietudini che ci destabilizzano e ci dilaniano dentro in conflitti interiori e contrasti intestini. Si possono tentare altri incontri però dividendo il gruppo in 2 se no è davvero molto estenuante e poco carino aspettare il proprio turno e poi trovarsi di fronte ad un pubblico ormai stanco che non ha più voglia di ascoltare e nemmeno tanta voglia di capire e di entrare in contatto empatico con l'artista che si mette in gioco. L'opportunità va data a tutti, in maniera più organizzata se no si fa fatica ad avere un risultato di resa almeno discreto per il supporto psicologico al disagio. 

domenica 28 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Tentiamo ora di fare un poco di lavoro ipotetico clinico-diagnostico e facciamo finta che io sia una neuropsichiatra sotto mentite spoglie, che oggi si è presentata ad un incontro fra artisti della diocesi di Rimini presso la Pieve di Santarcangelo di Romagna e iniziamo a comporre una specie di casistica, partendo da quell'artista che ha prodotto degli haiku e che evidentemente zoppicava, signora anziana, tipologia geisha artistica che ha un passato di probabili gelosie e competizioni famigliari e che potrebbe avere una malattia ossea di Kholer cioè uno scarso apporto ematico sullo scafoide del piede dovuto ad un probabile disturbo alimentare (anoressia). Difatti la signora in esame riporta persino nelle sue fotografie ottenute con gli infrarossi proprio la sua trama ossea assai fragile e persino vitrea e sfuocata, ma se fare o meno una terapia con i bifosfonati spetta ad una scintigrafia ossea o meglio anche ad una MOC. Inoltre la signora manifesta nei suoi haiku un forte bisogno di protezione e di considerazione che non ha mai avuto nemmeno a livello di particolari attenzioni affettive ed intime. Passiamo poi all'artista che crea collane con rimasugli di scarto e di riutilizzo, persona con evidente nanismo che manifesta una evidente dipendenza dal marito di cui le collane sono il simbolo per i loro fronzoli appariscenti (lo ha pure ammesso scusandosi con lui per doverla sopportare quando deve creare le sue collane, monili o quadretti) e si definiva una pediatra e mi sorprenderebbe se ella non si fosse studiata l'ampiezza del suo collo diafisario femorale che in certi soggetti nani è regredito fino a 90° specie in processi patologici di rachitismo mal curati e ciò è molto importante per la stabilità del femore specie in nanismo. Poi passiamo al signore che appunto ha parlato di Paolo di Tarso, nel suo lato umano e non in quello di santo, persona evidentemente obesa e con tremore alla mano di tipo parkinsoniano, persona anziana con possibile sindrome di Cushing per evidente deformità corporea e ciò comporta anche una sua difficoltà espressiva evidente in quanto biascicava le parole, quella che egli definiva depressione è dovuta alla sua sindrome, mal curata ed egli avrebbe bisogno di una scintigrafia SPECT ipofisaria cerebrale per dare la giusta terapia (no psicofarmaci che peggiorano le cose). Passiamo alla ceramista, che ha disegnato un quadro sul verde oliva dimostrazione di un rapporto tiepido con suo marito, desiderio di freschezza intima del rapporto, valore occulto con l'organo maschile in una sottospecie di sottomissione ad una virtù matrimoniale che nel segreto può diventare minaccioso di delirio deprimente come la sua stentoreità di voce. Passiamo poi a quella signora educatrice che ha raccontato di alcuni incontri fra cui alcuni con migranti africani, che è obesa e ricorda la balena e che lotta con il conflitto della bilancia e del suo interno invisibile e sconosciuto che ospita in lei gli opposti psicologici del bipolarismo. La sua forma paragonabile a quella di un uovo ricorda una difficoltà ed un disagio inerente non solo il corpo, ma la manifestazione e realizzazione della sua intimità specie nell'avere a che fare con i suoi inibiti impulsi sessuali più che altro manifestati in una voce bambina. L'educatrice parlava di un albero con le radici verso l'alto da parte di una certa Elisa e questo significa che la ragazza fa moltissima fatica ad accettare il suo essere donna (è adolescente per caso?) specie perché il tronco rappresenta il fallo maschile ed il desiderio e la paura di perdere la verginità e di avere un rapporto sessuale con gli uomini. Se la ragazza manca del livello sotterraneo, manca del giusto nutrimento culturale e il suo scavare dentro il suo essere donna che accetta la sua condizione di emancipazione e il sapersi distaccare da figure di riferimento avendo una propria indipendenza di idee.  Per quanto riguarda il ragazzo a cui non piaceva la pasta al pesto genovese, egli nella sua cultura di provenienza probabilmente è abituato a muoversi sempre in gruppo di appartenenza (tipo i Masai) se no per lui la ripetitività e l'abitudine a mangiare sempre la pasta rappresenta un disturbo della sindrome di abbandono che lo disorienta. Per quanto riguarda poi il primo ragazzo che disegnava i draghi, tipologia manga con probabile afasia ed ipovedenza cerca di compensare la sua difficoltà di apprendimento sia con le immagini simmetriche che con i colori per evitare il lato oscuro della sua esistenza dato da una profonda solitudine e da un inconscio disturbato e decentrato da una lateralità che non riesce a superare la sua diversità e disabilità e quindi l'altra faccia di sé stesso frammentato nei tasselli emozionali che usa nei suoi disegni che dimostrano un evidente impaccio dei gesti e della corporeità espressiva affettiva che riesce a dimostrare solo con i vivaci colori che indossa sulla maglietta evocando in quei disegni la sua stessa anima disagiata che tenta di spiccare il volo liberandosi da una condizione di incomunicabilità con le barriere architettoniche delle persone che incontra lungo il suo cammino. Per ora basta, poi si vedrà, do mani. 

 IL LOGOS FALLICO. A questo punto della storiella un bravo psichiatra si chiede cosa in realtà condizioni il giudizio dell'analisi, se il linguaggio tecnico-formale del 1° allievo che voleva fare buona impressione oppure se invece non lasciarsi condizionare dal linguaggio scurrile e volgare del 2° allievo ed invece guardare di più alla sua preparazione e competenza in genere. Gli psichiatri più critici guardano il più delle volte alla tecnica con la quale approcciarsi al paziente e alle sue problematiche, scegliendo così le ragioni pratiche mediante le quali giustificare le loro scelte d'azione analitico-terapeutica. Queste ragioni, in genere, sono dettate da regole, che fanno operare le scelte in maniera generale ed astratta e non in base alla sostanza del singolo caso concreto. Inoltre anche tali regole sono decise mediante altre norme che determinano un grande ingranaggio di azione. Però, il vero e proprio formalismo è quello interpretativo, secondo cui esiste la corretta interpretazione degli enunciati e ciascun enunciato corrisponde, poi, ad un solo significato. Però alza la mano subito il bravissimo avvocato Paolo Manzelli che dice "Che esiste anche un formalismo diverso del diritto giuridico, considerato come forma della REALTA' giuridica :le norme e le regole stesse danno un significato giuridico alle azioni ed alle varie situazioni, rendendo possibile una descrizione ed una comprensione della realtà fatta base delle norme stesse. Infine, talora, è stato proprio un ideale di scienza giuridica ad ispirare il vero formalismo scientifico, che consiste nel rendere la scienza giuridica una classificazione sistematica, un sistema di concetti per cui ogni oggetto considerato dalla scienza appartiene ad un preciso gruppo di oggetti con caratteristiche comuni distintive, che si compone di altri sottogruppi con ulteriori caratteristiche comuni specifiche, che a loro volta si compongono di altri insiemi. E il gruppo degli atti giuridici include il sottogruppo dei NEGOZI, che include i CONTRATTI." Tuttavia, questa spiegazione, non risolve il problema specie perché la peggiore o migliore impressione cerebrale è data dalla PROPAGANDA cioè una attività tesa a divulgare idee, progetti e prodotti, fra cui ce n'é una di carattere subliminale cioè di STIMOLO CEREBRALE, che rimane al di sotto della soglia della coscienza per cui in psicoanalisi, significa verificare se gli impulsi siano stati convogliati verso fini diversi (il lavaggio del cervello) o in maniera SUBORDINATA e cioè fortemente condizionata da una prima linea su una seconda linea di connessioni cerebrali (ah però che roba!) e questa cosuccia caro Zamparetti Marco cosa determina secondo te?? Determina una FORMAZIONE SOSTITUTIVA e cioè una espressione che genera sintomi che apportano ad un soddisfacimento sostitutivo del desiderio inconscio e che con esso comportano un'affinità simbolica; atti mancati, i lapsus freudiani e le battute di spirito come quelle inerenti il 2° allievo (appunto). Riaffacciandosi poi nel sintomo ed in ogni altra forma dell'inconscio, il contenuto rimosso subisce una vera e propria deformazione che non è altro che il risultato delle 2 azioni antitetiche dei 2 allievi suddetti su di essi esercitate dal loro stesso desiderio inconscio e da un processo DIFENSIVO creando così una FORMAZIONE DI COMPROMESSO, la quale diventa poi la vera FORMAZIONE REATTIVA (ah però!!) specie se si ripete e prevale sempre il processo difensivo primario, e al contrario diventa invece FORMAZIONE SOSTITUTIVA DI 2° GRADO se tende ad appagare il desiderio inconscio e ciò viene definito dallo stesso Freud NEUROPSICOSI DA DIFESA che poi si sistemalizza in maniera permanente in INIBIZIONE, SINTOMO ANGOSCIOSO che può condurre all'autolesionismo o al suicidio, oppure al molestamento o omicidio. Infatti durante l'epoca nazifascista utilizzavano molto il metodo della propaganda per fare in modo da condizionare gli ideali specie in un periodo in cui c'era una insoddisfazione ed una crisi rispetto al reale raggiungimento degli obiettivi della prima guerra mondiale del 1915-18 e specie perché il sistema politico reale ne era rimasto leso ed era divenuto fragile, poco credibile ed al declino e perciò si cercava un sistema assolutistico più efficace che facesse risollevare il paese dalle conseguenze disastrose della guerra, che comunque portò ad un 2° conflitto mondiale ed ora pressoché ad un 3°. Non ci facciamo illusioni ed utopie, per superare il conflitto servono preghiere e suppliche di almeno 3 ave Marie. 

sabato 27 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Adesso viene il bello di questa specie di trattato che riguarda la possibilità di una riproduzione biopsichica cioè una delle forme fondamentali di riproduzione di ogni formazione sociale: la capacità filogenetica di autopoiesi e replicazione che conserva a ogni sistema vivente la propria identità si coniuga con la capacità, ontogenetica e specificatamente umana, fondata su una particolare conformazione della corteccia cerebrale, di rappresentare sé stessi nei propri rapporti in generale con l'ambiente. Qui entra in gioco in parte il discorso di Kant che riguarda il sentimento definito come sensazione che riguarda esclusivamente il soggetto che la esprime autonomamente, pur nella suscettibilità all'analisi critica come la facoltà dell'intelletto, della ragione e della volontà. Sul sentimento si fondano i giudizi riflettenti, relativi al piacere ed al dispiacere in quanto connessi con la rappresentazione di un oggetto o di una idea. Tali giudizi sono soggettivi e non hanno perciò alcun riferimento all'esistenza delle cose esterne, poiché non sono le cose a determinarli, ma il modo in cui le rappresentazioni di essi vengono accolte. Perciò i giudizi riflettenti o del sentimento riguardano il campo estetico, scevro da ogni interesse, e l'ambito delle finalità o teleologia universale in quanto modo di sentire i fenomeni naturali in accordo con le nostre esigenze morali. L'unico sentimento ammesso da Kant è il rispetto di sé stessi (o degli altri), che derivi dall'osservanza della legge morale e che si configura come effetto (e NON movente) della conformità dell'agire alla regola prescritta dalla ragione. Successivamente si attua una analisi fenomenologico-esistenziale nel tentativo di fondere il concetto sull'intersoggettività dell'intuizione simpatetica. Poi si intese differenziare il sentimento dall'emotività per chiarirne la natura intenzionale, ma oggi per fare comprendere la (novità?) di IMPRESSIONI CEREBRALI intese come effetti di situazioni emotive specie negli stati di angoscia o di delirio psichico che aprirebbero alla rivelazione di gap cerebrali del nulla, della sensazione del vuoto, come per la sensazione della nausea di Sartre, con la quale si manifesta la radicale contingenza dell'esistenza umana "assediata" dalla opaca ed assurda impenetrabilità del mondo, voglio raccontare una storiella di uno psichiatra che faceva scuola in una delle più prestigiose università e che facendo vedere la mitica farfalla agli allievi chiedeva cosa ci vedessero sinceramente dopo avere chiuso gli occhi e dopo aver lasciato libero il loro sentimento immaginario, fra questi c'era un allievo molto bravo e diligente che rispose "Ci vedo la sezione trasversale del midollo in cui si nota che la sostanza grigia presenta una configurazione, paragonata alla figura della farfalla, nella quale si riconoscono, in entrambe le metà. un corno anteriore ed uno posteriore, un corno laterale, una sostanza intermedia centrale, la radice anteriore motoria, quella posteriore sensitiva, il funicolo posteriore e quello laterale e poi quello anteriore, la commessura bianca, il ganglio spinale, la fibra vegetativa", ma l'allievo aveva imparato tutto a memoria in maniera perfetta, ma senza intervenire con le proprie impressioni sulla raffigurazione. Invece poi intervenne un allievo scalcagnato che disse (parole testuali per piacere visto che devono essere utili per la clinica) "Io ci vedo la figa femminile". Secondo voi cari psichiatri a chi ha dato 30 il professore psichiatra? Scommetto che tutti risponderebbero all'allievo diligente e coscienzioso vero? Invece NO, NO, NO il 30 e lode andò a quello scalcagnato perché si era informato ad un consultorio ginecologico (ah però sentiamolo questo consultorio??) che gli aveva suggerito l'utero femminile (uuu uuu che ideona fantastica) in quanto la parte più grossa è rivolta verso l'alto ed in avanti e la parte più sottile in basso e in dietro e la parte alta riceve le TU bee e la parte bassa si apre in vagina. Allora un collega alzò subito la mano e disse "Ma come l'allievo scalcagnato non è stato giudicato un depravato??" "Esimio collega - gli ha risposto lo psichiatra - ti dico che almeno l'allievo scalcagnato NON ha dato la risposta più scontata, quella che tutti gli psichiatri brave persone si aspettavano da lui e lui ha capito che se dava la risposta più scontata, il suo pene sarebbe rimasto a livello larvale, invece per farlo funzionare doveva mettergli le ali della farfalla ginecologica, se no questa non sarebbe mai volata per diventare una mamma farfalla e sarebbe rimasta triste e una farfalla triste non può davvero avere tanta poesia da esprimere al mondo ti pare? Invece, una farfalla colorata e simpatica, pure ironica esprime al mondo la giusta IMPRESSIONE di sé stessa che non si devono dare solo esatte nozioni e concetti, trovati su un libro, ma che questi concetti e nozioni debbono divenire ESPERIENZE vere e proprie, prima nel nostro immaginario e nel nostro sogno e poi nella realtà e se mancheranno queste cose o le soffocheremo, o le impediremo punendo severamente come desideri impuri e deviazioni mentali succederà che poi si creeranno i veri depravati e i veri balordi della storia e perciò caro collega cerca di usare di più il tuo lobo medio prostatico (stimolato dagli ormoni femminili) se no qua ci ritroviamo tutti uomini tristi e dei tristi uomini che vivono da eremiti e che quindi non si riproducono e poi finiamo tutti a catafascio perché non ci viene a trovare più nessuno" Allora alzò la mano un altra psichiatra (donna) che disse (parole testuali per favore sempre a livello clinico) "Ci posso vedere anche i reni allora?" "Ahi, ahi, ahi - rispose lo psichiatra - siamo sempre rimasti nel campo anatomico, possibile che non ci sia nessuno che trovi nella farfalla qualcos'altro" "IO, IO, IO - rispose una voce in fondo alla sala - "Ci dica pure cara signora che ci vede lei??" "Io ci vedo la poesia di Rodari gentil farfalletta dove la farfalletta protesta vivamente con chi la vuole acchiappare stringendola fra le sue mani in maniera rude e brutale e rispondendo "Che male ti fò? Lasciami libera di volare fra i fiori, di farti godere dello spettacolo dei miei ghirigori di battito d'ali, fra le frange dei tuoi desideri e non rovinare il bello di me, ma piuttosto aiutami a fare in modo che il mio battito d'ali possa durare ancora encore en core fra le pagine che mai si sgualciscono di narcisi che mai ingialliscono, fra i pensieri che sopiscono annegando dentro la palude torva e mai vedendo il rospo destino che nello specchio d'acqua non vedrà mai il principe ed il principio di una vita, sù, lasciami andare così sarò generatrice di vita per il mondo ed ancora, encore en core an core tu sarai con me la migliore poesia: il battito d'ali della vita"! 

 IL LOGOS FALLICO. Riguardo la questione posta sia da Lacan che da Antonio Di ciaccia se esiste un Dio, per cui si propone la sua massima per cui Dio è nel discorso analitico l'idealizzazione della funzione di significanza del linguaggio, vale a dire un'idealizzazione del senso in tutti i suoi stati, un orgia di senso penso che per poter discutere con profitto se in pratica continueremo ad esistere dopo la morte, è bene prima di tutto chiarire in che senso un essere umano oggi con l'avvento dell'intelligenza artificiale (a proposito della partecipazione di papa Bergoglio al G8 nell'intervento su questa delicata tematica) può essere considerato la stessa persona che era ieri o piuttosto una evoluzione antropologica "artificiale" storica dell'uomo del futuro. La materia del corpo, difatti, è in continua trasformazione per processi di nutrizione e logorio e i fisici non attribuiscono più nemmeno agli atomi un'esistenza ininterrotta e perciò l'intelligenza artificiale potrebbe creare, da par suo, un'apparenza virtuale della continuità del corpo umano e più di tutto di quella cerebrale, che però non vale nella sostanza naturale. Questa sarebbe una riproduzione del pensare, agire che però non prevede alcuna entità del rapporto mente-anima da cui queste cose possano dipendere. Infatti, è stata istituita apposta la giornata della memoria dell'olocausto e dell'eccidio di molti ebrei così come c'è la memoria di molti fatti storici ritenuti importanti, per mantenere viva una continuità mentale di una persona che possa rappresentare nel mondo (così come si fa con i santi) una abitudine diversa di memoria che c'era ieri una persona i cui sentimenti io posso ricordare, e quella persona fa parte del me stesso storico di ieri; ma in realtà, quel me stesso di ieri storico non era che un insieme di fatti mentali, ora ricordati e considerati parte della persona che ora li ricorda traendone altri sentimenti o meglio altre sensazioni rispetto al passato. Infatti, ciò che costituisce una persona è una serie di esperienze collegate per lo più alla memoria e da quelle analogie storiche che definiamo abitudini. Pertanto, ciò che potrebbe fare l'intelligenza artificiale è fare sopravvivere i ricordi e le abitudini che costituiscono e strutturano una persona, facendoli apparire in una nuova serie di fenomeni mentali rielaborati secondo le circostanze del tempo storico che si vive. Ricordi ed abitudini, sono in noi legati alla struttura cerebrale, come un fiume è costretto dentro ad un alveo. L'acqua del fiume si rinnova continuamente, ma segue sempre lo stesso corso, perché in precedenza le piogge hanno scavato il letto del fiume. Allo stesso modo, eventi precedenti storici, scavano un canale nel nostro cervello, e in questo canale scorrono dei pensieri diversi dalle prime memorie ed abitudini mentali e quindi l'intelligenza artificiale, poi, per evitare che i solchi importanti della mente vengano a dissolversi dopo la morte, può  creare delle attitudini della struttura materiale che cerchi di riprodurre nuovi tipi di strutture per dare forma diversa alle abitudini mentali, in modo da superare eventi sconcertanti e tragici come i terremoti, o le guerre. In particolar modo bisogna riunire gli oculisti in quanto studino la contrazione delle pupille di fronte alla luce forte; se questa luce ci appare ripetutamente, e contemporaneamente avvertiamo il suono di un gong, alla fine basterà il suono del gong per far contrarre le nostre pupille. Questo fatto riguarda il cervello ed il sistema nervoso, vale a dire la struttura materiale che l'intelligenza artificiale vuole tentare di riprodurre. Fatti analoghi spiegano la nostra facoltà di esprimerci, i nostri ricordi e le emozioni che essi suscitano e poi caro papa Bergoglio le nostre abitudini morali o immorali e ogni altra cosa che costituisca la nostra PERSONALITA' MENTALE, esclusa la parte determinata dall'ereditarietà genetica. Sia la parte ereditaria come quella acquisita di una personalità sono legate a dei recettori mentali,. E' risaputo che si può perdere la memoria in seguito a lesioni cerebrali, per cui un uomo per bene potrebbe diventare un vizioso dopo una encefalite letargica e che un bambino intelligente può rincretinirsi per mancanza di iodio. Perciò, la fede in una vita futura caro papa Bergoglio, nasce dalle emozioni della paura della morte, istintiva e biologicamente utile anche per l'intelligenza artificiale che potrebbe essere utilizzata per i vincitori della lotta per la vita e del naturale timore della morte. Il problema fondamentale sorge a livello dell'orgoglio per la superiorità umana di un Super-Io. In questo caso la natura è totalmente indifferente ai nostri valori e li supera facendo piovere sui ricchi e sui poveri, sui belli e sui brutti ed ignorando completamente le nostre nozioni di bene e di male e perciò facendo ammalare gravemente e perire anche dei bambini, dei giovani e persone innocenti. In realtà, l'opinione degli esseri umani sul giusto e l'ingiusto ha subito nel corso della storia varie trasformazioni e nessuna è stata mai definitiva e perciò è molto importante stabilire quali uomini potranno scegliere per noi ciò che è giusto ed ingiusto a livello specialmente di intelligenza artificiale come nuovo futuro antropologico. La decisione, purtroppo, avviene già sui campi di battaglia di Russia contro Ucraina e di Israele contro Palestina e pure negli scontri di piazza dove alcuni se ne fregano totalmente dei sentimenti e delle credenze di una parte o di un altra, ma a loro interessa solo essere come il leone di Esopo che vuole disegnare leoni che catturano cacciatori di infedeli oppure di mafiosi o anche di incivili oppure di kamicaze e questo per loro rappresenta una sfida di poter essere come delle mosche che camminano capovolte e che quindi vogliono capovolgere il mondo a loro piacimento così da averne il potere costituzionale. A questa stregua, caro papa Francesco una mosca dotata di mente teologica potrebbe persino costruire una tesi che sarebbe convincente e persino più efficace di quella umana, ma soltanto quando pensiamo in senso veramente astratto possiamo avere un'alta opinione della mente umana e ciò non vale per le entrate dovute a stermini di guerra nemmeno se sono mascherate da scuse di difesa. Riflettiamo dunque meglio caro papa Francesco per favore sulla lunga storia delle attività ispirate da fervore morale: sacrifici umani, torture e caccia alle streghe, pogrom, stermini per gas asfissianti, cremazioni per capire che è meglio che gli esseri umani non vivano per sempre, ma che invece viva in eterno la luce perpetua data dall'intelligenza, dalla saggezza di alcuni grandi uomini che hanno cercato di ricondurre l'essere umano all'ordine in mezzo al caos cercando di vincere deliberati propositi di imperialistico e dittatoriale dominio in modo che il vivere ed il patire possano essere meno dolorosi e moralmente ed eticamente più proficui per il genere intero. 

venerdì 26 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. In una parte delicata di Lacan si parla di un'altra soddisfazione di godimento dell'Altro oltre quella sessuale a cui possiamo fare difetto e che è condizionata dalla logica che non c'è rapporto sessuale, ma c'è comunque un legame che va al di là del linguaggio e che produce il legame sociale. In questo ambito la realtà verrebbe affrontata con gli apparecchi del godimento per cui per il soggetto parlante non vi sarebbe alcuna differenza tra la realtà ed il fantasma; è il principio secondo cui la nostra realtà è il nostro fantasma che si trasforma in delirio organizzato dal modo di godimento e la realtà che è conseguenza di questa organizzazione. In questa fase Antonio Di Ciacci stesso si domanda cosa sia la realtà se non una rappresentazione del mondo nella nostra interpretazione? A questo punto Lacan propone un enunciato che potrebbe essere il 3° assioma per cui l'essenza dell'oggetto è il fallimento e il fallimento è l'oggetto stesso o meglio l'essenza dell'oggetto è il fallimento e si tratterebbe di equivalenza degli insiemi, ma purtroppo temo caro Zamparetti Marco di dover deludere Lacan che NON si è studiato per nulla bene il termine LUCE specialmente nella contrapposizione luce e tenebre presente nel racconto della Genesi come effetto "fotoforo" che per Aristotele costituisce il 5° elemento dell'etere che è un composto chimico organico di formula R-O-R dove R e R1 si indicano 2 radicali, uguali o di diversa natura, ma esiste anche un ETERE COSMICO definito come mezzo elastico, imponderabile, trasparente, ipotizzato come supporto delle onde luminose, per la trasmissione a distanza di energia o forze tipo quelle gravitazionali caro don Dino Paesani per cui nel vangelo di Luca Morolli capitolo 1 versetti 35 c'è l'espressione fondamentale riferita a Maria madre di Cristo "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua OMBRA"! che può indicare uno SPAZIO ASSOLUTO di Newton che però oggi ha il carattere della relatività in quanto esprime l'hombre inteso come UOMO che si traduce secondo una linea agostiniana di Meister Eckhart con la scintilla animae cioè un elemento divino presente nell'interiorità di ciascun uomo. In particolar modo penso che Lacan non abbia studiato l'atto radiologico della definizione e nitidezza dell'immagine dove si intende evidenziare i particolari dell'oggetto amoroso esaminato attraverso il suo fallimento; essa è tanto maggiore quanto più i suoi particolari sono riconoscibili e quanto più sono delineate le singole strutture anatomiche e quanto più nitidi sono i contorni delle strutture stesse e ciò determina le giuste LINEE DI SEPARAZIONE del soggetto dal suo fantasma e dal suo contrasto, conflitto con il corpo che si intravede nell'intensità luminosa che esiste fra 2 punti vicini dell'immagine dell'Uno e dell'Altro. Infatti esiste caro Zamparetti Marco un contrasto dell'oggetto amoroso che è strettamente legato ai caratteri fisici e dipende dalla composizione della parte corporea colpita dal fascio della luce, dalla sua qualità e spprattutto dai COEFFICIENTI DI ASSORBIMENTO e SPESSORE dell'oggetto amoroso specie nella sua radiazione d'amore diffusa che può essere modificata da mezzi di contrasto esteriori ed estranei al rapporto tipo Ia go con Otello che innesca in lui la gelosia per Desdemona "Oh guardatevi dalla gelosia, mio signore. E' un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, NON ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore!". Qui entra in gioco il contrasto SOGGETTIVO che è legato alle condizioni di PERCEZIONE dell'immagine amorosa ed ai mezzi di interpretazione e di lettura che se ne dà, in quanto può essere aumentata intensificando la luminosità oppure schermando e nascondendone alcune parti negative ed oscure che richiede un adattamento dell'occhio interiore della coscienza all'oscurità dell'anima. In pratica il contrasto K è dato dal rapporto fra la differenza delle 2 intensità luminose B1 e B0 e la loro sommatoria dove B1 è l'intensità luminosa di un punto dell'immagine immediatamente contiguo come quello del rapporto con la madre per la formula K = B1 - B0/B1 + B0 per cui il contrasto varia da 0 fino all'unità e ciò significa che se conta di più un rapporto di coppia di B1 = B0 per cui l'intensità luminosa fra i 2 soggetti Maria madre di Cristo è identica a quella dello Spirito Santo hombre il contrasto è di K = 0, se invece B0 = 0 e cioè l'intensità luminosa circostante al punto in esame analitico diventa nulla a causa di una forte dipendenza con la madre oggetto d'amore, allora il contrasto raggiunge il valore massimo di K = 1 dell'unità. Ma oggi invece IO vorrei usare una formula logaritmica tra l'intensità luminosa di un punto analitico dell'immagine B1 e quella circostante B0 per K = log B1/B0 che designerebbe il fattore di trasmissione del contrasto che costituisce una combinazione dei 2 concetti di definizione e di contrasto secondo la quale la definizione dell'immagine dell'IO è in funzione al suo contrasto come per Maria madre di Cristo con Giuseppe per cui ogni fonte di informazione caro Scurati ha dei limiti nella possibilità di fornire giusti concetti, così come ogni canale di trasmissione ha dei limiti nella capacità di trasmetterli ed ogni recettore nella sua capacità di recepirli ed ecco il motivo del fallimento che asseriva Lacan. Questi limiti cari psichiatri sono accentuati da fonti di disturbo che per i canali di trasmissione dei valori dell'amore e del godimento conseguente che sono rappresentati dai rumori di fondo o meglio quelli interiori al soggetto o per meglio dire le voci interiori o se preferite i disturbi della coscienza critica. Infatti Giuseppe per riuscire a osservare la legge, la norma riguardante i diritti REALI di godimento fra cui quelli diretti di elettrodotto COATTIVO e inerente passaggio coattivo di linee teleferiche e le gomene di vie funicolari aeree ad uso agrario ed industriale per TOLLERANZA di opere e relativi meccanismi quindi se d'ora in avanti accettiamo la formula suddetta anziché quella di Lacan succede che dobbiamo fare in base fisica del numero "e" di Nepero log10 x = log x oppure log e x = In x dove quell'In sta per quel pensiero moderno dell'individualismo tradotto in in(un)-dividi al vis alter ego in cui si costruirebbe la nuova disgiunzione fra l'Uno e l'Altro applicata clinicamente fra Uomo e Donna. Il numero è di 2,72 (per eccesso) % per cui se si considera l'unità c'è la probabilità che "e" di energia e di esperienza dell'amore sia pari a 27 x 2,72% = 0,73 di hombre l'homme che si traduce in Mann o meglio in tedesco mannlicher Erwachesener ed in nj eri albanese cioè l'uomo dell'incertezza, dell'inquietudine o meglio ne rregull senza regole o coatto fenomeno di ideazione anormale che il soggetto riconosce come tale di sé stesso, ma di cui NON sa liberarsi. 

giovedì 25 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Nel saggio di Lacan si dà l'indicazione di un'altra soddisfazione diversa dal godimento dell'Altro facendo intendere che per soddisfazione non parla di pulsioni, ma del problema del chiasmo tra la categoria del bisogno, che è la fisiologia e l'essere parlante che deve dare uno statuto al linguaggio per il suo equilibrio. Ebbene ritengo che Lacan NON abbia letto Oscar Wilde nella sua opera "L'importanza di chiamarsi Ernesto" dove la parola "Ernesto" procura particolari vibrazioni che scaldano il cuore ma proviene dal nome inglese earnest che significa onesto a cui Wild dà altri significati di franco, fedele, probo e costante a livello del sentimento. Questo dato fa pensare che l'importanza è nella dottrina per cui gli universali o concetti generali non esistono come realtà anteriori ed indipendenti né nelle cose e né fuori dalle cose, in quanto la forma con cui si presentano è quella del nome. I concetti generali, infatti, non sono che segni i quali godono della proprietà di poter essere predicati da più individui concreti per cui può esserci una topica ontologica secondo cui propriamente reali sono solo gli individui o le entità particolari. Procedendo quindi si arriva alla dottrina dell'espressione (lekton). secondo cui occorre distinguere il semplice suono sensibile (phone) dal significato vero e proprio di questo suono (il lekton appunto), separato dal suono in quanto tale e quindi INCORPOREO e propriamente non esistente. L'importanza di questa dottrina stoica consiste nell'aver posto una tesi nominalista in rapporto con il problema della natura del significato dei termini e delle espressioni linguistiche. Ma soprattutto l'apporto più importante è connesso ad una delle posizioni sui problemi degli universali. L'universale è meno fatus vocis e si volge più sul nomen convenzionale in quanto il significato delle cose è individuale. In realtà quindi il fallo non esiste nella realtà ma soprattutto e prima di tutto nella mente dell'uomo e nel suo ideale per cui il molestatore, lo stupratore, il violentatore è colui che possiede delle idee particolari del suo fallo a cui attribuisce il nome di un vegetale come il pisello, oppure quello di un animale come l'uccello a seconda del nome che fa più vibrare le sue sensazioni, mentre ho conosciuto un uomo che lo chiamava dar do cioè quando uno dona sé stesso all'Altro come dare la vita e un dardo è anche un fulmine oppure una sa etta cioè ci si deve dare ad etti in maniera graduale. In logopedia infatti per imparare meglio si spezzano le parole e si tende a seguire una forte accentuazione del positivismo logico, che elabora il progetto di ridurre ogni asserto scientifico e ogni termine universale a dati percettivi individuali, che serve anche per indicare certe forme radicali che prevedono soltanto variabili che si riferiscano ad oggetti concreti spazio-temporali, mentre non fa uso di classi, proprietà, relazioni in quanto deve generarsi un linguaggio scolastico costruttivo che ammetta solo quei predicati di oggetti astratti che sono riducibili a predicati di individui. Quindi le prime cose che si imparano sono le sensazioni e percezioni di caldo, freddo, fame, sete, sonno veglia, dolore gioia, stanchezza rilassamento, vero e falso. Allora facciamo il domandone a Burioni "Quali fattori influenzano l'attività respiratoria?" Una improvvisa stimolazione di dolore o di FREDDO produce il riflesso di apnea, e poi per gli ORL la stimolazione della faringe e della laringe causa una apnea temporanea che costituisce un mezzo di protezione, prevenendo l'ab-ingestis e poi c'è l'aumento della temperatura corporea (febbre) motivo di polipnea cioè aumento della frequenza del respiro e si parla di motoneuroni che sono attivi alternativamente in inspirazione ed espirazione ed il controllo dell'automatismo dei meccanismi respiratori è svolto dal centro pneumotassico che è localizzato nella parte alta del ponte cerebrale la formula è data dalla legge di Boyle TEMPERATURA COSTANTE il volume V occupato da gas è inversamente proporzionale alla pressione P e la capacità vitale di un adulto è di 5 l, quella polmonare di 6 l, il volume di riserva inspiratoria 3 l, volume corrente 0,5 l del parlante, volume di riserva espiratoria 1,5 l volume residuo 1,2 l e quindi quando diciamo a chi amiamo "Sei respiro del mio respiro" oppure diciamo "Sei importante come l'aria che respiro" oppure cone alcuni hanno scritto "La libertà è come l'aria, ci si accorge di quanto vale quando inizia a mancare" dobbiamo renderci conto che se lo diciamo dobbiamo considerare uno spazio MORTO o meglio ancora l'"ARIA MORTA" cioè quell'aria che NON scende negli alveoli che è del 30% del volume d'aria corrente cioè 0,15 l appena e perciò dobbiamo al limite dire SI AMO o meglio ancora SI AMI AMO se tu ami devi respirare l'altro nel suo SPAZIO VUOTO cioè non soffocarlo se no NON si depurerà mai, non potrà inumidire e riscaldare l'aria inspirata, infine esso rappresenta una parte importantissima dell'organo vocale e perciò il primo modo di amare è scoprire lo spazio vuoto del respiro e cioè creare uno spazio di coppia in cui l'Uno sappia essere Uno e l'Altro da sé sappia essere l'Altro di sé stesso e non di sé stresso. 

 IL LOGOS FALLICO. Ora sorge la domanda che si fa Antonio Di Ciaccia "Che cosa la psicoanalisi può dare al mondo oggi?" O meglio ancora "Quali chiavi o traccia la psicoanalisi può lasciare per affrontare i problemi sia odierni che del futuro? Il regno del Padre e del suo correlato che si declina come significazione fallica è ormai messo a mal partito da un pò di tempo e quindi viene posto l'interrogativo degli interrogativi "Come ci accorgiamo di questa mutata situazione e di come influisce nei comportamenti ed in special modo nella capacità di agire giuridica rispetto al tempo in cui regnava il Padre nostro e Dio non era ancora morto? Ce ne accorgiamo dalla segregazione operata dal Nome-del-Padre, la quale ripartisce godimenti tra i soggetti che sono sottomessi al significante di cui il più importante è quello del godimento materno che si vede nell'immagine simbolica di Maria, madre di Gesù Cristo come potenza femminile-divina cosmica che si definisce cari psichiatri l'Altro-da-sé inteso come nascita nuova. Qui caro Gabriele Trivellin Maria rappresenta un luogo a procedere rispetto la capacità di agire del godimento (uh però) in cui entrano in gioco l'età in cui si determina la coscienza che una persona deve avere degli atti da compiere per la propria esistenza anche a livello eterno (ah però) che prevede la presenza OBBEDIENTE-MATERNA che riguarda la Salvezza che si realizza solidalmente in un reciproco rapporto di integrazione con l'eros (parola greca che significa amore) che viene designato in aspetti e componenti non solo dell'attività sessuale, ma anche di quella affettiva in generis. L'Eros è una entità vera e propria cosmica primordiale, principio animatore della creazione dell'Universo uomo-donna. Ai simboli originari del dio in una pietra (come per Cefa su cui si costruisce la Chiesa) o fallici dei santuari si sostituisce il fanciullo, che non è più dio primogenito Padre, ma è considerato figlio di Ermes e Afrodite cioè la generazione da Padre a Figlio incarnato di Gesù Cristo acquista una tonalità sovrana di "venga il tuo Regno e sia fatta la tua volontà" dove esiste una situazione TRANSITORIA (in alcuni casi permanente) di incapacità di agire che deve essere rivalutata cari psichiatri e una di queste è l'impotente per inabilità perpetua che secondo il codice è incapace soltanto a contrarre matrimonio ed è questo il punto cruciale della questione cioè quanto incide l'impotenza maschile, la sua inabilità virile e sessuale, l'incapacità a procreare e a conservare la specie umana al giorno d'oggi perché a proposito della libertà che oggi si celebra, esiste anche, purtroppo la libertà di decidere sulla vita e sulla morte e quella di Eros di poter essere figlio di Povertà e Risorsa. A livello platonico infatti l'eros è una forza destinata a colmare mediante le risorse della Saggezza che nel Simposio è madre del dio Risorsa ed oggi c'è moltissima carenza di risorse specie nella lontananza dell'androgino primordiale in un sentimento che non implichi il rapporto fisico con l'oggetto amato e con la sua seduzione sensuale, ma manca soprattutto e più del tutto e non tutto, ogni e non ogni il conseguimento di un supremo valore che è l'amore del Bene dell'Altro. Interviene a questo punto Schopenhauer, che vede nella forza dell'eros, il mezzo della Volontà di quel "sia fatta la tua Volontà, come in Cielo così in terra" che esige la continuazione della specie in cui si scorge una possibile connessione con l'aspetto fisico-biologico, che prevede un rapporto assolutamente necessario fra riproduzione e morte dell'organismo individuale in vista della conservazione della vita del genere umano che può essere considerato l'anello di congiunzione fra gli aspetti più tragici e fatali dell'eros romantico nel conflitto fra la tendenza alla conservazione all'antico eros cavalleresco e cortese della cultura romanza di Petrarca e Dante e l'esigenza di oggi di confrontarsi entro uno spazio di valori della bellezza, della sensualità e passionalità con l'estasi vera e propria di un orgasmo (tocca dirlo). E' qui che nasce la psicoanalisi. 


mercoledì 24 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. In questa parte parliamo del problema sollevato da Lacan del rapporto con l'Altro che rinvia ad una dialettica di funzione di Dio, pura creazione del linguaggio, o che sia La Donna. Al termine Altro viene dato un significante che viene interpretato senza considerare cari psicologi l'eidos cioè l'aspetto esteriore più che altro del corpo umano, che deriva dalla stessa radice del verbo idein (vedere), da cui idea e cioè ciò che si vede. Qui c'è una ricerca reale di qualcosa che riguarda la 2° polarità che interessa la pneumatica o meglio scienza degli spiriti, ovvero la conoscenza di Dio, delle anime e delle sostanze semplici in generale che riguarda la scienza dell'essenza necessaria di uno spirito di carattere speculativo dell'anima umana. La funzione dell'eidos sta nell'ergon o virtù (areté) ed è una specie intellegibile ed incorporea, eterna e separata dagli enti sensibili, della quale essi partecipano per essere ciò che sono e ne partecipano come una copia di un modello. In questa accezione dell'Altro si prefigura l'idea platonica dell'amore o genere (ghenos) che è un principio alfa e causa, ragion d'essere degli enti. Alle specie ideali, poi, Aristotele contrappone le specie ed i generi naturali soggetti a leggi naturali della categoria della sostanza, poi generi intermedi tra genere sommo (la categoria stessa) e le sostanze primitive (cioè gli individui concreti) inerenti le capacità giuridiche e le capacità di agire dove si indica chiaramente che la capacità giuridica si acquista nel momento stesso della nascita ed è il presupposto di tutti i diritti. Poiché, essa si acquista al momento della nascita è necessario che il feto, una volta separato dall'alvo materno, abbia una sua vita indipendente; NON è quindi considerata persona chi nasce morto, mentre per l'acquisto dei diritti bastano anche pochi istanti di vita. Per questo caro Piovaccari è necessario dire che per stabilire se un neonato è vivo o meno ci si deve basare su valori della saturazione in ossigeno, dei circa 300 ml/volume/minuto del sangue proveniente dal cuore, di cui 150 (cioè la metà) sono destinati al capo, alle estremità superiori ed alla parte toracica; 100 ml alla placenta e solo 50 ml all'irrorazione della metà inferiore del corpo e delle relative estremità. Ciò spiega il maggior volume raggiunto nel neonato dei segmenti craniali del corpo nei confronti di quelli caudali. Al primo vagito del neonato diminuisce la resistenza nell'albero circolatorio e aumenta l'afflusso di sangue dall'arteria polmonare. Dopo l'arterializzazione, perviene all'atrio sx un aumento di pressione che preme il setto 1° contro il 2°, per cui si occlude il canale fisiologico delle cave. Lentamente la valvola si fonde con il limbo del forame ovale formando la fossa ovale, ma nel 20-25% dei casi residuano piccoli difetti di contenimento per forame ovale a FESSURA ed in tali casi, allora il dotto venoso si oblitera dando luogo alla formazione difettosa del legamento venoso e lo stesso processo avviene anche per il dotto arterioso, la cui parete si contrae ad opera più che altro di stimoli alterati di ordine neurochimico. Subentrano allora necrosi CENTRALI che danno il classico colore bluastro sul collo che fa presagire la morte del neonato, ma che in realtà si tratta di una morte apparente per obliterazioni parziali che poi dopo un certo tempo conducono alla formazione del legamento arterioso. Dopo la recisione del cordone ombelicale ed abolizione (che nel caso si sia aggrovigliata intorno al collo va fatta mentre il neonato esce con le spalle) anche i vasi ombelicali si obliterano; le arterie, pur restando pervie per brevi tratti, subiscono un analogo processo formando da ciascun lato il legamento ombelicale laterale. La vena ombelicale, poi diventa il legamento rotondo del fegato. Nella vita post-natale in seguito a stasi del sistema portale, un piccolo vaso del legamento rotondo può essere nuovamente dilatato permettendo un reflusso di sangue portale nelle vene della parte addominale perché più che altro la respirazione del neonato è addominale e in questi casi si può determinare un caput medusae cioè un sintomo di cirrosi epatica in atto che è molto più frequente rispetto al cordone ombelicale intorno al collo. Ci sono sempre dei sogni e dei fantasmi con cui abbiamo a che fare come Faust e Amleto che riproducono uno stato di angoscia della fine dell'esistenza umana del NON essere ecolalica incomprensibile proprio come la morte e la malattia e Marie-Hélène Brousse stessa racconta del fantasma di un bambino di 3 anni che aveva appena imparato a tenersi pulito e quindi era in pieno oggetto anale che genera un ideale cioè un eidos che potrebbe corrispondere al synolon cioè un insieme di materia e forma che l'individuo concreto vede come la cosa singola della richiesta dell'Altro (la bella cacca schifosa). Nella proposizione più moderna si parla di essenza come per designare un risultato di riduzione eidetica che sospende l'atteggiamento naturale secondo cui i fenomeni avrebbero sostanza ed esistenza, e li riporta come puri alla loro unica dimensione accertata, cioè quella di parvenze PRESENTI nella coscienza che divengono vere e proprie esperienze individuali ridotte ad essenze necessarie che poi diventano universali, oggetto di un sapere intuitivo diverso da quello individuale in quanto si riferisce all'algebra delle equazioni che permette di determinare valori particolari delle lettere che compaiono che poi vengono trasformate in IDENTITA' di soluzioni o meglio radici dell'equazione ad una incognita di una sola lettera che compare nell'uguaglianza uomo-donna e tale lettera di unione sta nell'U di unità (non Uno, ma unità) che rappresenta la potenza sia di 1° che di 2° grado Quindi l'Altro non è altro che il nostro fantasma, lo scheletro nell'armadio e il maligno che c'è in noi e persino la Signora morte. 

martedì 23 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. A questo punto entra in gioco di nuovo l'inglese che ci aiuta con l'espressione ye arcaica che definiva gli articoli il, lo, la, i, gli, le seguita poi a livello vettoriale dall'espressione yea che era il primo sì di un voto favorevole a cui segue (sempre a livello vettoriale) lo y-Es (mi raccomando a livello psicologico va scritto y-Es) dove la prima polarità è rappresentata dallo y maschile che si unisce all'Es freudiano dell'apparato psichico per designare l'istanza del polo pulsionale della personalità e quindi il primo sì lo diciamo alla mamma dell'inconscio. L'Es infatti è un serbatoio della libido, ed è matrice originaria delle altre istanze psichiche dell'IO e del Super-Io con le quali si trova in rapporto conflittuale e perciò poi il vettore si sposta allo year di anni in cui lo stesso vocabolario inglese mette come esempio l'espressione to be just three years old cioè avere appena 3 anni quando si ha a che fare per la prima volta con l'Es che è (va sottolineato) un pronome personale NEUTRO in lingua tedesca) intendendo in ciò una grande forza impersonale che CI VIVE dal più intimo di noi stessi lasciandoci l'illusione che a vivere sia la nostra personalità differenziata e cosciente. Sotto molti aspetti l'Es coincide con il sistema inconscio e conscio INDIFFERENZIATI dell'età pre-scolare che ha quindi regole di organizzazione minimale (stratificazione genetica delle pulsioni e processo primario di carattere più che altro fisiologico) che valgono sia per il primo che per il secondo. Sotto altri aspetti, invece, esistono importanti differenze: in particolare, l'inconscio coincide quasi sempre senza residui con il rimosso, cui appartiene anche una parte dell'Io e dei suoi processi difensivi ed inoltre i rapporti fra l'Es e l'organismo biologico sono molto più stretti di quanto non lo siano quelli fra l'inconscio e l'organismo biologico stesso. Seguono i termini yearn agognare, anelare, bramare, desiderare ardentemente che poi si tramuta in yearning cioè bramoso, desideroso e assetato che poi si trasforma to yen for cioè avere una gran voglia. A questo punto si deve sapere quando dovrebbe avvenire l'eccitamento e questo ce lo spiega la prefazione di un dizionario inglese dove afferma che i sostantivi, dopo l'indicazione della categoria grammaticale, da UNO a 2 segni "C" o "U" di UOMO e talvolta di ENTRAMBI (uomo-donna), facendo precedere l'un segno o l'altro a seconda della FREQUENZA cioè di come e quanto si sono frequentati. Il segno potrà anche variare a seconda dell'accezione del vocabolo, ma è importante a sapersi che "C" sta per countable, cioè NUMERABILE (o INDIVIDUO); il segno "U" per uncountable, cioè NON numerabile (o DIVIDUO senza la IN). Questo significa che un nome numerabile (che può essere preceduto da un aggettivo numerale) al singolare sarà sempre preceduto dall'articolo (determinativo o indeterminativo a seconda dei casi), mentre al plurale NON richiederà l'articolo se adoperato in senso generale e lo richiederà, invece, se adoperato in senso particolare. Così entra in gioco il termine HALF o meglio I half wish che significa desidero quasi... quindi il desiderio deve essere prima condiviso facendo però (attenzione) che non si traduca a livello psicologico in half-hearted cioè apatico, indifferente. Il termine apatia deriva dal greco che significa impassibilità, assenza di passioni ed è un termine stoico che significava una maggiore serenità dell'anima e questa si distingueva dall'atarassia cioè dalla rinuncia ad intervenire nel mondo esterno, dal momento che le passioni sono di passività dell'uomo per cui questo si libera da esse senza però cessare la sua attività, ma innescando piuttosto una attività razionale, libera dall'eccesso disordinato dei sentimenti e quindi quel desidero quasi... significherebbe che l'uomo è propenso al desiderio che controlla con il self-control cioè la padronanza di sé, ma anche alle fasi negative del self-centred egocentrismo, egoismo; del self-absorbed di chi rimane in sé stesso,  del self-assertion inteso come arroganza; del self-complacency cioè boria, vanità; del self-conceit cioè presunzione; del self-contradictory contraddittorio; self-driven semovente; self-indulgent vizioso; self-righteous ipocrisia; self-seeker calcolatore; self-will caparnbietà, ostinazione. Qui allora si tratta di stabilire il significato della parola "istinto" definito a livello neuropsichiatrico come meccanismo nervoso organizzato gerarchicamente, sensibile a determinate stimolazioni ambientali che lo risvegliano, lo mettono in funzione e lo dirigono, alle quali esso risponde con movimenti ben coordinati che hanno per fine la conservazione dell'individuo stesso e questo è più complesso del riflesso del desiderio, in quanto NON muta né durante la vita dell'individuo né attraverso le varie generazioni di individui di una stessa specie; e diventa tanto meno rigido o preformato e tanto più legato all'apprendimento quanto più sale nella scala zoologica tramutando il primate a uomo ed ora la psicologia moderna pensa che si possano distinguere un numero considerevole di istinti umani specifici di cui i primi sono quelli di fuga e paura e quelli secondari di riso e ha contrapposto ad essi i cosiddetti pseudoistinti come la tendenza imitativa con interazioni però dell'apprendimento che va verso le psicologie dinamiche della motivazione euristica di pulsioni come stimoli che poi diventano desideri che devono essere soddisfatti e di obiettivi o mete che raggiungono l'obiettivo psicologicamente accertato durante l'analisi. 

 IL LOGOS FALLICO. A questo punto interviene un bravo insegnante di latino che comincia le articolazioni vocali a partire da "Ea" avverbio che significa per quel luogo ovvero un vettore che poi si traduce in "eau" francese acqua. A rigore l'acqua è un composto tra i 2 o 3 isotopi dell'idrogeno (H-1; H-2; H-3) e uno dei 3 isotopi dell'ossigeno (O-16; O-17; O-18). Infatti, la struttura della molecola d'acqua H2O non è lineare dato che i 2 legami O-H formano fra di loro un angolo di 105°; poiché in conseguenza della maggiore elettronegatività dell'ossigeno il legame O-H possiede un certo carattere ionico, la molecola H2O risulta notevolmente polare, presentando un eccesso di carica negativa dalla parte dell'ossigeno e un eccesso di carica positiva in corrispondenza degli atomi di idrogeno ed essendo noi costituiti dal 70% di acqua nel nostro corpo abbiamo molte polarità e la prima di queste si ritrova nell'espressione francese ou congiunzione che poi si traduce a livello vettoriale in oui il sì affermativo che riguarda il consenso psicologico che si basa sul "MI PROPONGO" che più che altro si riferisce ad avere le stesse opinioni della madre e quindi il primo sì che si dice è alla mamma in "Sì mamma" delle adolescenti che poi è menzognero e si traduce in realtà in "No mamma" al momento opportuno della fase della ribellione che significa innamorarsi di un tipo completamente diverso dall'immaginario materno, un tipo che non rappresenti un dovere ipocrito, ma più che altro la legislazione nelle cosiddette questioni morali che poi ha creato e favorito la grande industria dell'illecito dell'immaginazione psicologica. Sono le donne emancipate che tengono vivi gli innumerevoli piaceri della vita che altrimenti si esaurirebbero nella sazietà: ad esempio il piacere di ascoltare un linguaggio scorretto a teatro, o di vedere un pò più di pelle scoperta. Soprattutto, le donne mantengono vivi negli uomini i piaceri della caccia alla volpe in quanto la volpe donna non può dire quanto la indisponga questa caccia. Invece, assai meglio fra gli esseri umani maschili è la caccia ai giusti, virtuosi esseri umani che è uno sport solo per gente simpatica, se no sarebbe davvero difficile e complicato praticarlo con coscienza veramente tranquilla. Quelli che la gente condanna in realtà sono le facili prede, perché al segnale del premio dell'amore la caccia comincia e la vittima viene inseguita come oggetto amoroso fino alla cattura e alla morte efferata. Questo sport poi fra gli uomini è particolarmente apprezzato quando la vittima è appunto una donna, poiché esso soddisfa insieme la gelosia morbosa delle altre donne ed il sadismo degli uomini. Poi c'è un discorso sul boia (mi pare che l'abbia trattato anche Alessandro Ramberti) che difficilmente rappresenta una persona simpatica, ma che comunque (cari psicologi) ha il diritto di essere simpatico perché il contatto con la realtà di una condanna a morte avvenga senza attriti. Generalmente la gente simpatica, però, caro clero lascia le cure del mondo a mercenari, ritenendo questa fatica inadatta a persone simpatiche ed è su ciò che ci avvertiva Gesù nella parabola del bel pastore (grazie Gabriele Trivellin per avere specificato che era tradotto dal greco kalos con significato bel NON buon pastore!!) e questo significa che le persone simpatiche o ritenute tali delegano molto, ma non a livello di calunnia, di scandalo e di pettegolezzo. Un pettegolezzo ben orchestrato può facilmente causare alla vittima la perdita di ogni mezzo di sostentamento, o ridurla addirittura all'abiezione come avviene sui social o in pubblicità come quella delle patatine al posto dell'ostia su cui molto si è polemizzato (se l'ostia si tratta di Persona Cristo è un atto blasfemo). Non si può negare quindi che il pettegolezzo è una grande forza psicologica che bisogna saper gestire e questo è anche uno dei compiti principali degli psicologi psichiatri. La principale caratteristica delle persone simpatiche è il lodevole puntiglio di migliorare la realtà: essa pensa che avrebbe potuto fare il mondo molto migliore di quanto non abbia fatto Dio che in inglese viene anche definito godlike essere simili ad un Dio o meglio essere belli e fortunati come un Dio. Ci sono però molte cose nella creazione divina che, mentre sarebbe sacrilego desiderare diverse (ecco dove intervengono i 2 comandamenti di non desiderare), non sarebbe in alcun modo carino menzionare. Una di queste è la punizione per il peccato che a livello pratico non ha colto nel segno. Infatti, l'ideale supremo sarebbe quello di poter correggere l'involontaria ingiustizia ed assicurarsi che la moda del momento transgender o meno sia praticata di nascosto, frigidamente e che coloro che la praticano di nascosto come Eva ed Adamo, una volta scoperti dalla verità che prima o poi viene a galla, cadano in potere della gente simpatica, costituita dalla corte di giustizia che condanna, senza appello alcuno lo scandalo. Meno male però che il Signore ha fatto il corpo umano così com'è se no non si potrebbe mai superare i simpatici puritani. Qui si risolve in parte il dilemma del dottor Renato Moschen sul fatto che vi sia qualcosa di vergognoso nel corpo umano e questo qualcosa è il commercio tessile che intendeva fare ricoprire i corpi selvaggi facendo creando una stretta alleanza fra i missionari ed i commercianti del cotone e della lana. La frase topica però caro dottor Renato Moschen è che la Verità deve essere NUDA nel senso che la nudità offende le persone per bene così come la verità. La verità che entra in un tribunale NON è mai la verità nuda e cruda, ma è quella in abbigliamento legale della toga che copre le parti più indecenti di un processo, ma dove poi il pretesto della decenza può portare alla perfezione più subdola e di controllo frasaico che ci sia di ogni fatto reputato indecente da qualsiasi giuria moralista fino all'osso. Lo stesso tipo di falsità prevale nella politica, a causa di una ipocrita sensibilità per cui i politici debbono apparire come campioni esemplari delle migliori qualità umane. Con questo sistema, caro Moschen la gente in generale è in grado di mantenere artificialmente intatta l'onorabilità e di propinare ai giovani la massima che non si può del tutto eccellere, se non praticando le più alte virtù. La gente ipocrita diffida del piacere in quanto ha appreso dalla Bibbia che accrescendo la saggezza si accresce anche il dolore in uno strano sofisma e poiché la saggezza è più preziosa dell'oro fino, si crede benefattrice dell'umanità e distributrice di beni di incomparabile valore. Quindi non bisogna dare molto tempo alla ricreazione dei bambini, ma bisogna aumentare i regolamenti circa il suo uso caro Valditara se no i bambini finiscono per trovarsi meglio nelle strade e abbandonati a loro stessi. Invece, la ricreazione ci vuole anche sul lavoro e nell'ambito famigliare cara Rocella se no i principi dell'educazione di "The Fairchild Family" non vengono compresi per il verso giusto ed i bambini vengono educati mollemente e quindi poi non riescono da adulti a contenere il piacere sado-maso. Nell'attualità infatti, la gente simpatica sta per tramontare specie sui social per i motivi della persuasione degli influencer che non c'è alcun male ad essere felici considerando quel termine felice come un senso di piacere più che altro carnale, che soddisfa anche desideri materialistici ed agiati che poi genera dipendenza da queste principali motivazioni alla felicità e poi per l'avversione estetica e morale per l'inganno e la truffa che vengono spesso perpetrati per ottenere i suddetti desideri. Quindi quel "Non desiderare la donna d'altri" altro non significa che non desiderare le qualità e le caratteristiche della personalità dell'altra persona e cerca invece di esercitare meglio le tue durante la ricreazione o tempo libero e cioè di trovare una tua passione a livello di attitudine. Questo motivo è stato molto avvertito sia durante che nel dopo guerra, quando gli opportunisti di tutti i paesi standosene al sicuro, in nome di una alta moralità che rifugge il conflitto, persuadevano i giovani a uccidersi l'un l'altro in modo tale che quei giovani superstiti poi in balia di una perversione come quella dell'olocausto incominciassero a domandarsi se le menzogne che gli avevano propinato, la miseria e l'ispirazione all'odio, non fossero altro che l'apice delle virtù ed ecco il significato del comandamento "Non desiderare la roba d'altri" intesa non solo come proprietà materiale e fisica, ma intesa come qualità spirituale e talento. Perciò caro Renato Moschen ritengo che l'essenza psicologica che dobbiamo bloccare in primis è l'odio per la vita, quale si rivela nella tendenza alla collaborazione, alla vivacità dei bambini e soprattutto nella buona e bella sessualità cercando di vincere i tabù che generano ossessioni ed oscenità che annullano la poesia della congiunzione ancestrale dei corpi. 

lunedì 22 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Il riscontro di eea si ha nell'inglese baa to baa e al passato baaed del verbo belare che riproduce in maniera onomatopeica proprio il belato dell'agnello ed in questo senso interviene un adaequatio rei et intellectus che esprime nell'espressione verbale una concezione realistica della verità come accordo o corrispondenza tra la realtà e la sua immagine linguistica e concettuale. Tale formula, sintetizza in pratica la concezione aristotelica "Dire di ciò che esiste che non esiste, o di ciò che non esiste, è falso, mentre dire di ciò che esiste che esiste, e di ciò che non esiste che non esiste è vero" Tale concezione la si ritrova in ogni posizione razionalistica ed analitica degli psichiatri, neuropsichiatti e psicologi come corrispondenza del linguaggio corrente alla realtà che rappresenta una esplicazione abbastanza rigorosa e corrispondentista. In questo caso si fa notare ai logopedisti, ORL che il suono del baa e meglio ancora del baaed dovrebbe essere di tipo nasale o meglio proprio delle cavità nasali (o fosse nasali). Infatti, il naso esterno è più che altro un rilievo a forma piramidale triangolare (piramide nasale) prominente, ma non necessariamente nel mezzo della faccia e perciò potrebbero esserci dei problemi nel reperire la parte anteriore delle fosse nasali e della conseguente presenza alle basi degli orifizi anteriori o narici specie se c'è una confusione fra le cartilagini del setto, le cartilagini alari o laterali maggiori e le piccole cartilagini accessorie che si potrebbero sovrapporre alla spina nasale antero-inferiore, ed ossa nasali proprie, mentre è più semplice reperire la branca montante del mascellare ed era per questo che nella vecchia radiologia si eseguiva una endorale che ancor oggi certi odontoiatri eseguono per denti inclusi verso la spina nasale antero-inferiore. La cavità nasale è una ampia ed anfrattuosa cavità divisa da un setto mediano nelle 2 fosse nasali. Queste si aprono a livello delle narici (alla base del naso esterno); indietro per mezzo delle coane che si continuano direttamente nel rino-faringe. Ogni fossa nasale risulta di 2 parti: a) vestibolo del naso, b) fosse nasali propriamente dette nelle quali si aprono alcune cavità accessorie dette paranasali. Il vestibolo del naso è una cavità piriforme con la base in basso e l'apice in alto che comunica posteriormente con la fossa nasale propriamente detta. Lo scheletro del vestibolo nasale è lo stesso della piramide nasale e la sua superficie è liscia, arida, grigiastra e differisce dalla superficie delle fosse nasali propriamente dette. A questo punto interviene un musicista che deve fare corrispondere la lettera "C" con un do come prevede il vocabolario inglese a livello musicale, mentre la lettera "D" corrisponde ad un re e la lettera "G" con un sol per fare vibrare la parte di rivestimento epiteliale delle vibrisse che si avverte anche nei peli, ghiandole sudoripare e sebacee del naso. A questo punto interviene un bravissimo ORL che sonda la parete laterale delle fosse nasali in quanto è caratterizzata dalla presenza di sporgenze, turbinati o cornetti, e da altrettante depressioni dette meati. Ma l'ORL ha un estremo bisogno per questo di un bravissimo professore di inglese che conosce la corretta pronuncia della J o meglio di to Jab = conficcare (anche to jab at) vibrare colpi e pugnalare Infatti il cornetto superiore ed il cornetto medio del naso fanno già parte dell'etmoide; mentre il cornetto inferiore essendo più voluminoso è un osso a sé stante e dietro all'estremità posteriore del cornetto inferiore si trova l'orifizio faringeo della tuba uditiva. Questo rapporto per gli ORL è molto importante perché nel vivente la tuba uditiva può essere raggiunta per via delle fosse nasali ma bisogna conoscere quell'espressione to jab famosa nella sua giusta pronuncia in quanto poi si intendono fare verifiche sui seni paranasali ed il canale naso-lacrimale e questo riguarda cari logopedisti l'espressione inglese to jabber cioè borbottare ì, farfugliare, ciarlare e "cicalare" del pronunciare una lettura o un susseguirsi di parole in fretta in modo indistinto da cui si deve prevedere una visita ORL per verificare lo stato del meato medio-.superiore dove si aprono i seni paranasali posteriori (cellule etmoidali posteriori e seno sfenoidale). Concorrono poi a completare la parete laterale delle fosse nasali il mascellare superiore e l'osso palatino. La parete mediale è costituita poi dalla cartilagine del setto, vomere, lamina perpendicolare dell'etmoide, parte dell'apofisi palatina del mascellare superiore. Per ora ci fermiamo qui poi proseguiremo. 

 IL LOGOS FALLICO. A questo punto si parte con il primo tentativo di modulazione logopedica e ORL che si basa sul RICONOSCIMENTO DEI NESSI SEMANTICI all'interno di un linguaggio logico. In tale ambito si distinguono 3 componenti principali: un modulo grammaticale, che genera le espressioni ben formate della lingua (gli enunciati ambigui ammettono 2 o più processi di generazione distinti, che determinano strutture sintattiche diverse); un modulo di traduzione, che assegna a ciascuna struttura sintattica la sua traduzione in un linguaggio logico di ordine superiore al 1° (definito logica INTENSIONALE) e che parte dalla fisica del suono; e infine un modello di interpretazione in cui le formule del linguaggio logico sono interpretate in strutture algebriche complesse (basate sulla teoria degli insiemi) in modo tale che risultino determinate da condizioni di VERITA' delle formule corrispondenti agli enunciati inglesi, cioè i loro nessi implicativi. Seguono formulazioni più mature della teoria delle interpretazioni intensionali che riguarda il significato ed in particolare modo quello normativo-giuridico che si assegna ad una espressione linguistica intesa come funzione che riguardi una denotazione ad una coppia costruita da un mondo possibile in un determinato contesto d'uso. Nei sistemi di Montague, il passaggio attraverso un linguaggio logico (cioè la traduzione in logica intensionale) NON è essenziale in quanto è possibile definire una funzione che interpreta direttamente le strutture sintattiche generate da questo primo modulo per generare poi nell'inglese un linguaggio formale. Al giorno d'oggi ci si propone di aggiungere alla grammatica di Montague altri assunti come l'innatismo, l'idea dell'autonomia della sintassi, l'interesse per l'adeguatezza non solo descrittiva ma anche esplicativa delle teorie e maggiori interpretazioni algebriche di ricostruzioni razionali delle conoscenze che un parlante ha della propria lingua (competenza) attraverso delle ricostruzioni qui proposte di sistemi di categorie, regole, principi che costituiscono poi la grammatica mentale che il parlante mette in opera nell'uso linguistico effettivo dell'esecuzione. Tale sistema, dunque, deve essere in grado di generare, cioè specificare in maniera esplicita precisa, tutte e solo le frasi grammaticali della lingua (assicurandosi cioè il requisito minimo di ADEGUATEZZA OSSERVATIVA) Un sistema che faccia questo rendendo allo stesso tempo conto di tutte le relazioni e le differenze (tra le frasi) di cui il parlante mostra di avere piena conoscenza, raggiunge il più alto livello di ADEGUATEZZA DESCRITTIVA. Un livello ancora più alto ricercato nelle norme giuridiche è l'ADEGUATEZZA ESPLICATIVA che si raggiunge se la ricostruzione adeguata alla grammatica di una lingua si fonda su un sistema generale di principi da cui è possibile anche derivare le grammatiche (descrittivamente adeguate) delle altre lingue; tale sistema è una tendenza di trovare a livello linguistico e grammaticale delle parti universali che specificano dei principi comuni a tutte le lingue e l'ambito di derivazione e variazione fra le lingue. Si parte quindi da un numero di CATEGORIE che hanno principi invarianti che ritroviamo in tutte le lingue e poi si giunge a parametri il cui valore è lasciato indeterminato tra l'Uno e l'Altra fra poche scelte alternative come per gli accenti se devono computarsi dall'inizio o dalla fine della parola; se i complementi delle varie categorie seguono o precedono. In questo quadro ciascuna grammatica non è altro che la risultante della sommatoria dei principi invarianti e delle scelte, spesso fra di loro concatenate, operate cioè sulle OPZIONI lasciate aperte (Mi raccomando) dalla grammatica che tende all'universalità. La struttura della grammatica si compone di lessico (che specifica tutte le informazioni particolari delle voci lessicali) e di vari livelli di rappresentazione frasale, tra loro interrelati. Questi devono soddisfare dei criteri generali specie a livello normativo di buona formazione sul discorso che ogni parola possa essere l'elemento centrale di un costituente più ampio formato dalla parola e dai suoi complementi e modificatori (teoria x-barra della struttura frasale). I livelli più importanti sono quelli sintattici dovuti a struttura profonda che rappresenta la traduzione sintattica delle proprietà lessicali dei vari elementi che compongono la frase; quello della struttura superficiale, ottenuta dalla precedente attraverso regole di trasformazione, che rappresenta le (poche) modificazioni possibili che questa può subire nella formazione delle singole costruzioni sintattiche; e quelli della forma fonetica e della forma logica, che danno una rappresentazione sistematica dei suoni e delle interpretazioni logiche delle frasi della lingua a partire dalla struttura superficiale. Dato il carattere molto astratto di questi principi si valuta insieme agli ORL e logopedisti l'impossibilità di poterli indurre dai dati dell'esperienza per la cosiddetta carenza degli stimoli cerebrali per cui viene avanzata la possibilità che essi siano parte di un bagaglio genetico e ciò potrebbe anche rendere conto delle proprietà, altrimenti sorprendenti, dell'acquisizione linguistica da parte del bambino, che in quest'ottica sarebbe concepita come un processo selettivo, fondato più che altro sulle prime esperienze ma per cui caro Zamparetti Marco entra in gioco anche la questione di Proust della scoperta graduale del significato della realtà attraverso la memoria, a partire da eventi minimi casuali, ma esemplari che riporti all'infanzia perché la memoria può cogliere con un unico sguardo le incessanti trasformazioni alle queli inesorabilmente il tempo sottopone fatti, persone e soprattutto sentimenti per ritradurne il loro significato-significante all'attualità. Questa conscezione matura, mano a mano in maniera emotiva a partire dal basilare insegnamento scolastico che parte dall'inglese i's a cui segue I inteso come pronome personale, 1° persona singolare IO che poi si traduce in It's me o meglio I is I SONO VERAMENTE IO quindi anche a livello di sonorità e di importanza la prima lettera dell'alfabeto che si dovrebbe insegnare NON è la A, ma bensì la I di Imola in quanto l'onda ix e iy ha diverse deformazioni elastiche che si perturbano con rapide oscillazioni che si possono ripetere periodicamente nel tempo assumendo la stessa posizione e la stessa velocità di oscillazione dopo diversi intervalli di tempo uguali, ciascuno dei quali chiamato PERIODO (T) e di cui dobbiamo stabilire la frequenza di ripetizione nelle lettere dell'alfabeto come la B-I, la C-I, la D-I, la G-I, la ix (scritta attaccata per favore), la iy (anche questa scritta attaccata), la P-I, la T-I che (novità?) potrebbe rappresentare una INDUZIONE del tempo di rappresentazione, infine la V-I importantissima della FREQUENZA di numero di oscillazioni che un dato punto della corda vocale subisce nell'unità di tempo e si può dimostrare fisicamente che vale la relazione v = I di I inglese/T-I in cui si creano onde TRASVERSALI ovvero onde in cui le oscillazioni delle particelle del mezzo sono PERPENDICOLARI alla direzione della propoagazione d'aria e questo interessa i rianimatori quando debbono usare il laringoscopio per introdurre un AMBU. Perciò bisogna addestrarsi a riconoscere le onde del respiro LONGITUDINALI per cui le oscillazioni delle particelle del mezzo attraversato avvengono nella stessa direzione di propagazione dell'onda e perciò si crea una compressione del respiro seguita da una rarefazione d'aria nel soggetto come quando sta molto tempo in un ambiente chiuso con scarsa autonomia di ossigeno e per cui si ripetono sempre più frequentemente rarefazioni d'aria successive fino all'ipossia. Secondo lo schema proposto più sopra ci potrebbero essere 7 rappresentazioni della rarefazione d'aria in cui il soggetto fa fatica a respirare ed emettere suoni con la bocca in quanto si potrebbe creare un problema alle tonsille che circondano le cavità nasali ed orali nella faringe, specie a livello della formazione del cosiddetto anello di Waldeyer. Infatti nella valutazione di tonsillectomia da parte degli ORL bisogna verificare se l'ingrossamento della tonsilla faringea, possa determinare una sensazione di soffocamento in quanto comprime troppo sulla volta della faringe, mentre poi le tonsille palatine possono essere libere, ma si ha gravità ed urgenza di intervento se si ingrossa anche la tonsilla linguale, che si trova alla base della lingua specie se c'è una massa cancerogena che possa inficiare il tessuto linfatico disseminato sulle pareti laterali della faringe, che a livello dello sbocco della tuba uditiva si ispessisce ancor di più formando una tonsilla tubarica deformata. Infatti nelle tonsille il tessuto linfatico si trova in ammassi follicolari definiti aggregati che sono disposti al di sotto dell'epitelio ed ecco perché oltre la pronuncia della lettera eeee in soggetti con questi tipi di ipotesi bisogna fare pronunciare anche la lettera iiii. Successivamente bisognerebbe fare pronunciare la Y numerica algebrica di Y's o Ys, ys una variante di I intesa nel riconoscimento maschile del termine perché in tal modo si rappresenta il mesofaringe a livello del quale cari rianimatori le vie dell'apparato respiratorio si incrociano con quelle dell'apparato digerente e dato che il mesofaringe serve da tramite per entrambi gli apparati, si deve considerare che le vie aeree si devono trovare davanti alle vie alimentari se no si crea un abingestis se la laringe non rimane temporaneamente chiusa dal meccanismo della deglutizione e perciò subito dopo avere pronunciato la Y per frazione di secondi bisogna provare a deglutire per vederne gli effetti. Nell'inglese poi non si pronuncia la a perché la e e la a si confondono in una unica accezione di E's Es psicologico cioè "e" for people o meglio "e" for (nome proprio di persona indicando se stessi) e difatti i nomi dei nostri avi hanno una iniziale di A e di E che ski devono unire anche nel suono tenendo la bocca ovale e pronunciando una specie di "ae ea". che altro non è che un tentativo vettoriale di verso "a" e verso "e" che simboleggiano un movimento verso una direzione del suono in un campo elettrico E e magnetico B-I variabili dal punto a punto in 2 principali direzioni ORTOGONALI alla direzione di propagazione e di cui l'importanza principale fisica è la propagazione dell'onda nel vuoto per cui si potrebbero generare fenomeni di assorbimento polmonare (quando l'energia associata all'onda viene ceduta alla materia) e di diffusione (quando l'interazione provoca una variazione nella direzione di propagazione dell'onda) e quindi si ha un fenomeno fotoelettrico che oggi viene messo in crisi per l'ampiezza del campo elettrico che è proporzionale alla radice quadrata dell'intensità dell'onda e quindi la frazione di eiezione se si trattasse per davvero di 7 ripetizioni come per sistole e diastole potrebbe essere dell'ordine di 3,5 sec. che poi sprigiona una energia di 7 volte tanto e cioè in ipotesi 24,5 Hertz di un holter se no si creano troppe interferenze di frequenze e perciò bisogna studiare meglio anche la diffrazione delle caratteristiche ondulatorie del pace-maker in modo tale che i soggetti che lo portano possano viaggiare anche in areo senza troppe problematiche di sorta per cui si rende necessario però stabilire la lunghezza d'onda che potrebbe essere di 24,5/3 movimenti minimi di sistole e diastole e quindi di 8 frequenze cioè 7 + 1 di impulso iniziale Abbiamo cominciato, ma la ricerca deve proseguire. 

domenica 21 aprile 2024

 IL LOGOS FALLICO. Dopo la nascita del nuovo Adamo, il primo Adamo si accorse che Eva non lo ascoltava più, che non lo considerava in quanto era tutta intenta a seguire il pianto del nascituro che strillava a perdifiato per avere le attenzioni su di lui nel soddisfare le sue esigenze di nutrirsi, di venire pulito e di essere cullato per vincere le proprie paure e riuscire ad addormentarsi. Allora Adamo si rese conto che c'era un dato uditivo che riguardava la parte vocale e all'inizio pensò di urlare più forte, di esprimersi con toni più alti e potenti rispetto a quelli del nascituro, ma in realtà Eva preferiva comunque seguire ancora il pianto del figlio. Allora Adamo pensò di piangere seguendo una dottrina degli affetti che poi diventava degli effetti o meglio degli stimoli a farsi anche lui riconoscere come parte di un Uno e quindi in questo atto attuò il principio estetico dell'IMITAZIONE (Affektenlehre) per il quale il rapporto con la parola si tradurrebbe in musica nella pura mimesi dei contenuti emotivi espressi prima di tutto mentre si pronunciano le parole ed in primo luogo le vocali. Infatti, secondo una prospettiva simmetrica e complementare alla concezione etico-razionalista si attua un inizio di autonomia espressiva proprio nella prima ricerca di musicalità che esprime un clima espressivo che nega inizialmente l'assunto formalistico di un suono autosufficiente e privo di riferimenti e significati esterni. In anni più recenti, però, la ricerca a livello logopedico ed otorino-lanringoiatrico ha cercato di portare dei notevoli contributi per una migliore comprensione della complessità del rapporto parola-musicalità e sono venuti ad indicare un effetto strutturalista e semiologico, con lo studio dei processi di interazione dialettica fra sistemi di significazione diversa e quindi ad una nuova funzione dell'oralità e della presenza della voce come implicazione del rapporto con l'Altro. L'esperienza poi con sordomuti o laringectomizzati o con individui afasici o con problemi nel linguaggio ha attivato poi un quadro più ampio derivato da animales-simbolos che ha mostrato come il rapporto parola-musica si ponga in termini diversi da cultura a cultura, e sia condizionato a livello profondo dall'attitudine di ciascuna cultura verso la propria lingua (specie in quelle lingue che non conoscono una netta distinzione fra il parlare ed il cantare che viene compreso nelle ninne-nanne): Pur nell'estrema varietà delle formulazioni, una possibile distinzione fra significato-significante di origine generale è quella che considera il LIVELLO in cui gli elementi del linguaggio verbale acquistano rilevanza musicale influenzando un nuovo atto logopedico e otorino-laringoiatrico per quanto riguarda la configurazione espressiva. Si può infatti distinguere fra il livello delle UNITA' FONETICHE e PROSODICHE di base (l'intonazione delle sillabe, struttura fonica e dinamica delle parole, accentuazione ed attenuazione) ed il livello delle UNITA' STRUTTURALI MAGGIORI (struttura metrica, articolazione fraseologica, versi e loro impatto uditivo). Nel primo punto consideriamo la lingua intonata a cui in particolar modo tengono gli orientali con i loro idiomi e alcuni africani nelle quali il significato delle parole dipende dall'altezza e dal tipo di intonazione con cui si pronunciano le sillabe, per cui il profilo melodico di una nenia risulta generato dalle stesse parole come nei canti gregoriani. Poi si devono considerare le forme più libere in cui vi sia una subordinazione della parola alla sua melodia come atto colto assai meno dipendente dal parlato corrente e perciò aperto ad una maggiore varietà di formule. In questi casi di complessità delle varianti di significato-significante è interessante fare notare ai logopedisti e agli otorino-laringoiatri come la musica adatti dalla poesia e dal discorso verbale vari principi di coerenza formale e figure sintattiche (verso, strofa, frase, periodo, anafore, incisi elissi). Questo fatto non deve essere inteso però come il segno di una maggiore antichità della poesia rispetto alla musicalità dell'espressione, ma come una traccia importante del modo con cui la poesia ha esercitato una funzione di modello, un ruolo strutturante (e addirittura istituzionalizzante) nei confronti del significato-significante, ma in un contesto più odierno, innovativo ed aggiornato del reciproco ricercarsi come Adamo ed Eva in <CONVERGENZE DI INTENDIMENTI dei linguaggi per fare in modo che la continua tensione della lingua a farsi suono divenga una spiritualità della parola di carattere RICOSTRUTTIVO specie a livello della dialettica della reiteratio del cambiamento nel ritorno ciclico (nelle forme strofiche, nei ritornelli e nella ripetizione di alcuni termini) in quanto sarebbe difficile e complesso per la questione significato-significante uno sviluppo al di fuori dell'interazione fra i 2 sistemi e perciò si cerca fra le liriche, elegie, ode, salmo canzone e sonetto un modo per generare movimento di coro, ballata o rondeau. Al di là poi delle discutibili questioni di priorità il rapporto fra poesia-munsicalità del significato-significante diviene un punto di intersezione e di equilibrio sia per il logopedico che per il neuropsichiatra infantile continuamente mutevole fra 2 sistemi che, a partire da una base comune (la sostanza sonora, sviluppata discorsivamente nel tempo e durante lo sviluppo individuale) sono sottesi a forze e pulsioni che tendono in direzione opposta: per subordinazione degli elementi prosodici e sintattici alla significazione lessicale di un linguaggio iniziale poetico-verbale e lo sviluppo di quegli stessi elementi su un piano di significazione assoluta che li supera come la musica. In effetti la prima emancipazione umana e della donna avviene con lo sviluppo dell'immaginazione polifonica in cui si elaborano principi di organizzazione metrica del tempo musicale e dei dei complessi e lineari atti della discorsività attraverso l'elusione delle regole armoniche tradizionali per meglio esprimere, invece, i sentimenti come intendeva fare Adamo con Eva perché lo potesse ascoltare nel suo atto fallico facendo in modo che diventasse più che altro una oratione e cioè una preghiera che esprimeva una nuova e diversa sensibilità dell'atto amoroso. Infatti, nelle trame polifoniche si ritrova un substrato armonico su cui si staglia una monodia accompagnata per un recitar cantando che corrispondeva ad un modo inizialmente tragico del pianto e del dolore dell'amore o meglio della nascita in cui si ritrovano le doglie del parto. C'è poi una fase di adattamento della madre con il bambino che si ritrova nei primissimi strumenti musicali di tiorba e liuto in cui si rendono semplici dei concetti amorosi che cercano di fare una distinzione fra recitativo e aria per determinare una cantata, cioè una serenata d'amore per l'mata Eva che le facesse comprendere meglio il suono dell'amore erotico come se fosse un richiamo a riconoscerlo come suo completamento. Si crea così una immagine pura ed assoluta che non si esaurisce al rapporto significante- significato ma viene proiettata in una sfera mitica, metafisica e simbolica di fusione in una totalità trascendente che ha delle ripercussioni di memoria ancestrale di perduta unità della parola per creare il poema sinfonico che genera l'ambiguità che coniuga le risorse dell'amore con i contenuti dell'immaginazione in un proteso continuo ricongiungimento archetipico dell'essenza femminea con il principio maschile della poesia. Allo stesso tema si ricollega la fioritura della soggettività e dell'introspezione del poema maschile, che però diviene simbolo di una identità culturale femminile materna. Si genera così una produzione che non rimane più confinata a pratiche primitive per dilettanti, ma delle romanze che generino occasioni celebrative dell'amore che si perpetua nell'iniziale melodramma per divenire poi un ode, un inno e una cantata per poi staccarsi dai legami col verso per accostarsi al segno del realismo, in uno stile di dialogo che rappresenti la dignità umana. Si propongono poi tendenze sperimentali che spostano il rapporto significato-significante su un piano più intellettualistico che cerca di risolvere problematiche diminuendo il contatto fra l'espressione ed aumentando sempre più le affinità concettuali fra Adamo ed Eva e l'atto fallico stimolando la parte critica delle loro disposizioni al riguardo. Nel 2° dopoguerra poi si attua un primo scandaglio delle strutture profonde del linguaggio operato nella musicalità delle espressioni che ha creato vere e proprie trasposizioni di tecniche da un campo all'altro fino a giungere ai montaggi della musico-terapia di collage e di alea condivisi con la logopedia. Nella attuale produzione in aiuto alla psicologia e alla valenza logopedica si esprime un rinnovato impegno che si manifesta nella vena intimistico-esistenziale di un clima eclettico in cui si cercano di individuare percorsi evocativi, riflessivi, ironici e persino polemici che abbiano caratteri di forte e coraggiosa compenetrazione fra il maschile ed il femminile, colorandosi di una inedita molteplicità di registri e di suggestioni in cui tra parlato e pastiche si possa ritrovare alcune radici culturali che possano superare i disagi della condivisione dei corpi fino a giungere all'apoteosi dell'atto fallico che diviene alta poesia. 

sabato 20 aprile 2024

 Inizio di un complesso percorso che può venire censurato persino dalla Faraeditore di Alessandro e Francesco Ramberti - IL LOGOS FALLICO - A proposito logos deriva dal greco léghein, scegliere, enumerare, RACCONTARE nel narrabilando) . Sono il fallo un pene immaginario che vuole essere il protagonista di questa storia e perciò, cara Mary cerca di descrivermi bene, Mi raccomando se no ti rimando a buttare via la spazzatura. Cominciando dall'inizio, dunque,  mica Adamo sapeva che era diverso dalla donna per quel fallo e nemmeno lo calcolava e lo poneva nei suoi discorsi con lei, anzi non ci badava nemmeno e perciò non vedendo la differenza fra quella proboscide che gli sbucava da sotto e la di lei vagina, egli non poteva nemmeno esprimere stima, apprezzamento, relazione, PROPORZIONE, misura, ragion d'essere, causa, spiegazione, frase, enunciato, definizione, argomento, ragionamento, ragione, pensiero, semplicemente esprimeva una RACCOLTA di manifestazioni che all'inizio del suo essere maschio alfa non erano altro che istinti puri che si basavano attraverso suoni articolati della voce che non erano ancora diventati lingua, e poi successivamente imparò ad enumerare gli elementi che lo circondavano e poi li differenziò con un segno distintivo che li differenziava gli uni dagli altri in modo da divenire il segno stesso una DEFINIZIONE REALE che fa parte dell'alfabeto. Quindi per riuscire a dichiararsi ad Eva, prima di tutto Adamo dovette imparare cosa fossero gli oggetti per poterli esprimere in manifestazioni gestuali ad Eva e tali manifestazioni già rappresentavano un modo di comunicare emozioni, affetto e sentimento l'Uno per l'Altro (sono indicati entrambi in senso maschile perché riguardano il RUOLO del fallo a cui si giungerà dopo durante il racconto). Ad un certo punto però Eva si rese conto che, per quanto il mondo che li circondava fosse magnifico, mancava di una dottrina di un insieme di ragione e necessità per cercare di dare un senso a quelle articolazioni verbali e fare in modo che non fossero solo suoni onomatopeici, ma che fossero anche suoni armoniosi, suoni che potessero dare un nuovo senso alle cose e agli atti che lei ed Adamo compivano ogni santo giorno in cui si incontravano e si vedevano, perciò propose ad Adamo di provare qualcosa di diverso cioè di conoscere le cose con la sola immaginazione, con il solo pensiero e non tanto materialmente, ma più profondamente in quanto era convinta che nessuna cosa avviene per caso, ma tutto avviene secondo logos e necessità, ma loro ne erano inconsapevoli sia prima che dopo avere ascoltato quei suoni della natura e delle parole che vibravano dentro di loro in modo diverso producendo delle sensazioni e degli stimoli diversi anche se i suoni potevano sembrare uguali e comuni l'Uno all'Altro comunque loro li vivevano come se ognuno di loro avesse una phrònésis cioè una propria privata saggezza una visione diversa e quindi anche una diversa comprensione che poi ha provocato il conflitto fra Adamo ed Eva e quindi la guerra fra di loro quando si sono scontrati con 2 realtà differenti nel sentire, nel capire, nell'intendere e soprattutto nel percepire quelle sensazioni e stimoli. Eva allora per riportare l'equilibrio (perché l'equilibrio è femminile e non maschile in quanto è inteso come congiunzione dei sensi, inteso come associazione di 2 parti maschile e femminile, inteso come verità della manifestazione della propria immagine nell'Altro) dicevo Eva, decise di fare mangiare la mela ad Adamo intesa come di motivare i loro discorsi, porre un fine, uno scopo, un ambito che fosse importante, che avesse un senso maggiore a tutto e su tutto ed allora propose ad Adamo di unirsi a lei nella carne, di formare con lei uno stesso sangue, di formare con i loro corpi un corpo solo, di congiungersi in un Uno solo che era anche l'Altro e in questa congiunzione particolare fare così provare ad Adamo la sua parte femminile così come Eva avrebbe potuto trovare la sua parte maschile e quindi in sostanza in quella congiunzione si sarebbero scambiati i ruoli e lì lui sarebbe potuto diventare come lei e lei come lui. Adamo pensava che Eva avesse avuto una idea strampalata all'inizio e che loro potevano anche stare bene così a godersi la natura, a guardare ed ammirare i tramonti, ad annusare il profumo dei fiori, a vedere quei magnifici panorami di un paradiso terrestre, ma poi si rese conto che gli mancava qualcosa, che era come se avesse un vuoto da colmare e che non gli bastava chiamare le cose per nome, aveva bisogno di sfogare quel grido che aveva dentro, quel battito animale, quel pensiero e quell'immagine di potersi rivedere come dentro quello specchio d'acqua fresca, frizzante, dolce, gentile e buona che beveva tutti i giorni, aveva bisogno di sentire dentro quello scrosciare e sbocciare qualcosa di nuovo e di bello e per questo accettò la proposta di Eva anche se era impacciato e non capiva bene ciò che stesse facendo, solo avvertiva una forte attrazione, uno stimolo che lo faceva sentire bene ad abbracciare Eva, a stringersela nel petto, ad avvertire il suo caldo respiro sulla pelle e ad annusare i suoi capelli morbidi sulle spalle. Così i corpi si unirono giorno dopo giorno e Adamo conosceva Eva in maniera più forte dando ascolto non tanto a sé stesso, ma a quel lògos che gli risuonava dentro a quell'eco che lo spingeva ad accarezzare quei seni turgidi, a avvolgere le sue mani su quel corpo come se fosse il suo stesso corpo a sentire che era suo come se tutto in quel mentre fosse un mondo suo, qualcosa che era divenuto importante, determinante, attivo, un flusso vitale che partiva da lui per andare da Eva e poi diventare in lei ogni cosa di uno e molti che si fondono dentro quei corpi. Eva dopo qualche tempo si sentiva strana e si accorse che l'addome si gonfiava ed allora pensò di essere malata, tanto che non si fece più vedere da Adamo perché si vergognava a vedersi in quello stato, così come Adamo si vergognava di avere provocato ad Eva quella malattia che invece era una gravidanza di cui ancora non erano consci perché entrambi erano poco più che adolescenti di 15 anni che avevano vissuto un fuoco che sta (questa la sa sicuramente don Vittorio Metalli) nel LOGOS SPERMATIKOS (ah però che citazione non ve l'aspettavate eh da una sprovveduta Mary piccola persona autodidatta vero??) i quanto cari psichiatri è inutile studiare tanto Lacan di quà e Freud di là o Jung se prima non si conosce la teoria stoica della RAGIONE SEMINALE (uh però che botto degli spermatozoi!!) o per meglio dire PRINCIPIO ATTIVO (poioun) del cosmo, che fecondando Eva e la materia inerte in generale così come fanno le api con il polline la rende capace di generare, ma Adamo lo fa con la qualità dalla sua parte cari psicologi del piffero. Infatti cara professoressa Scarca Giovanna per favore lo vuole dire lei alla sua collega Ortensia Rossi che invece di riportare il mito di Ulisse e Nausica doveva riportare l'Inno a Zeus di un certo Cleante dove il lògos comune attraversa TUTTE le cose mescolandosi al grande come ai piccoli (Mary compresa dunque!) astri luminosi perché la sua presenza garantisce l'unità e la simpatia del cosmo; e in quanto legge naturale è fondamentale per l'etica stoica di tutti gli psicologi e psichiatri e del vivere in conformità con la natura e come principio fisico è identificato col fuoco (bravo don Vittorio Metalli ci hai preso in pieno con quel scaldare Pietro al fuoco dell'amore o agape) e contiene in sé stesso le RAGIONI SEMINALI (oi bella questa!!) dei vari individui, affini alle specie naturali in quanto immanenti alla materia e chiamati a spiegare insieme (maschio e femmina) la pluralità e la teleologia della vita. Esse sopravvivono alla conflagrazione ciclica del cosmo (ekpyrosis) e sono semi generatori del nuovo universo. La dottrina stoica delle ragioni seminali appartiene alla terza ipostasi o meglio anima del mondo ed è la causa prima dei movimenti che contengono le ragioni che distinguono i vari individui fra di loro. Per questo è stato concepito un doppio significato di ratio-oratio che viene ribadito da Mary nella distinzione importante tra lògos endiathetos o interiore cioè oratio concepta che riguarda il pensiero dell'Altro e lògos prophorikos o proferito ossia la oratio prolata del discorso sull'Altro, discorso che oggi dovrebbe essere ripreso di una teologia che unisce elementi comuni che riguarda la Parola di Dio come MEDIATORE delle ragioni seminali (ah però il clero non ha studiato bene caro Gabriele Trivellin??) in quanto Dio rappresenta la trascendenza ed il mondo creato stesso che è l'idea delle idee di un archetipo di creazione che si ricrea nella congiunzione del nuovo Adamo Cristo con la Chiesa nelle vesti di corpo e sangue che entrano in un pane e in un vino cioè l'unione dei corpi di Adamo ed Eva si comprende con i simboli del potersi mangiare e del potersi bere in un Verbo che abita fra di noi e quindi è perfettamente cosa buona e giusta che avvenga questa congiunzione d'amorosi sensi per una perfetta incarnazione di una nuova vita che nasce, cresce e si alimenta all'amore di uno spirito che sa essere vento, sole, pioggia, mare, abisso, grotta e chi più ne ha e più ne ammetta. E allora dove mai interviene lo psicologo e quando?? Quando l'uomo vuole diventare lui colui che detta e non invece il dettato di un Dio naturale e quando lo vuole superare, annientando la coscienza diventando lui il dogma e cancellando del dogma il mistero che tanto dona piacere e vero godimento che ci dice "Spera anche tu è venuta l'ora di amare di più per essere sempre di più lui in lei, tu in loro e loro un NOI che poi diventano un insieme di bellissime incognite fra le stelle di un universo trasversale".