C’era una volta un pittore che aveva una tavolozza magica e pure dei pennelli.
Amava dipingere all’aria aperta perché così la tavolozza si riempiva di tante cose.
Amava dipingere gli animali per esempio le farfalle che poi prendevano il volo.
Dipingeva gli uccellini che poi cinguettavano.
Ma il pittore sapeva dipingere anche i personaggi della campagna, il contadino che mieteva il grano e anche un treno che fischiava nella pianura.
Il pittore sapeva dipingere anche quadri di altro pittori e dipingeva anche statue.
A chiunque gli chiedesse di dare vita a un animale il pittore lo dipingeva e quello viveva.
Riuscì perfino a dipingere sé stesso specchiandoai nell’acqua di un ruscello.
Un giorno dipinse sulla sua tavolozza la più bella fanciulla del reame.
Un giorno dipinse per un principe uno schieramento di cavalieri.
Ma non volle mai dipingere un fucile o un cannone.
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