martedì 19 marzo 2024

 PRAGMATICA PATERNA. La psicologa Berenice aveva deciso di cambiare mestiere e di andare a fare piuttosto dei panini, in un fast food in quanto si era stancata di studiare i casi che le si presentavano in ambulatorio e preferiva di gran lunga a quel punto della sua carriera fare un lavoro più semplice, anche se monotono e ripetitivo e pure meno remunerato.. Ella non voleva più occuparsi di pragmatica e tanto meno di quella trascendente come nozione volta ad operare una vera e propria trasformazione semiotica della filosofia trascendente di Kant, alla ricerca a priori del linguaggio. In questa prospettiva, per lei non c'era un posto, proprio come per Giuseppe e Maria quando, essendo venuta l'ora del parto cercavano un alloggio dove poter concepire il loro figlio, ma nessuno intendeva ospitarli in quanto stranieri e particolarmente bisognosi di attenzioni e di cure che non potevano assicurargli. Anche Berenice avvertiva, come Giuseppe e Maria, di trovarsi di fronte a condizioni di scarsa comprensibilità, di poca veridicità e soprattutto di lacune di giustezza che portava a contraddizioni della pragmatica psicologica per fondazione ultima dell'etica del discorso, secondo un procedimento attendibile di confutazione del termine "DIVERSITA'" invece di "ALTERNATIVA" intesa come avvicendamento, cambio di maggioranza e quindi una psicologia che si pone in maniera diversa, quando, persino Aristotele rivela l'incomunicabilità (e quindi l'insensatezza) del punto di vista di chi nega l'analisi della conversazione per la pragmatica della comunicazione umana che è tutt'ora un indirizzo importante di ricerca posto per primo dall'autore Watzlawick (per la bibliografia) da cui si forma le relazioni interpersonali che ora Berenice faceva molta fatica a vagliare a livello di metacominucazione dei segni e dei simboli ed i loro utenti. D'altronde, lo statuto della disciplina dipende dal modo con cui si presentano i concetti fattuali come quello della spiegazione del perché a Giuseppe e Maria venne negata l'ospitalità: erano troppo diversi oppure costituivano una ALTERNATIVA al pensiero di apertura ad una nuova forma culturale di apprendimento della gestione famigliare?? Essi fuggivano dal pericolo di Erode che voleva uccidere tutti i figli maschi che nascevano, perché aveva il timore che fra essi ci fosse un re che poteva portargli via il posto e quindi può capitare, che qualcuno tenti di bloccarti, impedirti di fare il tuo cammino, ma non per questo il padre Giuseppe e la mamma Maria come genitori se ne sono fatti un patema, di abituare il loro figlio alla durezza, alla rigidità dell'esistenza intesa nelle fatiche, nei sacrifici, nelle rinunce, anzi invece hanno cercato di mettere il loro figlio nelle condizioni di poter vivere una vita migliore, di avere maggiori possibilità di crescita cara mamma di Leonardo se no, poi il loro figlio sarebbe stato ucciso non tanto fisicamente, ma piuttosto moralmente nel suo valore di persona, nella sua espressione caratteristica che in certi casi NON si può chiamare caratteristica, si deve chiamare RIGORISMO o se preferisci caro Zamparetti Marco MALVOLERE cioè cattiva volontà. Infatti, Giuseppe ascoltava la giusta coscienza di attraversare piuttosto il deserto egiziano, di affrontare disagi, ostacoli e difficoltà del viaggio della maturazione genitoriale piuttosto poi che impedire o inibire l'opera di suo figlio Gesù e di non dargli l'opportunità di esprimere le sue capacità ed attitudini di Figlio di Dio. Inoltre come padre, Giuseppe si assume la responsabilità, insieme a Maria di fare avanzare suo figlio e di mettere in luce la sua opera e quindi gli insegna meglio a leggere fra le scritture ciò che sarebbe stato bene per lui ossia arrivare al punto di dire dopo avere letto dal rotolo il profeta Isaia che diceva "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri ed alle vedove il lieto annunzio, a proclamare ai prigionieri la liberazione ed ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi come Berenice, a proclamare l'anno di grazia del Signore" dopo arrivò a dire "OGGI SI E' COMPIUTA QUESTA SCRITTURA CHE VOI AVETE ASCOLTATO" e Berenice avrebbe tanto, ma tantissimo voluto aggiungere che la scrittura si era compiuta anche per merito del percorso psicologico rinnovatore. La tematica della cortesia prevista da Goffman con l'etnometodologia è inconfutabile perciò se proprio si devono fare delle osservazioni su un comportamento che a noi pare fastidioso, bisogna farlo con gentilezza come fecero Giuseppe e Maria quando Gesù andò a parlare con i dottori del tempio e loro dissero dopo averlo trovato "Eravamo preoccupati per te che non ti fossi perso, che corressi dei pericoli" Ecco talvolta ai genitori manca la fiducia nella bontà di critica della giustizia e del discernimento dei figli ed invece Gesù risponde ciò che è davvero importante che faccia un buon genitore ed un buon padre di famiglia: lasciare lo spazio espressivo al figlio, lasciare che trovi la sua vocazione, che viva la sua dimensione e che cresca senza timori di chi incontrerà, ma cresca con la prospettiva collaborativa che è quella di poter accettare se non si è troppo puntuali, molto ordinati, e di accettare anche la macchia dell'errore, del limite, dell'imperfezione. Inoltre esiste maggiore partecipazione se si attua un programma simpatetico, quella dello spettatore imparziale psicologo, che fa da 3° regolando l'INTENSITA' che però non deve mancare nello stimolo di entusiasmo, di motivazione e di soddisfazione come per la poesia "Specchio di anima sopita, nel riflesso di idea irriverita, sostanza di Cielo è il padre del pane quotidiano, dei debiti che vengon condonati e dei veri predicati: figlio considera che il cammino è fatto di pericoli e ostilità, ma tu non ti arrendere nel diventare padre della LIBERTA'"!!! GRAZIE agli psicologi per la loro gentilissima collaborazione. 

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