venerdì 29 marzo 2024

 PROPOSTA IN BOZZA - NUOVE RISORSE ETICHE - ESPERIENZE - Giorgia voleva fare una trattazione sul bene supremo per le persone, identificando una metodologia psicopedagogica che potesse fare comprendere quale dovesse essere il grado di precisione di una ricerca per adeguare gli oggetti non solo umani, ma anche matematico-razionali. Il primo paziente che incontrò fu un sacerdote che aveva la mania dell'ordine ed aveva imparato attraverso un metodo di bacchettate qualora commetteva un errore e non invece attraverso un metodo comprensivo dell'errore e del motivo per cui dovesse essere corretto. Quindi come un militare il sacerdote aveva imparato a tenersi in ordine, con le scarpe lustre, con gli indumenti puliti ed inamidati e con particolare osservazione di quello che riteneva un decoro in quanto pensava che tale decoro riflettesse la migliore virtù dell'anima. Il sacerdote, aveva imparato che la felicità non era altro che la definizione di un operare moralmente eccellente, ossia in funzione di attività conformi alla ragione più che alla comprensione e perciò aveva percepito la virtù in maniera distorta senza riuscire a fare una distinzione etiche e dianoetiche. Le virtù etiche fanno parte del desiderio dell'anima che non è razionale, ma partecipa alla ragione in quanto le ubbidisce anche se spinto dall'attrazione. Mentre le virtù dianoetiche, proprie della parte razionale, dipendono dalla natura dell'insegnamento per DISPOSIZIONI costanti ad agire in un certo modo, che si acquisiscono nel tempo reiterando comportamenti ritenuti virtuosi. Virtuosi sono gli atteggiamenti che evitano l'eccesso e il difetto che si limitano con la medietà che viene introdotta da un INDICE DI INTENSITA' di rinvio circolare alle scelte che compirebbe un uomo saggio per natura plastica e non rigidamente universale dei principi morali. I PUNTO si chiamano in causa i Vescovi Anselmi, Delpini, Turazzi per la domanda c'è più coraggio nel tacere certi difetti di viltà e temerarietà che talvolta le persone presentano o invece c'è più coraggio nel saper usare il  garbo e la gentilezza per una buona analisi di mancanza di empatia e di sensibilità??? Aristotele sostiene che il coraggio è una medietà della analisi della MAGNANIMITA' che i sacerdoti dovrebbero avere e la schiettezza non significa arroganza e riprovevole piglio come per l'uso del termine "sorgente" anziché "foce" del male. E' vero che sorgente significa origine, causa, principio, ma è anche vero che analizzare la foce cioè lo sbocco del male è lo scopo vero e proprio  dello psichiatra. In realtà alla nuova psicopedagogia interessa fino ad un certo punto l'origine del male, in quanto interessa di più piuttosto se il soggetto è consapevole di commettere il male e soprattutto è consapevole delle FOCI del male cioè dove conduca il male!!! Zamparetti Marco chi glielo dice ai sacerdoti TUTTI che io te absolvo può derivare da absolutio o meglio ABSOLUTE che significa perfettamente o meglio ancora interamente cioè considerare l'intero ciclo del male per riuscire a comprendere quando diventa ossessione, fissazione, delirio??? Nella giustizia si deve considerare il retto amore per gli onori, per la bonarietà, l'affabilità a cui si applica una sorta di correttivo della buona deliberazione del ragionamento più adeguato al caso inserito nelle realtà contingenti e perciò avendo il sacerdote 70 anni deve più considerare ormai le foci del male il termine del male in quanto la sorgente del male la si considera nell'età adolescenziale per il disagio provato che provoca il male, mentre in soggetti anziani ormai strutturati si considera la foce, lo sbocco del male acquisito oppure appreso e questa è la giusta psicopedagogia valutare in base all'età nel dare indirizzo e consiglio se no si fa cosa cattiva e poco saggia anche agli occhi della Vergine Maria. 

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