venerdì 29 marzo 2024

 All'Istituto Alberto Marvelli a Scarca Giovanna - APOLOGETICA DELLA PACE- Ho cercato un simbolo di spirito forte che fosse impregnato di barlumi di razionalismo per iniziare il cammino di pace ed ho trovato il coeur, l'intuizione cui la raison si trova subordinata in ogni campo del sapere. Un modulo che non si arrende al disfacimento dell'umanità, un pensiero lirico che dia speranza all'impotenza umana di fronte ai conflitti, alle ostilità, all'odio che lacera ed uccide. L'esprit de finesse riesce a cogliere la contraddittorietà dell'esperienza umana che è propria di una essenza limitata dal tempo e dallo spazio a cui si deve cercare di vedere l'infinito leopardiano dove al di là dell'ermo colle e di quella siepe di barriere dei pregiudizi, del rancore e la vendetta che da tante parti dell'ultimo orizzonte lo sguardo esclude ci sono infiniti spazi e sovrumani silenzi, quelli di un vuoto di comprensione e d'amore che solamente un Dio amoroso può colmare. Se l'evidenza matematica non trova alcun posto nella meditazione etico-religiosa, la certezza morale e le prove storiche hanno invece un ruolo non trascurabile nel cammino dell'uomo verso Dio, assieme ad alcuni metodi scientifici che trovano applicazione nel campo delle scienze naturali; come ipotesi fisiche, che un eco possa rifrangersi all'infinito, così come il cristianesimo potrebbe riuscire a salvare i fenomeni per il fatto che un Cristo in croce è riuscito a vincere la miseria umana con un pensiero possibile di infinita grandezza, consistente nell'esperienza della riflessione e della coscienza dei propri limiti. Siamo canne pensanti che devono pescare nel lago fra prassi esteriore di una fede e argomenti della parificazione e cioè della scommessa di quei dadi su cui fu tirata la sorte della tunica di Cristo, su cui è conveniente puntare, dal momento che la posta in gioco è la vita eterna. Tuttavia, l'uomo è abbandonato al capriccio dei costumi dell'epoca che ne condizionano l'intera vita morale ed associata, dal momento che l'uomo è condannato ad un sommesso conformismo anche nelle scelte politiche ed è per questo che resta inquieto e scetticamente libertino nella variabilità delle mode e nel fatto che il confine fra giusto ed ingiusto sia segnato da confini geografici. Infatti nel 1947 l'ONU decide una spartizione della Palestina tra uno stato israeliano ed uno arabo, dopo l'abbandono degli inglesi e ciò diventa una contrarietà dei governi arabi. Nel 1948 con la 1° guerra arabo israeliana Israele amplia i suoi territori; la Cisgiordania viene così annessa alla Giordania e Gaza all'Egitto. Nel 1967 nella guerra dei 6 giorni Israele occupa la Cisgiordania, Gaza il Golan siriano ed il Sinai che tornerà poi all'Egitto nel 1981. Nel 1998 si firma a Wye Plantation una intesa che stabilisce un calendario per il progressivo ritiro israeliano dai territori previsto anche negli accordi di Washington del 1995. Nel 2002 però Arafat viene confinato a Ramallah e ci sono ripetuti attacchi dell'esercito israeliano nelle città della Cisgiordania sotto controllo del potere politico dell'ANP, in risposta ai continui attentati suicidi palestinesi contro civili israeliani alla Chiesa della Natività di Betlemme di cui la risoluzione è la creazione di 2 stati separati geograficamente con un muro per isolare gli insediamenti palestinesi in Cisgiordania ed ora la storia pare ripetersi perché i tentativi di un processo di pace subiscono sempre delle continue crisi. Veniamo all'Ucraina dal 2° dopoguerra le forze nazionaliste tengono vivo il dissenso di integrarsi all'Unione sovietica finché nella 2° metà degli anni '80 la perestrojka gorbacioviana favorì l'emergere di un movimento democratico artefice della proclamazione dell'indipendenza confermata dal referendum del 1991, ma poi la presidenza dell'ex comunista Kravciuk ha condotto a tensioni con la Russia specie nel controllo della flotta in Mar Nero con base a Sebastopoli e quindi si è creato il fenomeno del separatismo filorusso in Crimea e sempre fino ad oggi la parte sudorientale del paese ha minacciato la secessione per cui nemmeno la riforma costituzionale di Kucma è servita a mantenere la pace. Questi sono gli scenari geografico politici dei conflitti attuali di cui ciò che preoccupa sono gli attacchi terroristici e l'escalation ai territori che porta all'espandimento del conflitto fino a farlo diventare la 3° guerra mondiale. Cercare accordi diventa veramente difficile ed oneroso, ma si deve tentare il tutto e per tutto perché le armi abbiano riposo. 

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