martedì 24 ottobre 2023

 AVANZARE. Intentando un dialogo ecumenico pastorale forse bisognerebbe soffermarsi su come vengono interpretate le letture per averne una forma più tangibile al contingente, in quanto un editore ha sostenuto che la raffigurazione del mantello di Rut potesse essere simile a quella di Elia, là dove il profeta dopo la sua ascensione lasciava il suo mantello come testimonianza di avere perseguito la legge e di avere ascoltato i profeti, ma invece l'editore NON ha per niente studiato bene le raffigurazioni psicologiche inerenti le dinamiche famigliari in quanto il mantello mostra una evidente intenzione del soggetto che ha indicato in esso una raffigurazione profetica di isolarsi dal mondo e dalle sue tentazioni, di ritirarsi in sé stesso preferendo la saggezza di un oggettivismo più che di un soggettivismo. Poichè il mantello si identifica con colui che lo porta, donarlo è simbolo di generosità e carità, mentre esserne rivestiti rappresenta un aiuto consistente proveniente da altri specie a livello culturale. Infatti a livello dei temi biblici si evidenziano spesso le preoccupazioni che la parola di Dio si possa comunicare come una parola umana attestata e trasmessa con lo scritto che diviene la norma della fede nella comunità considerando però che la struttura religiosa della Bibbia è dinamica ed evolutiva specie nei suoi concetti teologici e morali (dal monoteismo, alla responsabilità collettiva dell'interiorità profetica che tutti possiamo avere con il battesimo, dall'ideale della terra promessa fino all'attesa escatologica e all'avvento messianico) ed anche gli stessi libri biblici sono arricchiti progressivamente nel tempo di riletture e di sviluppi che ne fanno testimonianza vivente come per il mantello di Eliseo di guida della coscienza ed è in questa 2° accezione che si cerca di trovare modelli o meglio moduli di idee e pratiche morali più attuali come quella di proteggere un eventuale disonore di una donna che rimanga incinta dopo avere consumato un rapporto libertino, in quanto si intende più che altro proteggere il bambino da maldicenze sulla madre e da considerarlo figlio di nessuno e quindi con pochi diritti, mentre un feto in quanto considerato una forma di vita acquisisce già dei diritti anche nel pancione della mamma e lei con lui in una forma di protezione che serve a salvaguardare il futuro della gestazione e la consapevolezza di diventare genitore, madre e/o padre e di avere in tal senso una potestà importante educativa che è quella che ci ha lasciato Eliseo con il suo mantello che serve a conservare i valori della dignità umana in tutte le sue sfumature. Infatti secondo alcuni biblisti la lettura della Bibbia non dovrebbe essere di carattere sistematico e nemmeno speculativa nel senso greco-scolastico che è alieno dalla mentalità semitica, ma dovrebbe invece considerare maggiormente la fondamentale questione etico-religiosa della vita; la concezione integrata ed organica dell'uomo, del mondo e di Dio espressa nell'Alleanza e (sorpresona per Francesco Ramberi) della relazione nunziale fra il Dio redentore in una concezione di tempo come storicità lineare e NON circolare e quindi (attenzione, attenzione) moventesi in eventi RICORDATI o meglio ancora in eventi PROMESSI e attesi per un patrimonio religioso profondamente radicato nella attuale cultura social dei suoi portatori che assume anche peculiarità nazionali e politiche tanto quanto quelle letterarie. In una Riforma delle grandi traduzioni bibliche si delinea il progresso delle scienze bibliche che volge verso una nuova sensibilità religiosa di sussidi esegetici in cui si vede che un mantello può rappresentare davvero una novità in cui si pensa a difendere la vita, a difendere il valore della sessualità come un impulso volto ad una maggiore conoscenza e compartecipazione nell'unione fra il maschile ed il femminile, fra il peccato e la salvezza al fine di trovare equilibri che conducono ogni istante a vivere il sogno d'amore di Eliseo: una nuova Alleanza che porti a scoprire le parti oneste, buone e giuste dell'amore ed invece a coprire quelle cattive, disoneste e scabrose del cuore. 

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