IL PRESIDENTE ALLO SPECCHIO. Se ne stava assorto a ripassare il suo discorso di aperura al suo mandato davanti ad uno specchio un presidente della Repubblica, e mentre se lo studiava cercando di avere la giusta intonazione ed il giusto approccio si soffermò sulla parola VALORE che intendeva come una possibilità attraverso la quale può dispiegarsi una probabile energia che potrebbe diventare anche inutile e dannosa se assume la forma della perfidia, della riduzione, della degradazione, della mortificazione e dello svilimento. Spesso l'energia che il Presidente aveva incontrato nel suo percorso di formazione politica ed istituzionale, così anche come uomo e persona responsabile e cosciente era sì una energia libera, ma purtroppo indifferente all'impegno costituzionale, alla motivazione della serietà e della professionalità qualitativa e all'approfondimento della ricerca innovativa e riformativa. Fino a quel momento, infatti, lui aveva avuto esperienza di cose conquistate ed acquisite con un costante e paziente lavoro, consapevole che si potessero incontrare ostacoli, contraddizioni, opposizioni e teorie distorte del diritto perchè ogni diritto è limitato dall'esistenza della misura con cui viene usufruito e nella misura in cui l'uomo è in grado di tracciare la valenza della sua esistenza e poi incidere con questa in quella di una nazione per una linea ben definita che egli percorre per primo rischiando in proprio ed a volte persino perdendo e rimanendo sconfitto, in quanto non può avere una preveggenza ed una saggezza tale da metterlo in grado di avere sempre una ideale condizione di vita e nemmeno può basarsi solamente su ciò che ha effettivamente realizzato fino a quel momento senza pensare o tenere conto del fatto che ognuno è chiamato all'interno del suo ruolo a dare il massimo e ad investire il meglio di se stesso specie se costui deve diventare un Presidente della Repubblica. Un Presidente della Repubblica deve uniformarsi a dei principi che talvolta comportano decisioni fatali, con un forte e coraggioso proposito di seguire un percorso che possa osservare alcune direttive della migliore impresa e della fedeltà alla Patria. Dunque era necessario avere un potere di autotutela, da ricondurre alla particolare natura del profilo che si andava ad occupare e questo fatto coincideva per il Presidente della Repubblica a reazioni a comportamenti pregiudizievoli sia per la vita pubblica, sia per quella di impresa e sia per quella privata. Per questo riteneva di dover riformare le gravità delle infrazioni nella loro proporzionalità ad avere osservato un protocollo ed una procedura in quanto ci sono molti limiti procedurali che possono ostacolare o impedire il buon andamento della Repubblica. Per questo riteneva che dovessero esserci più procedure di conciliazioni e arbitrati ad iniziativa privata in modo da poter creare proficui accordi fra le parti in modo tale che ci fosse una migliore predeterminazione di linee guida e di indicazioni di analisi che potessero generare collaborazioni più interessanti fra le parti per modo da creare maggiori opportunità di guadagno e di soddisfazione da entrambe le parti poste in essere.. Per esempio riguardo ad un signore che aveva una probabile chiusura delle sincondrosi sacro-iliache si doveva considerare l'obliquità del bacino dovuta alla postura obbligata in sedia a rotelle e dovuta anche alla cateterizzazione del soggetto che comportava una posizione obliqua di 15° circa e di conseguenza una artrosizzazione delle sincondrosi che poi si obliquavano a loro volta di 20° circa e cioè 5° in più rispetto al sacro-coccige ed ecco perchè una Primaria presente ad un matrimonio dove il soggetto infortunato era il padre dello sposo riteneva che il cuscino antidecubito dovesse avere la stessa obliquità in modo da non fare patire le pene dell'inferno al malcapitato ed in maniera anche di evitargli le piaghe da decubito che gli comprimevano appunto sul sacro e che poi lo facevano ogni tanto salire dalla sedia per potersi ristorare un poco e per potersi sentire più sollevato e meno compresso proprio verso le innervazioni sacrali. Difficile fare comprendere che è responsabilità di un Presidente della Repubblica capire cosa sia meglio fare specie se ci si prende cura della gente in modo solido e fermo che non può rimanere indifferente mai alla sofferenza, all'infermità ed invalidità e al dolore.
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