PROPOSTA DI SORVEGLIANZA PSICOLOGICA SPECIALE NEGLI AMBITI DELLA SEMILIBERTA'. Spesso si è venuto a creare un divario tra pena applicata dal giudice di cognizione al momento della pronuncia della sentenza di condanna e quella in concerto scontata dal condannato in sede di esecuzione, grazie agli interventi della Magistratura per cui oggi propongo a Buscema, Itri e Mariotti un sistema di sorveglianza speciale psicologica all'atto dell'obbligo di firma nelle caserme dei Carabinieri. Infatti la condanna pronunciata in esito di processo ha assunto un valore meramente nominale in quanto la vera pena è divenuta quella diversa sia sulle modalità di applicazione nelle sue misure alternative che si basano su indici di pericolosità del condannato specie nel cercare di garantire progressi nell'ambito del trattamento di contenimento dei reati e della rieducazione ed inserimento dei soggetti imputati. Quindi si propone ai dottori Aurigemma, Zamparetti, Andreoli di prospettare una figura di sorvegliante speciale psicologico che all'atto della firma obbligatoria nelle Caserme dei Carabinieri valuti la dilatazione della pupilla oculare, il tremore delle mani, la secchezza delle fauci e delle mani e se abbia una forma di scabbia come probabilmente ha la signora Carmela ed in tale caso il paziente va ricoverato nel reparto infettivi (infatti la scabbia norvegese poco conosciuta e scambiata per eritema da allergia presenta escoriazioni principalmente negli spazi interdigitali e nella superficie flessoria del polso, la piega del gomito, il pilastro anteriore dell'ascella e l'areola mammaria e tale indizio nelle donne può essere indicazione di possibile tumore alla mammella caro Samorani Domenico di cui oggi era il tuo onomastico AUGURI, AUGURI, AUGURI!!) . Con questo atto si tenta di attenuare i criteri di incertezza, di prevedibilità e di uguaglianza che ancora sorreggono la fase in cui la pena è applicata dal giudice di cognizione. A fianco della crisi del sistema sanzionatorio, l'applicazione delle misure alternative si è scontrata spesso con l'aumento dei tossicodipendenti o alcolisti in carcere e di extracomunitari per cui il sistema delle misure alternative si dimostra spesso inadeguato. Quindi la figura del sorvegliante speciale psicologico nelle questioni di semilibertà detentiva o arresti domiciliari potrebbe davvero essere utile a dare supporto agli operatori penitenziari e anche ai Carabinieri nelle caserme all'atto della firma obbligatoria o dei controlli nelle questioni di semilibertà. Il rischio infatti è molto alto e purtroppo si traduce in spiacevoli realtà omicide oppure di criminalità organizzata o gang e c'è la probabilità che vi siano strumentalizzazioni di boss mafiosi che servono a fare in modo di continuare i loro traffici illeciti e a dirigere pure dal carcere le loro organizzazioni criminali e perciò questi soggetti ed altri che dimostrino particolari atteggiamenti aggressivi e pericolosi di violenza devono essere sorvegliati in maniera più specifica a livello psicologico. All'atto quindi dell'obbligo di firma si prevede che il sorvegliante psicologo sia obbligato a visitare l'imputato e che firmi una relazione che deve essere posta agli atti giudiziari che indichi a livello pratico, specialistico e clinico le sue osservazioni e poi proponga al giudice cognitivo le sue considerazioni al riguardo in modo tale da dare una più adeguata sistemazione all'imputato se in comunità terapeutica oppure in ricovero presso SPDC e se il soggetto ha bisogno o meno di psicofarmaci o di calmanti. Essendo poi in proposta che almeno per 6 mesi consecutivi l'imputato ogni settimana si presenti per almeno 3 volte a firmare il foglio di visto allora il sorvegliante speciale psicologico dovrebbe avere il tempo necessario a fare la sua valutazione e a proporre un seguito più adeguato al caso in oggetto. Questo potrebbe servire ad evitare futuri crimini brutali e a fare in modo che ci sia più sicurezza. Naturalmente poi il periodo di 6 mesi può essere prolungato a discrezione del sorvegliante speciale psicologo. Questa è la proposta. GRAZIE alla collaborazione della Magistratura.
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