LO SPECCHIO DELLE SPERDUTE DAME. In scena una donna con in mano un vassoio che contiene una torta di ciliegie che ha fatto insieme alle sue amiche che dice "Io posso fare poche cose, ma questa torta vorrei che fosse divisa con tutte le donne che hanno sofferto per violenza, soprusi, per stupri, per denigrazioni ed insulti, io vorrei che fosse divisa con quelle donne che lavorano strenuamente ogni giorno mettendo la loro intera anima a disposizione dei più deboli, fragili, vulnerabili così come sono io che sono peruviana e che sono straniera". Entra in scena una donna con una stenosi all'aorta che dice "Io sono piccolina, però nonostante sono malata voglio partecipare anche io a preparare questa bella torta in modo tale che molte donne come me possano avere uno spazio, là dove non c'è mai nessuno che mi ascolta in questa mia solitudine e in questo mio cercare di essere presente e di non rimanere invisibile, fra li invisibili della terra" In quel momento la donna con il vassoio si sposta e va verso una donna che prima si trovava nel buio e che ora viene illuminata da un occhio di bue che mette in risalto il suo vestito azzurro e quella donna è muta ed ha una benda agli occhi però con dei gesti inequivocabili indica un sacerdote che sta entrando in scena e questo si pone al centro delle donne e della scena con i paramenti verdi e poi dice "Il Signore sia con voi signore nostre, che vi benedica e su di voi faccia splendere il suo volto" La signora piccolina dice "Io non so molto esprimermi e so che paio una seccatrice, però mi piace Isaia che dice beate le giuste signore perchè avranno dalla loro parte il bene e potranno mangiare il frutto delle loro opere come la vostra bella torta di ciliegie e beati coloro che ascolteranno queste brave signore che lavorano senza tregua con le loro mani dando diritto agli oppressi in modo che la faccia dei poveri non venga pestata" Il sacerdote allora aprì le braccia e poi disse "Che nessuno di noi sia mai stanco o inciampi, che nessuno sonnecchi o dorma e si sciolga la cintura dell'impegno dai suoi fianchi e si slacci il legaccio dei suoi sandali. Le frecce di Dio sono acuminate e ben tesi tutti i suoi archi, gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine (Isaia capitolo 5 versetto 27). In quel mentre la signora del vassoio si sposta verso l'occhio di bue e poi dice "Cerchiamo il bene e non il male, odiamo il male e nei Tribunali ristabiliamo il Diritto; forse il Signore Dio degli eserciti è dentro ad una donna che può avere la stessa dignità di un Papa ed essere come lui ascoltata, e che spianerà a loro la strada per fare in modo che si rispettino e si stimino di più nel mondo, per fare in modo che si ascoltino nell'assemblea dei santi e che possano divenire venerabili in ogni luogo dove si forma il loro valore a diritto di sostegno, di coraggio, di profondità nel conoscere di una donna la sua Verità: essere partecipe in ogni ostia del valore di un Cristo che nella croce dal sapore femminile finalmente il giusto impatto avrà e nessuno più mai una donna lapiderà" FINE.
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