di Franca Oberti, Fara Editore 2019
recensione di Gian Ruggero Manzoni
Franca Oberti è nata a Genova, ma vive in Brianza. Ha conseguito il diploma di Operatrice Bio-Naturale presso l’A.MI. University di Milano. Svolge attività di volontariato, scrive poesie e racconti, pubblica articoli di saggistica su varie testate locali e riviste di ispirazione cattolica. Ha vinto diversi premi letterari, è inserita in numerose antologie, è stata presidente e membro di giuria in concorsi letterari. Ha realizzato quattro antologie natalizie, tre volumi di saggistica e un libro di cucina curativa. Con Fara ha ultimamente pubblicato: Il tempo del castagno. Racconti nel vento, Sussurri e rivelazioni, Il mio sentiero. Ecco un breve stralcio da questo delicato e simpatico libro in prosa: “Una volta, nei paesi, c’erano tante fontane. Erano pulite, servivano per la mensa dei contadini e per dissetare gli animali al ritorno dal pascolo. Erano belle, di pietra, con tutto il muschio intorno e qualcuno ci metteva anche dei vasi di fiori. Le donne lavavano i panni con quei bei pezzi di sapone di Marsiglia che ci profumava e portavamo giù, lungo il fiume. Quel profumo di sapone lo ricordo ancora, non ci faceva male e noi, un po’ vanitose, lo accoglievamo con piacere”. Giustamente Ardea Montebelli così dice dell’insieme: “Questo racconto è un viaggio affascinante nel mondo dell’acqua, nelle sue svariate forme. Un insieme ben equilibrato di visioni oniriche e realtà da salvaguardare da una inesorabile distruzione. Un monito per chi vive distrattamente sulla terra”. Lina è una piccola goccia quel tanto sognatrice e amante dell'avventura che, mossa dal desiderio di comprendere sé stessa, ci racconta la sua storia facendoci scoprire l’affascinante ciclo dell’acqua e delle stagioni, insieme al forte legame che, nella vita, tramite profonde radici, unisce ogni cosa.
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