lunedì 30 settembre 2019

Lettera aperta a Massimo Cacciari






Caro Cacciari,

una voce stonata, fuori dal coro, la sua. Ma come, migliaia di ragazzi, di giovani, quelli “Fridays for future”, manifestano per le vie, nelle piazze, da Milano a Palermo, e lei non trova altro da dire che: “Se continuiamo ad affrontare i problemi alla Greta siamo fritti”? Ma come, noi adulti abbiamo tanto da criticare l’immobilismo, in tutti i sensi, dei nostri ragazzi e giovani e una volta che invadono pacificamente le nostre piazze, lei non trova meglio da dire che: “Assurdità pazzesca”? Non sono d’accordo!
Che scendano e, soprattutto, che continuino a manifestare pubblicamente i nostri ragazzi, giovani, studenti; che facciano sentire le loro voci per i marciapiedi, le vie; che cantino slogan nelle piazze senza bandiere, colori, di parte.
C’è bisogno, eccome, della svedese Greta Thunberg come del dodicenne pugliese Potito. C’è bisogno, eccome, che i nostri giovani studenti escano dalle aule, dalle scuole, perché vi sono altri libri, altre lezioni, altri spazi culturali, educativi. C’è bisogno, eccome, che siano loro e solo loro a parlare, a salire in cattedra. Ascoltiamoli!
Il nostro mondo non è fatto solo di professori e di scienziati, troppo spesso e purtroppo ideologizzati, ma anche, e vorremmo sempre di più, di questi studenti che in questi giorni abbiamo visto percorrere i marciapiedi, le vie del mondo gridando: “Un solo grido, un solo allarme, pianeta in fiamme, pianeta in fiamme!”.
E noi, tutti noi, lei compreso, dovremmo rispondere al loro appello: “Vieni giù, vieni giù, manifesta pure tu!”.
Greta, partendo dal suo osservatorio, ha fatto nascere un vero Movimento. Auguriamoci che cresca, si moltiplichi, continui a parlare e a far udire le loro voci in tutto il mondo, nelle piazze, nelle Assemblee istituzionali, ai Governati. Siamo un po’ tutti orfani e nostalgici dei passati Movimenti, quelli studenteschi, liceali, universitari. Oggi è una triste rarità vedere e ascoltare universitari che reagiscono e manifestano.
La loro reazione di fronte al cattivo stato di salute del nostro Pianeta è salutare, è una rivoluzione contro l’apatia, il disinteresse, l’individualismo. Li critichiamo quando trascorrono ore ed ore chiusi e soli dentro le loro stanze con lo smartphone e il PC accesi su relazioni virtuali, sterili. I ragazzi e giovani “Fridays for future” sono una Comunità, un Popolo, una globalizzazione positiva. Salutiamoli e uniamoci a loro, simpatizziamo con loro, mettiamoci e stiamo dalla loro parte. Si tratta della parte giusta.
Caro Cacciari, ieri Herbert Marcuse sedeva all’indiana sui prati dei Campus americani con i suoi studenti. Oggi occorrono, come lei ben propone, anche dei “seminari autogestiti”, ma insieme queste manifestazioni, questo modo di reagire, questo straordinario Movimento.
Ragazzi, giovani, studenti, vi abbiamo sentito rimare: “Se-non-cambierà-lotta-dura-sarà!”, e che sia! È giunto il tempo, l’ora, ed è questa, di reagire. Non abbiate paura! Al di là di certe isolate voci stonate, voi continuate a fare, ad essere Coro. In tanti vi ascolteranno e seguiranno. Non abbiate paura!

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