lunedì 17 luglio 2017

Sognando Belgrado

Ciao a tutti!
Ho pensato e ripensato all'idea di partecipare a una kermesse organizzata a Belgrado e..., come sempre mi accade prima di programmare la destinazione di un viaggio,
ho sentito il bisogno di scoprire se fosse il caso di innamorarmi del luogo in questione...
Il primo "ambiente" possibile del "vagabondaggio" mentale non poteva essere che letterario... ed è così che ne ho selezionato la campionatura più "tascabile"/ "postabile"

e condivisibile...
Eccovela, qua sotto, con il titolo Sognando Belgrado, che vedete nell'immagine accanto.
Ah, by the way, credo che sia possibile innamorarsi di Belgrado... e, sì, spero anche che sia possibile far convergere là le mappe individuali dei nostri passi e farne (come a Fonte) un incontro di emozioni/ pensieri/ sensazioni  e di... sciami di semi proficui da portare a casa... 

Ecco  link a video sul Monastero di Soko Grad: grazie di cuore a Vesna Andrejevic

www.youtube.com/watch?v=EPttSGPxCW8
www.youtube.com/watch?v=HpFbOlP8qvE


Da I love Belgrade (di Ayhab Caba):
Belgrado è una città di lunga memoria e di eterna gioventù; una città inconsueta, nata in un luogo speciale, al quale sono legati i suoi destini tumultuosi e le sue alterne fortune secolari senza fine. Belgrado si annida nel punto in cui il fiume Sava si innesta nel possente e mitico Danubio, dove gli imponenti Balcani toccano la fertile pianura pannonica. “Camminando sulla collina, cammino sulle acque(Crnjanski), attraverso il mio cielo- che, ogni sera al crepuscolo, è il cielo del Golgota, dell’Ascensione o del giudizio universale, dalla bellezza divina” (Isadora Sekulić). Belgrado ha sempre attratto l’attenzione del mondo, poiché, a dispetto delle sue ferite e del suo tempestoso destino storico, ha conservato il suo spirito gioioso ed è nota per l’ospitalità, la spontaneità dei sentimenti e l’immaginazione dei suoi abitanti. Il segreto della bellezza di Belgrado è racchiuso nella sua natura indomabile. Moduli e formule non si adattano a Belgrado. Belgrado puoi soltanto amarla. Questo libro è una manifestazione di entusiasmo dedicato a Belgrado da molti grandi della cultura serba, da stranieri che sono giunti a conoscerla e amarla e da numerosi sconosciuti le cui vite e i cui sogni le sono appartenuti.
I love Belgrade è un libro dono nato dal desiderio di creare un regalo spiritoso e utile capace di ispirare la ricerca delle antiche fonti e delle possibilità nuove di Belgrado, così che la città possa essere, per i suoi abitanti e per gli stranieri, una città di bellezza, di sogni e di sorprese.

BELGRADO
Sei un osso bianco tra le nuvole
sputato fuori dalla tua stessa pira
da un alto tumulo arato
dalla polvere disseminata
Cresci dalla
tua stessa scomparsa…
Sei un osso bianco tra le nuvole
un osso delle nostre ossa

Vasko Popa- frammento di poema 1965


Un bel giorno, anche voi sarete vecchi, Belgradesi,
con molti ricordi di ciò
che è stato
e che è passato 
Duško Radović- Good morning Belgrade, 1987


Ci sono ancora luoghi in Belgrado
dove le palizzate esistono e accanto alle palizzate
crescono erbacce che trasudano un fortissimo
olezzo agrodolce…
Una tortora tuba, appollaiata sul ramo di
un pero selvatico, e un topo di campagna
che si è smarrito
fugge via per paura o per fame…
Tutti coloro che ancora esistono da qualche parte,
in qualche vicolo senza nome
in una casa senza numero
sono attaccati come ricci alla gamba del pantalone
della grande città e viaggiano
in tempi e spazi cui non appartengono 
Duško Radović- Good morning Belgrade, 1987


Ho sognato una città.
Ho sognato luoghi di preghiera e palazzi.
Ho sognato teatri attorno a una piazza
ove i poeti recitavano le loro poesie.
Ho sognato vecchi sani e ben vestiti e donne nei parchi, sulle panchine,
e amanti rapiti dal reciproco respiro.
Ho sognato sculture sulla facciata di
edifici nelle piazze.
Ho sognato migliaia di taverne ove
si servivano le pietanze di migliaia di nazioni.
Ho sognato cantine trasformate in librerie.
Ho sognato una città dove le preoccupazioni, una volta per tutte,
venivano spazzate via da due fiumi, che la lasciavano spensierata.
Vladimir Pištalo, Millennium in Belgrade, 2000


“Sono molto felice di vedere gente il cui sentire è tanto diverso da quello di altri popoli occidentali. Non vi ringrazierò mai abbastanza della vostra gentilezza. Amo questo popolo per la spontaneità e per il cuore caldo, che affascina. Com’è bello sentirsi così amati e familiari in un mondo dove non avresti mai pensato di andare! Mi sento come un uccellino con due nidi sulle opposte rive di un fiume. Sono felice di essere in una nazione che deborda di amore.”
Rabindranath Tagore, in risposta all’accoglienza ricevuta, in occasione della sua visita a Belgrado, il 14 ottobre del 1926.


Le tipiche ragazze belgradesi sono
belle, audaci, graziose,
ma possiedono un tocco della
impertinenza di Belgrado
che non guasta la loro
femminilità ed è un marchio di
coraggio e di arguzia, doti
con cui si può soltanto nascere.
        
Miliana Laketić, Belgrade girls


La mentalità belgradese

Nella nazione e nella città
assediata dai problemi più gravi d’Europa,
se non del mondo, le due parole
più pronunciate sono:
NO PROBLEM!
I Giapponesi hanno persino pensato che “no problem”
Sia una sorta di saluto locale.
Questa è una caratteristica di Belgrado,
dove le cose più strane del mondo
sono state inventate: un imbuto per gasolio
con una rete che non fa passare l’acqua
e una lampadina fulminata per rammendare le calze.
  Momo Kapor, Hamburger strikes back, Novosti, 29.06.2006

TERAZIJE
Per qualcuno sei una piazza
sul seno di una città bianca
…Per noi sei una palma di pietra
Su di te leggiamo una linea di vita
Non ne abbiamo mai visto la fine.
                                  Vasko Popa

Belgrado è il destino.
eppure ci sono quelli
che credono che sia
una semplice scelta.
La gente così gioca a dadi col destino.
Bogdan Tirnanić, Belgrade for beginners

Ho visitato molte capitali
in questa parte di Europa. Ognuna si vanta
e critica le altre. Solo in Belgrado
nessuno si vanta o critica gli altri.
Ecco che cosa non dimentico mai
quandunque penso a Belgrado. 
Un diplomatico (B.N. Gavrilović, Belgrade, 1940)

Belgrado mi ha commosso totalmente e
Mi ha dato la forza di andare avanti.
È difficile descrivere
le sensazioni che mi sopraffanno.
Il desiderio di riunire la gente,
l’assenza di egoismo e la dedizione
all’idea, il bisogno di guardare
le persone negli occhi, la
bellezza interiore che ho trovato
qui, tutto ciò che è sincero e
vero. Ci sono pochi luoghi così
sul pianeta. Invitami ancora,
per favore!
     Ross Lovegrove. Belgrado, aprile 2006

People
In Belgrado, niente  termina
come comincia,
le persone sono persone e non
robot in cammino dalle sei
del mattino alle sei
del pomeriggio…
Lo ammetto, mi piace Belgrado
più di qualsiasi altra capitale
europea visitata.
   Alexandru Dumitru- giornalista rumeno, 2002


 Viviamo tempi difficili,
ma fondamentalmente siamo
rimasti un popolo ragionevole,
perché essere belgradesi
non vuole solo dire vivere
in questa città. vuol dire
essere cosmopoliti,
essere civili,
educati, colti.
Sonia Damazet, A street I love- Resavska street



Uno scrittore
può
fare a meno
di una città,
ma
una città
non
esiste
senza
i suoi scrittori.
Svetozar Vlajković- Don Juan of Belgrade in a wondrous wood

La traduzione è di Bruna Spagnuolo.
L’illustrazione della copertina di “I love Belgrade” è di Slobodan Šorgić. Il contorno grafico (compresi foglie e rami che sporgono sulla copertina bianca) e il titolo “Sognando Belgrado” sono di B.S.

Nessun commento: