Ciao a tutti!
Ho pensato e ripensato all'idea di partecipare a una kermesse organizzata a
Belgrado e..., come sempre mi accade prima di programmare la destinazione di
un viaggio,
ho sentito il bisogno di scoprire se fosse il caso di innamorarmi del luogo
in questione...
Il primo "ambiente" possibile del "vagabondaggio" mentale
non poteva essere che letterario... ed è così che ne ho selezionato la
campionatura più "tascabile"/ "postabile"
e condivisibile...
Eccovela, qua sotto, con il titolo Sognando Belgrado, che vedete nell'immagine
accanto.
Ah, by the way, credo che sia possibile innamorarsi di Belgrado... e, sì, spero anche che sia possibile far convergere là le mappe individuali dei nostri passi e farne (come a Fonte) un incontro di emozioni/ pensieri/ sensazioni e di... sciami di semi proficui da portare a casa...
Ecco link a video sul Monastero di Soko Grad: grazie di cuore a Vesna Andrejevic
www.youtube.com/watch?v=EPttSGPxCW8
www.youtube.com/watch?v=HpFbOlP8qvE
Da I love Belgrade (di Ayhab Caba):
Belgrado è
una città di lunga memoria e di eterna gioventù; una città inconsueta, nata in
un luogo speciale, al quale sono legati i suoi destini tumultuosi e le sue
alterne fortune secolari senza fine. Belgrado si annida nel punto in cui il fiume Sava si innesta
nel possente e mitico Danubio, dove gli imponenti Balcani toccano la fertile
pianura pannonica. “Camminando sulla collina, cammino sulle acque(Crnjanski),
attraverso il mio cielo- che, ogni sera al crepuscolo, è il cielo del Golgota,
dell’Ascensione o del giudizio universale, dalla bellezza divina” (Isadora Sekulić). Belgrado ha sempre attratto l’attenzione del mondo, poiché, a dispetto delle sue ferite e del suo tempestoso destino storico, ha conservato il suo spirito gioioso ed è nota per l’ospitalità, la spontaneità dei sentimenti e l’immaginazione dei suoi abitanti. Il segreto della bellezza di Belgrado è racchiuso nella sua natura indomabile. Moduli e formule non si adattano a Belgrado. Belgrado puoi soltanto amarla. Questo libro è una manifestazione di entusiasmo dedicato a Belgrado da molti grandi della cultura serba, da stranieri che sono giunti a conoscerla e amarla e da numerosi sconosciuti le cui vite e i cui sogni le sono appartenuti.
I love Belgrade è un libro dono nato dal desiderio di creare un regalo spiritoso e utile capace di ispirare la ricerca delle antiche fonti e delle possibilità nuove di Belgrado, così che la città possa essere, per i suoi abitanti e per gli stranieri, una città di bellezza, di sogni e di sorprese.
Ho pensato e ripensato all'idea di partecipare a una kermesse organizzata a Belgrado e..., come sempre mi accade prima di programmare la destinazione di un viaggio,
ho sentito il bisogno di scoprire se fosse il caso di innamorarmi del luogo in questione... Il primo "ambiente" possibile del "vagabondaggio" mentale non poteva essere che letterario... ed è così che ne ho selezionato la campionatura più "tascabile"/ "postabile"
e condivisibile...
Eccovela, qua sotto, con il titolo Sognando Belgrado, che vedete nell'immagine accanto.
Ecco link a video sul Monastero di Soko Grad: grazie di cuore a Vesna Andrejevic
www.youtube.com/watch?v=EPttSGPxCW8
www.youtube.com/watch?v=HpFbOlP8qvE
Da I love Belgrade (di Ayhab Caba):
I love Belgrade è un libro dono nato dal desiderio di creare un regalo spiritoso e utile capace di ispirare la ricerca delle antiche fonti e delle possibilità nuove di Belgrado, così che la città possa essere, per i suoi abitanti e per gli stranieri, una città di bellezza, di sogni e di sorprese.
BELGRADO
Sei un osso bianco
tra le nuvole
sputato fuori dalla tua stessa pira
da un alto tumulo
arato
dalla polvere disseminata
dalla polvere disseminata
Cresci dalla
tua stessa
scomparsa…
Sei un osso bianco
tra le nuvole
un osso delle nostre ossa
Vasko Popa- frammento di poema 1965
un osso delle nostre ossa
Vasko Popa- frammento di poema 1965
Un bel giorno,
anche voi sarete vecchi, Belgradesi,
con molti ricordi
di ciò
che è stato
e che è passato
Duško Radović- Good morning Belgrade, 1987
Duško Radović- Good morning Belgrade, 1987
Ci sono ancora
luoghi in Belgrado
dove le palizzate
esistono e accanto alle palizzate
crescono erbacce
che trasudano un fortissimo
olezzo agrodolce…
Una tortora
tuba, appollaiata sul ramo di
un pero
selvatico, e un topo di campagna
che si è
smarrito
fugge via per paura o per fame…
Tutti coloro
che ancora esistono da qualche parte,
in qualche
vicolo senza nome
in una casa
senza numero
sono
attaccati come ricci alla gamba del pantalone
della grande
città e viaggiano
in tempi e
spazi cui non appartengono
Duško Radović- Good morning Belgrade, 1987
Duško Radović- Good morning Belgrade, 1987
Ho sognato una città.
Ho sognato luoghi di preghiera e palazzi.
Ho sognato teatri attorno a una piazza
ove i poeti recitavano le loro poesie.
Ho sognato vecchi sani e ben vestiti e donne nei
parchi, sulle panchine,
e amanti rapiti dal reciproco respiro.
Ho sognato sculture sulla facciata di
edifici nelle piazze.
Ho sognato migliaia di taverne ove
si servivano le pietanze di migliaia
di nazioni.
Ho sognato cantine trasformate in librerie.
Ho sognato una città dove le preoccupazioni, una
volta per tutte,
venivano spazzate via da due fiumi,
che la lasciavano spensierata.
Vladimir Pištalo, Millennium in Belgrade, 2000
“Sono molto felice di vedere gente il
cui sentire è tanto diverso da quello di altri popoli occidentali. Non vi
ringrazierò mai abbastanza della vostra gentilezza. Amo questo popolo per la
spontaneità e per il cuore caldo, che affascina. Com’è bello sentirsi così
amati e familiari in un mondo dove non avresti mai pensato di andare! Mi sento
come un uccellino con due nidi sulle opposte rive di un fiume. Sono felice di
essere in una nazione che deborda di amore.”
Rabindranath
Tagore, in risposta all’accoglienza ricevuta, in occasione della sua visita a
Belgrado, il 14 ottobre del 1926.
Le tipiche ragazze belgradesi sono
belle, audaci, graziose,
ma possiedono un tocco della
impertinenza di Belgrado
che non guasta la loro
femminilità ed è un marchio di
coraggio e di arguzia, doti
con cui si può soltanto nascere.
belle, audaci, graziose,
ma possiedono un tocco della
impertinenza di Belgrado
che non guasta la loro
femminilità ed è un marchio di
coraggio e di arguzia, doti
con cui si può soltanto nascere.
Miliana Laketić, Belgrade girls
La mentalità
belgradese
Nella nazione e
nella città
assediata dai
problemi più gravi d’Europa,
se non del
mondo, le due parole
più
pronunciate sono:
NO
PROBLEM!
I Giapponesi
hanno persino pensato che “no problem”
Sia una sorta
di saluto locale.
Questa è una
caratteristica di Belgrado,
dove le cose
più strane del mondo
sono state
inventate: un imbuto per gasolio
con una rete
che non fa passare l’acqua
e una
lampadina fulminata per rammendare le calze.
Momo
Kapor, Hamburger strikes back, Novosti, 29.06.2006
TERAZIJE
Per qualcuno
sei una piazza
sul seno di
una città bianca
…Per noi sei
una palma di pietra
Su di te
leggiamo una linea di vita
Non ne
abbiamo mai visto la fine.
Vasko Popa
Belgrado è il
destino.
eppure ci
sono quelli
che credono
che sia
una semplice
scelta.
La gente così
gioca a dadi col destino.
Bogdan Tirnanić, Belgrade for beginners
Bogdan Tirnanić, Belgrade for beginners
Ho visitato
molte capitali
in questa
parte di Europa. Ognuna si vanta
e critica le
altre. Solo in Belgrado
nessuno si
vanta o critica gli altri.
Ecco che cosa
non dimentico mai
quandunque
penso a Belgrado.
Un diplomatico (B.N. Gavrilović, Belgrade, 1940)
Un diplomatico (B.N. Gavrilović, Belgrade, 1940)
Belgrado mi
ha commosso totalmente e
Mi ha dato la
forza di andare avanti.
È difficile
descrivere
le sensazioni
che mi sopraffanno.
Il desiderio
di riunire la gente,
l’assenza di
egoismo e la dedizione
all’idea, il
bisogno di guardare
le persone
negli occhi, la
bellezza
interiore che ho trovato
qui, tutto
ciò che è sincero e
vero. Ci sono
pochi luoghi così
sul pianeta.
Invitami ancora,
per favore!
Ross
Lovegrove. Belgrado, aprile 2006
People
In Belgrado,
niente termina
come
comincia,
le persone
sono persone e non
robot in
cammino dalle sei
del mattino
alle sei
del
pomeriggio…
Lo ammetto,
mi piace Belgrado
più di
qualsiasi altra capitale
europea
visitata.
Alexandru Dumitru- giornalista rumeno, 2002
ma
fondamentalmente siamo
rimasti un
popolo ragionevole,
perché essere
belgradesi
non vuole
solo dire vivere
in questa
città. vuol dire
essere
cosmopoliti,
essere
civili,
educati,
colti.
Sonia Damazet, A street I love- Resavska street
Uno scrittore
può
fare a meno
di una città,
ma
una città
non
esiste
senza
i suoi scrittori.
Svetozar
Vlajković- Don Juan of Belgrade in a wondrous wood
La traduzione
è di Bruna Spagnuolo.
L’illustrazione
della copertina di “I love Belgrade” è di Slobodan Šorgić. Il contorno
grafico (compresi foglie e rami che sporgono sulla copertina bianca) e il
titolo “Sognando Belgrado” sono di B.S.
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