domenica 20 novembre 2016

Marzia Biondi e il suo “Soffi di vita”

 Marzia Biondi è nata a Forlì (FC) il 23 agosto del 1963. Nel 2006 si è laureata in Scienze dell'Educazione, nel 2007 ha conseguito un Master per "Manager della Formazione", dal 2011 è laureanda in Scienza della Cultura-Mediazione Interculturale. Dal 1987 è impiegata presso un'azienda. È volontaria in Albania e nella clown-terapia Ass. V.I.P. onlus Forlì (Viviamo In Positivo) e consigliere presso l'Associazione Psicologi per i Popoli Emilia Romagna. Alcuni suoi testi sono presenti in antologie poetiche nazionali. Ogni istante (Il Filo,2011) è la sua prima raccolta poetica, Soffi di vita (Risguardi edizioni, 2016) la seconda.

Conosco Marzia Biondi da un paio d’anni circa. Figura interessante nel panorama poetico emiliano-romagnolo, unisce un grande amore per la poesia a quello per la fede di cui parla come di “un regalo ricevuto, guida e maestra di vita, insieme alla poesia, suo strumento”. La sua poetica si snoda dunque in queste direzioni parallele, dove l’ascolto di cui è capace non solo la sua persona tutta ma, anche, la sua dimensione poetica, ci viene restituito nei versi della sua ultima raccolta attraverso la narrazione di un tempo poetico fatto di grandi e piccoli accadimenti, sottolineato da gioie e dolori, da affanni e stupori laddove tutto accade sotto l’egida dell’amore che implementa il senso dell’accadere stesso.

Soffi di vita


Già dalla prefazione al libro, a cura di Davide Rondoni, è facile intendere come i testi di Marzia Biondi siano paragonabili all’esternarsi di momenti di effusione dove le immagini tendono a ravvivare il pensiero nella direzione di una vitalità – da qui il titolo Soffi di vita – che contiene al suo interno tutta l’essenza dell’essere.
Dal rapporto con la natura che traluce attraverso i sensi stessi, si inserisce di diritto anche il rapporto con la vita, dove le parti in causa, i protagonisti, gli uomini, hanno tra le mani una sorta di copione - il loro percorso, quello che possono costruirsi con il libero arbitrio -  e intendono così recitare tanti ruoli sociali quanti la vita stessa gliene attribuisce. Non c’è incompatibilità tra i vari ruoli perché si tende a conciliarli, a miscelarli nel tempo che, per l’autrice, diventa “il tempo della poesia”. Un tempo fatto di esperienze, di incontri, di emozioni vissute nella gamma più disparata delle emozioni. Marzia Biondi, in un alternarsi di poesia e prosa poetica, ci rende conto così di quella che per lei è l’esperienza della poesia, tra chiaroscuri di parole e silenzi, laddove i doni, l’amicizia, il calore, il colore (alcuni testi sono anche scritti con l’inchiostro azzurro, rosa) sono elementi di una visione che mette l’uomo e il suo valore al centro del percorso, anche nel caos che emerge, ad esempio, nel testo cecità dove le possibilità di concentrarsi o di fuggire dalla morsa disumana che lo attanaglia, vengono superate dal desiderio di conoscenza e di incontro che emerge sommessamente dall’ultimo verso: il sorriso eloquente da labbra timide e perfette.
Ora, in una fase antropologica dove nessuno ha ben chiaro cosa succeda veramente – come afferma il critico Gianfranco Lauretano – dove il racconto della storia si sta perdendo, l’autrice  - all’interno del libro - ringrazia cosa è successo intorno a lei e dichiara di scrivere proprio perché è successo qualcosa. Il titolo del resto, solo apparentemente semplice, - cos’è un soffio? – ci rimanda a ciò che sta al confine tra il perdersi e la sostanza, come se tutti noi fossimo un po’ dentro e un po’ fuori il soffio della vita. Marzia Biondi, nella schizofrenia tipica del poeta – dove non tutto quello che viene scritto è pensato, non tutto è reale ma anche un po’ folle – ci dona dei versi che spandono energia per la vita stessa, dei versi sostanziati di immagini per fermare ciò che accade, poiché questo è il compito della poesia.

Alcuni testi da: Soffi di vita

Cecità

cammini per strada
carrozzine-sportine prolungamenti di mani sterili e intorpidite
da tante cose ti devi districare

fra piedi caotici, click ed i-pad in funzioni differite
rombi stonati e grida inascoltate
tante cose devi scansare

si ode senza sentire, le pupille vedono senza guardare un volto,
la profondità di un occhio
il sorriso eloquente da labbra timide e perfette

*****

Imperfetti

mute intense savie di sensi
con esse siamo umani
imperfetti nel donarle

disumani diveniamo quando
in armi esse trasformiamo
e cuori e menti lasciamo sgomenti

più nulla rimane né di esse né dell’umano
se non l’urlo silente di
una mano che ti cerca lontano

*****
Arrivederci (in un attimo)

ricordi, saggezza, fluire della vita, attimo sfuggente
dal ritorno dell’onda fermato

dai cuori assaporato

nell’oceano incandescente e dissetante
è di nuovo andato

arrivederci!

*****

(senza titolo)

la brezza salata
di luce calda e avvolgente
giunga sull’onda della vita

baciata dal mare


Bologna, 20 novembre 2016


Cinzia Demi

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