lunedì 21 marzo 2016

Su Il valore dello scarto


a cura di Carla De Angelis e Stefano Martello
 
recensione di Narda Fattori

http://www.faraeditore.it/nefesh/valorescarto.html

Il titolo di questo corposo e sfaccettato saggio rimanda al rifiuto; una società multiforme, multietnica, merceologica come questa in cui viviamo, quello che è rifiuto per molti è risorsa e sopravvivenza per altri. Ma i plurimi interventi che danno corpo al libro non si limitano al semplice sociologismo, essi, ciascuno nel suo campo di competenza affronta la tematica con profondità, motivazione, supporto teorico.
Esaminare con attenzione il saggio richiede molto tempo, probabilmente sarebbe necessario ripercorrere il sentiero compiuto dagli autori.
Credo sia il caso di soffermarsi su una parola che veicola molti significati: prossimità.
Essere prossimi significa essere vicini o comunque a una distanza che permette di difendersi e di soccorrere se necessario, non farsi inglobare e contemporaneamente non chiamarsi fuori, uno dei tanti modi per finire scarti.
Non è un collocarsi sulla difensiva ma una presa d’atto del tipo di società globalizzante e pseudo individualista nella quale siamo immersi il cui rifiuto ci spingerebbe ai margini; la più efficace maniera per salvaguardarsi è collocarsi alla giusta distanza.
Mi viene in mente il racconto aforistico di Schopenhauer: è inverno, fa freddo e i ricci di tengono stretti per non disperdere il calore; l’estrema vicinanza però li costringe a trafiggersi tra loro; anche loro debbono trovare la giusta prossimità.
Ma questo vale anche nel lavoro, nelle relazioni amicali, nei rapporti sentimentali.
Gli specialisti che hanno costruito il saggio hanno conservato e osservato la giusta distanza: S. Martello introduce motivando la scelta compiuta; Carla De Angelis titola il suo intervento “Vita in comune, scarto e poesia” riferendo le sue riflessioni alla quotidianità;  “All’affannosa ricerca di un giusto spazio di prossimità”: A. Ciampalini riflette sul mondo della scuola e sulle relazioni che si intrecciano nel saggio “Lo scarto educativo nel lavoro d’insegnante e formatore”, perché anche la scuola deve operare degli scarti, l’onniscienza non è più praticabile. Segue un approfondito sguardo di S. Martello sulla vita sociale con “La nostra partecipazione pubblica di parte, adolescente e un po’ sbruffona”.
Già questi titoli-argomento ci orientano nella lettura del saggio, che è profondo per contenuto e riferimenti, oltre che per la tematica, ma gli aspetti polisemici della prossimità coinvolgono anche la teologia (“Per aspera ad astra” di A. Celli). L’autore ci presenta un ampio excursus di come il Caos si sia mutato in Cosmo attraverso i mitici
dei ed eroi greci e di altre culture per giungere al perfetto ordine che ci chiede il Cristo e di cui si fa precursore e intercessore. Gli eroi dei fumetti di carta non sono che rivisitazioni degli antichi, mitici semidei.
Il libro presenta ancora interventi sul diritto (di C. Fraticelli, “La tecnica tra valore e scarto“) e si conclude con brevi riflessioni di A. Ramberti  che trova nel famoso motto di Michelangelo su come faccia a produrre i suoi capolavori marmorei: la statua è quanto resta dopo aver scartato il marmo in eccesso.
Dunque andiamo incontro ad uno scarto valoriale, qui come nella linguistica.
Chi ha voglia di spendere qualche ora fuori dal consueto e a contatto con pensieri alt ma non inaccessibili, deve leggere questo libro che veramente spalanca molte finestre e si apre a non consueti punti di vista.

1 commento:


  1. Ringrazio Narda Fattori per la lettura attenta e consapevole che le sue riflessioni avrebbero indotto altre riflessioni.
    Carla De Angelis

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