martedì 24 novembre 2015

Un rapper “agostiniano”: Thomas Canini, alias Cloud



Una “nuvola” sonora si confessa: il cd del rapper santarcangiolese Thomas Canini, in arte Cloud, “spacca”: offre emozioni sincere, parole sostenute da basi coinvolgenti e ovviamente piene di ritmo, ci apre l'anima (perduta ma crediamo in fondo ritrovata, come ci narra nelle sue Confessioni il grande Agostino) di un autore emergente che fa i conti con la sua rabbia, le sue sconfitte, i muri che a volte si interpongono fra le persone compromettendo anche le relazioni di sangue e quelle più intime. Questi Giorni perduti non sono però una resa, indicano un percorso per ritrovare sé stessi, per accettarsi, per andare oltre la propria timidezza, per non far coincidere il valore (immenso e unico in ciascuno di noi) di ciò che siamo con i propri errori o con i giudizi e le valutazioni degli altri. Thomas parla con verità e intensità, senza peli sullo stomaco eppure con empatia, di autostima, di amore, di amicizia, della realtà del mondo giovanile, della vita, insomma, con le sue brutture, con le sue violenze anche banali e assurde… ma anche con la sua, magari nascosta e ardua da raggiungere, riserva di bellezza, di sentimenti autentici, di empatia, di umanità. 
Bellissimi e intensi anche i versi introduttivi di Annalisa Teodorani, voce poetica che combina potenza delle immagini e incisività del messaggio, letti dalla autrice stessa in dialetto e in italiano: “Sogna sogna pure / che la tela oramai è diventata lisa / e tra un po' diventerà una vela / che si gonfia in cielo”

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