mercoledì 10 dicembre 2014

Su Caro Gino… di Massimo Del Regno

CDSMS, Mercato San Severino, 2014

recensione di Vincenzo D'Alessio
& G.C.F.Guarini



A tre anni dalla scomparsa dell’antropologo Luigi (Gino) NOIA, è stata curata dal professore Massimo Del Regno e pubblicata a cura del Centro di Documentazione per la Storia di Mercato San Severino (SA) la sua prima monografia, tesa a raccogliere scritti editi e inediti, collaborazioni a riviste e giornali, appunti di lavori intrapresi che aspettano di essere pubblicati: come sempre capita a chi è precursore dei tempi i sogni rimangono chiusi nel cassetto.
Il buono di questo libro consiste nella passione che accomuna pochi uomini, oggi come anche nel passato, i quali senza alcun compenso offrono alla propria comunità intere pagine di testimonianze archeologiche, storiche, antropologiche, e perché no, anche culinarie. Gino nella sua lunga esistenza ha esercitato diverse attività legate alle Biblioteche ma non ha mancato di offrirsi gratuitamente ai giovani contemporanei con aiuti concreti fondati sulla sua esperienza per tesi di laurea, ricerche scolastiche, conferenze, confronti con docenti universitari o loro assistenti.
Dalle trecento pagine che la passione di un suo amico e collaboratore ha messo insieme, emerge lo spirito inquieto assetato di conoscenza e cosciente che la sua esistenza, per quanto breve, andasse spesa nella giusta direzione quella di lasciare una scia luminosa che brillasse nell’oscurità della notte e dell’oblio destinato a tutti noi uomini. Ha vissuto esplorando vari territori dal Nord al Sud della penisola. Ha camminato in montagna e visitato monumenti che le collettività degli stessi luoghi avevano ignorato per secoli. Ha spinto più in là la conoscenza della Storia come memoria da tutelare e salvaguardare dai “ cementificatori”: belve umane assetate unicamente del denaro, incuranti della Madre Terra.
Alla presentazione del volume avvenuta ieri nove dicembre nella Sala Consiliare Cittadina erano presenti i suoi compagni d’impresa. Tra questi lo storico e antropologo Pasquale NATELLA da Salerno; l’emerito Medioevalista dell’Università degli Studi di Salerno professore Paolo PEDUTO ; il geografo e cartografo dell’Università degli Studi di Salerno professore Vincenzo AVERSANO; la vedova dello scomparso e la figlia Anna Maria NOIA, giornalista. Oltre ai tanti amici e sostenitori che l’hanno amato e stimato nel corso della sua impegnata esistenza.
Conviene sempre ricordare uomini appassionati che hanno offerto tanto ai propri simili e al territorio arricchendo di umiltà generazioni che oggi sono votate soltanto all’interesse personale e, badate bene, se avesse lavorato in altri lidi più alta ancora sarebbe stata la sua ricompensa. Vengono alla mente, leggendo questo volume, i versi del poeta Giovanni PASCOLI della poesia La quercia caduta: “(…) Ognuno loda, ognuno taglia. A sera / ognuno col suo grave fascio va.”
Noi ci aspettiamo continuità d’intenti nonostante il deserto di meritocrazia che da duemila anni prolifica nelle nostre amate terre d’Italia.

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