in queste settimane di bollettini ossessivi sugli andamenti delle Borse, che o volano o crollano o rimbalzano, a giorni alterni, come uccelli furibondi o razzi impazziti, e pare che proprio non conoscano l’andatura del passo umano;
in questi mesi in cui sembra che la Salvezza del mondo sia solo nelle mani della Banca Centrale Europea e dei suoi tristissimi ideologi, e le nostre vite dipendano esclusivamente dagli umori dei Mercati, che sappiamo poi in mano a logiche e cervelli sostanzialmente disumani (poveri noi, perciò!);
in queste settimane in cui il bombardamento mediatico sullo “Spread”, su questo nuovo Santissimo, assume il peso di una sorta di Giudizio di Dio, di quotidiana sentenza di morte o di grazia, e non sappiamo proprio dove voltarci per trovare una sola parola di verità, in un annottamento spirituale, culturale, e politico ormai simile ad un coma irreversibile;
in questa rissa planetaria di lingue furiose e micidiali, di idiomi “finanziari” mitragliati giorno e notte senza pietà alcuna, di verbi castrati e urticanti, e di parole che afferrano e lacerano i cuori come ganci da macellaio,
mi pare di comprendere in modo nuovo il dramma messianico:
e cioè il rifiuto reiterato, caparbio, violento, e costante da parte dell’umanità di convertirsi, di cambiare vita, e di salvarsi.
Solo questo terribile schema biblico mi sembra reggere all’impatto di questi anni davvero paradossali, e dare loro un’interpretazione adeguata, e alla fine salvifica, mentre tutte le altre chiavi interpretative a disposizione, quelle sociologiche, economiche, o storico-politiche si sbriciolano nelle nostre mani, mostrando tutta la loro miseria intellettuale, e cioè la loro spaventosa insufficienza a spiegarci che cosa stia realmente accadendo sul pianeta terra.
Lo schema, in verità, è antico, e permea e struttura già l’intero Antico Testamento:
gli uomini, in poche parole, vogliono ma anche non vogliono essere salvati, vogliono ma anche non vogliono affatto incontrare la (loro) verità, né cercarla sul serio, vogliono ma anche non vogliono imparare ad amare ed investire le proprie energie per curare la propria alienazione folle, la propria pazzia omicida, suicida, e cosmicida. Per cui, ad ogni svolta evolutiva, ogni volta che siamo chiamati a crescere e a liberarci ad un nuovo livello di profondità, resistiamo con tutte le nostre forze, e ci attacchiamo ad ogni tipo di menzogna e di idolatria del passato, ad ogni puntello interiore di presunzione e di orgoglio, ad ogni “filosofia” o promessa politica o addirittura falsa teologia, ad ogni brandello putrescente di carne corrotta, di potere (nulla) o gloria di cartapesta o di oscena visibilità di questo mondo, ad ogni chiacchiera di portineria o fantasticheria da letamaio, pur di non riconoscere umilmente il nostro fallimento, il nostro straziante bisogno di salvezza, pur di non chiedere perdono per le nostre innumerevoli e pesantissime colpe, pur di non convertirci cioè più profondamente, ed entrare così nel respiro di Dio, nella sua pace, e collaborare a costruire la nuova fase esistenziale e storico-collettiva che si sta aprendo dinanzi e dentro di noi:
“Lo stolto pensa:
Dio non esiste.
Sono corrotti, fanno cose abominevoli,
nessuno fa il bene.
Dio dal cielo si china sui figli dell’uomo
per vedere se c’è un uomo saggio che cerca Dio.
Tutti hanno traviato,
tutti sono corrotti,
nessuno fa il bene;
neppure uno”. (Salmo 52, 2-4)
Elia, davanti alla cecità che lo circonda, grida disperato:
“Signore, hanno ucciso i tuoi profeti,
hanno rovesciato i tuoi altari
e io sono rimasto solo e ora vogliono la mia vita” (1Re 19,10.14).
Geremia si ritrova anch’egli abbandonato e reietto, con tutti, ma proprio tutti contro: i re di Giuda, i sacerdoti, e tutto il popolo, e finisce quasi per bestemmiare:
“Non mi sono seduto per divertirmi
nelle brigate di buontemponi,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario
poiché mi avevi riempito di sdegno.
Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuole guarire?
Tu sei diventato per me un torrente infido,
dalle acque incostanti” (Geremia 15,17-18).
E’ sempre così, è sempre stato così, lo sapevano bene anche Eraclito o Lao Tze, e lo ha pagato caro Socrate: la verità in questo mondo è rifiutata.
Anzi più la sua luce è forte e più non la vogliamo vedere, anche se poi, spesso proprio attraversando muraglie di rifiuti e purtroppo anche di cadaveri, la verità penetra nel tempo e lo trasfigura.
E non è proprio questo schema drammatico che trova il suo compimento e la sua rivelazione definitiva nella vicenda storica del Messia, e cioè del Salvatore per antonomasia? Non è proprio Gesù la sintesi estrema di questa drammatica maledizione dell’uomo, che si autocondanna alla disperazione dell’insensato pur di non affrontare in tempo i cambiamenti che ogni fase di crescita richiede?
“Veniva nel mondo
la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne tra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto” (Giovanni 1,9-11).
Ecco, volevo dire che solo questo schema riesce a soddisfare la mia fame di comprensione di questi decenni terminali dell’uomo bellico estremo-occidentale, dell’io predatorio tecnico-mercantile, disperato e cieco, e perciò sempre più avido e rabbioso, che ormai giustamente si fa governare soltanto dalla ragione spietata di Wall Street o di Bruxelles, e dai suoi sacerdoti sanguinari: ottiene cioè il proprio terribile contrappasso, l’inevitabile catena di effetti distruttivi di una (in)civiltà fondata quasi esclusivamente sui valori della borsa, sulla pubblicità, sul mercimonio delle anime e dei corpi, e sul consumo paranoico e criminogeno di tutto il creato e di tutti gli esseri umani.
In questi anni cioè si sta riproponendo ad un nuovo livello di radicalità e di globalizzazione planetaria il dramma messianico del rifiuto da parte dell’uomo della propria rigenerazione, e cioè di un nuovo orientamento della propria vita individuale e collettiva.
Più si fa evidente la necessità di un simile ricominciamento radicale e più questa evidenza lampante viene negata, rimossa, e cacciata negli inferi corporei dell’inconscio, dove devasta da dentro la nostra vita quotidiana, frantumando cuori e relazioni, anime e popoli.
L’io terminale poi imbastisce ogni giorno la sua stregoneria mediatica affinché l’uomo non capisca più niente, resti nel proprio caos disperato, e quindi non inizi nemmeno a cambiare le cose, perché ormai anche un minimo miglioramento REALE farebbe in verità crollare il sistema…
Ciò che sta accadendo, insomma, e ciò che accadrà domani e dopodomani nei prossimi anni, in modi vari e purtroppo anche catastrofici, è del tutto chiaro, se lo guardiamo alla luce di un intelletto sano di mente: il già morto (in noi, in Italia, in Europa, e nel mondo) morirà in modo sempre più palese ed eclatante, e il vivo vivrà, manifestandosi come l’unica cosa Vivente: ciò che è già morto sprofonderà nella propria putrefazione/corruzione a livelli crescenti di cupezza e di violenza, e ciò che è già vivo crescerà nella propria forza nascente, pur negata e perseguitata INVANO.
Ognuno sta scegliendo da quale parte schierarsi, che lo sappia o meno, ognuno sta scegliendo il proprio destino, la propria destinazione finale, e anche la qualità umana delle proprie giornate terrene.
Chi umilmente e docilmente, come un bambino, si lascerà prendere per mano dalla vita nascente della nuova figurazione di umanità potrà certamente soffrirne a volte tutte le fatiche, condividerne tutta la solitudine e l’incomprensione, ma percepirà già da ora, e giorno dopo giorno, la vicinanza straordinaria e l’aiuto sorprendente di Chi ci ha creati e ci sta portando, insieme a tutto il pianeta, verso svolte grandiose di nuova libertà e vita:
“Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo, ma io non sono solo, perché il Padre è con me” (Giovanni 16,32).
Rallegriamoci perciò, carissimi, in questa notte, e rinforziamoci nella fede, e cioè nella nostra coscienza illuminata dallo Spirito, che vede già la vittoria compiuta, e gode, già da ADESSO, della vita nuova dell’Uomo, l’infinita beatitudine del suo Respiro, più ampio di questo mondo che si sta strozzando con le proprie mani, e molto, ma molto più duraturo:
“Voi avrete tribolazioni nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo” (Giovanni 16,33).
Urge, carissimi, una straordinaria concentrazione interiore per resistere in questa tormenta della storia, per continuare a benedire tra gli strepiti di milioni di voci maledicenti. Urge una pratica costante di meditazione e di preghiera per continuare a trasmettere luce e a beneficare i nostri fratelli con azioni e parole efficaci, per guarire e consolare, per aiutare i malati, per assistere i poveri, per consigliare i dubbiosi, per confermare nella fede gli incerti, per intercedere per i vivi e per i defunti, e cioè per rivestire la nuova umanità messianica, e dare così un vero nuovo inizio al mondo.
Ecco perché dobbiamo esercitarci e rinnovare la stessa pratica degli Esercizi Spirituali.
La Federazione Italiana Esercizi Spirituali mi ha chiesto di collaborare alla sua Rivista “Tempi dello Spirito”, per la quale ho scritto un articolo proprio sul tema del rinnovamento degli Esercizi, nell’ottica dei nostri Gruppi Darsi Pace.
Potete trovare il testo nella Categoria Nuove Visioni del mio sito www.marcoguzzi.it:
Nuovi esercizi per un tempo nuovo
La spiritualità cristiana alla svolta dei tempi
Vi segnalo inoltre che sono iniziate le iscrizioni al Corso Intensivo che si svolgerà a Roma dall’8 all’11 dicembre, presso la Comunità di Preghiera “Mater Ecclesiae” (06.3017936). Affronteremo quest’anno un tema di rilevanza capitale, e cioè la crisi e la rigenerazione dei principi maschile e femminile, e la via della loro nuova integrazione/coniugazione sia interiore che relazionale (info su www.marcoguzzi.it e www.darsipace.it ).
Vi allego il programma così che possiate diffonderlo e farlo conoscere alle persone che riteniate interessate:
Maschio e femmina li creò
Il segreto delle nozze interiori
e del vero matrimonio
Il sito http://www.benecomune.net/ ha inserito un Video in cui spiego la problematica che approfondiremo nell’intensivo:
http://www.youtube.com/watch?v=HyK5wxR6rxc
Vi ricordo infine l’uscita nelle librerie del mio ultimo lavoro:
Dodici parole per ricominciare
Saggi messianici
Questo libro, edito da Ancora, tenta di riaccendere la luce di 12 parole su cui fondiamo la nostra esistenza: Ricominciare, Cristianesimo, Speranza, Laicità, Pace, Poesia, Fragilità, Fede, Autorità, Male, Dio, Aldilà.
Grazie, carissimi, del vostro ascolto e della vostra costante vicinanza, e grazie anche della diffusione che fate di queste idee. Speriamo che il raggio della speranza possa dilatarsi nei nostri corpi e nel corpo del mondo, illuminandoci, guarendoci, unificandoci, e donandoci la vera pace.
Marco Guzzi
Maschio e femmina li creò
Il
segreto delle nozze interiori
e del vero matrimonio
Corso intensivo di formazione integrata
Dei Gruppi Darsi Pace
Con Marco Guzzi
8/11 dicembre 2011
Comunità di Preghiera “Mater Ecclesiae”
Suore Dorotee di Cemmo
Via della Pineta Sacchetti, 502
00168 – ROMA
Tel/Fax 06.3017936
Mater.eccl@tiscalinet.it
Obiettivi e finalità dell’incontro
Viviamo in una fase storica in
cui non solo il matrimonio ma la stessa coppia attraversano una crisi radicale.
Sembra che il maschio e la femmina umani facciano sempre più fatica a
coniugarsi, a creare relazioni durature.
C’è chi attribuisce questo
fenomeno all’egoismo crescente, e c’è chi si rallegra di questa fluidità
sentimentale. Entrambe queste prospettive, tradizionaliste o progressiste, sono
però parziali, miopi, insoddisfacenti.
In realtà stiamo letteralmente
riformulando i contenuti storici delle nostre identità di genere, ecco perché
entra in crisi la modalità precedente di relazione tra il maschio e la femmina.
Dobbiamo perciò riordinare il
principio maschile dell’azione e il principio femminile dell’abbandono dentro
di noi, per poter creare relazioni all’altezza dei tempi.
E questo vale per tutti, anche
per chi abbia scelto una vita da celibe o da nubile.
In questo Corso inizieremo a
comprendere queste dinamiche profonde, per disporci ad un profondo rinnovamento
delle nostre vite emotive e affettive.
Metodologia
Nel seminario seguiremo la
metodologia integrata utilizzata nei corsi regolari che si svolgono da oltre
dodici anni a Roma.
Questo metodo è illustrato nei
due manuali: M. Guzzi, Darsi pace – Un
manuale di liberazione interiore, Ed. Paoline 2004, e Per donarsi – Un manuale di guarigione profonda, Ed. Paoline 2007.
La base teorica del lavoro è
invece raccolta nei volumi di M. Guzzi, La
nuova umanità – Un progetto politico e spirituale, Ed. Paoline 2005, Yoga e preghiera cristiana – Percorsi di
liberazione interiore, Ed. Paoline 2009, Dalla fine all’inizio – Saggi apocalittici, Ed Paoline 2011, Dodici parole per ricominciare – Saggi
messianici, Ancora 2011.
Si cfr. anche www.marcoguzzi.it
Programma del corso intensivo
Giovedì 8 dicembre 2011
18
Arrivo e sistemazione
18.30 Meditazione introduttiva
20.45 Presentazione del
seminario:
Crisi della coppia: crisi del mondo
Venerdì 9 dicembre 2011
9.15
Lo squilibrio
dei principi attivo e passivo e le relazioni
falsate che ne derivano
Meditazione guidata, insegnamenti ed
esercizi di autoconoscimento
16
Lavori di gruppo
17
Condivisione in assemblea
20.45 Incontro di fine
giornata
Martedì 7 dicembre 2011
9.15
L’armonia
segreta tra giusto abbandono
e giusta azione: le vere Nozze
Meditazione guidata, insegnamenti ed
esercizi di autoconoscimento
16 Lavori di gruppo
17
Condivisione
20.45 Incontro di fine giornata
Mercoledì 8 dicembre 2011
9.15
Credere per
abbandonarsi, abbandonarsi per agire:
Cristo, il principio di ogni coniugazione
Meditazione guidata, insegnamenti
ed
esercizi di autoconoscimento
Avvertenze
E’ possibile partecipare al Corso secondo due modalità: come
residenti e come pendolari.
Quota residenti: Euro 150 più 40 di iscrizione (+ 2 euro a
notte per i non residenti a Roma, come tassa di soggiorno imposta dal Comune).
Quota pendolari: Euro 40 di iscrizione più 30 per uso casa.
Costo singolo pranzo: Euro 10.
Per effettuare l’iscrizione è sufficiente telefonare,
inviare un fax o una mail
presso la sede del corso (vedi frontespizio).
Il Centro “Mater Ecclesiae” si raggiunge dalla Stazione
Termini con Metropolitana linea “A” in direzione Battistini, fino a Valle
Aurelia, quindi con treno urbano FS per Viterbo o Cesano o Bracciano, scendendo
alla fermata Gemelli.
Per ulteriori informazioni
Sui Gruppi “Darsi pace”:
Posta: marcoguzzi@surf.it
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