recensione pubblicata su «Notiziario Centro Documentazione Pistoia» n. 218, p. 22
«Siamo di fronte alla necessità di ripensare il nostro essere nel mondo. Dobbiamo ridefinire diritti e doveri. (…) Dobbiamo accettare la sfida di pensare a ciò che potrà essere, partendo dalle emergenze e dalle contraddizioni che ci stanno di fronte.»
Queste pagine ci indicano una strada possibile per dare un senso al fare politica oggi, al nostro ruolo di cittadini, alle istituzioni nazionali e sovranazionali in un punto della storia umana in cui la transizione verso nuove forme di regolazione del potere è quanto mai incerta e suscettibile di pericolose (antidemocratiche ed economicistiche) derive. La situazione viene analizzata con occhio acuto e chirurgico ma lasciando spazio a un sano ottimismo che sa valorizzare la persona e prospetta e prospetta una prassi delle relazioni (non solo fra individui, ma anche fra questi e le organizzazioni che ne regolano di fatto la vita) che sia rispettosa e solidaristica: «… bisogna partire dai punti qualificanti della nostra vita, dalle esperienze concrete, indispensabili per poter individuare le azioni da intraprendere formulando proposte effettivamente praticabili volte a modificare uno stato di cose che non ci piace e non ci rende felici.»
v. anche la recensione a Messa a fuoco manuale di G. Callegari qui
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