giovedì 30 settembre 2010

La società arcobaleno di Antonio Sciortino

di Antonietta Gnerre


Antonio Sciortino
Anche voi foste stranieri
L'immigrazione, la Chiesa e la società italiana
Laterza, 2010, 175 p., collana I Robinson

Anche voi foste stranieri. L’immigrazione, la Chiesa e la società italiana è il nuovo libro che il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, ha dato alle stampe, per la collana I Robinson di Laterza. Sotto la pelle del libro riemerge un’immagine importantissima del Vangelo di Matteo: “Ero forestiero e mi avete accolto”. Nel libro c’è l’esigenza di informare senza maltrattare la comunicazione, comprendendo che bisogna chiarirla senza banalizzarla. In questo libro ci siamo anche noi, la terra da cui i migliori sono quasi costretti a scappare. La terra onesta e malvagia, geniale e ottusa…la terra degli uomini che partirono con le valige di cartone. Gli immigrati, rileva don Sciortino, ripongono casi difficili, ma non sono il dilemma del nostro Paese. La parola, in questo libro, è distinta non solo dalla melodia esteriore, ma anche dalla religione interiore. Il fenomeno migratorio va controllato con una politica intelligente, nel rispetto della legalità e della sicurezza, ma anche dell’accoglienza e dell’integrazione. Il libro è permeato da tante storie che vivono e popolano differenti settori produttivi. Ma anche da drammatiche storie di sfruttamento, allontanamento e discriminazione.  
Sottolinea, don Sciortino Due Italie si contrappongono. A torto o a ragione. C’è chi soffia sul fuoco, alimentando paure e tensioni. Chi affronta il problema con superficialità. Quasi non lo riguardasse. Chi, di fronte a un immigrato, sbuffa infastidito. Sempre, e a prescindere. E chi, infine, capisce che una soluzione va trovata. Nell’accoglienza e nella legalità. La politica dello struzzo non paga. Non serve nascondere la testa nella sabbia. O girarsi dall’altra parte. Ma è deprecabile la chiamata alle armi per sbarrare il passo allo straniero. Anzi. È un terribile boomerang. Un’illusione. Crea ancor più problemi. Così il Paese arranca. Non andrà davvero lontano. Né basta imprecare contro lo straniero che ci ruba il lavoro, violenta le donne, svaligia le case e terrorizza interi quartieri. Accade anche questo, ma quanta enfasi su Tv e giornali quando di mezzo c’è l’immigrato”.
In opposizione a chi “soffia sul fuoco per alimentarlo”, don Sciortino ha condotto negli ultimi anni una vibrante e argomentata campagna di confronto sul settimanale che dirige, con forza e senza reticenze, campagna che ha provocato accese discussioni e attacchi anche violenti, per il modo chiaro e netto dei temi affrontati. In questo libro, don Sciortino, affronta anche i più difficili dei temi, come i matrimoni misti tra cattolici e musulmani, il proliferare delle moschee, il riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli degli stranieri che nascono in Italia. Affronta anche i molti preconcetti come quello della criminalità prettamente collegata agli stranieri. “Non corrisponde al vero ad esempio – sottolinea Sciortino -  che l’aumento della criminalità è direttamente proporzionale all’aumento della popolazione straniera. Le due cose non vanno di pari passo. Dal 2001 al 2005, infatti, le denunce contro gli immigrati sono aumentate del 46 per cento, mentre la popolazione straniera è cresciuta del 101 per cento”. Le problematiche che lo scrittore narra, di cui sottolinea nel ricordo e nell’attesa, nel rimpianto o nella forza, diventano la materia di cui è fatta la speranza. Infatti, Sciortino afferma: “ Che l’Italia non può fare a meno, da subito, di programmare il proprio futuro assieme agli stranieri. In un clima di maggiore fiducia e stabilendo nuove relazioni.  La ‘società arcobaleno’, prossima ventura, ci sorprenderà. In meglio naturalmente”.  Un libro importante per viaggiare nel futuro dei colori, un libro per reggere il funzionamento di una nuova realtà.


Nessun commento: