Mi siete mancati è un titolo provocatorio; un gesto d’amore bellissimo per un mondo ed una società scomparsi quasi del tutto. Un romanzo avvincente, mordace, che ti trattiene pagina dopo pagina per conoscere i personaggi che animano la piccola comunità che altro non è se non il risvolto della società che viviamo e che vivrà anche dopo di noi. BOTTONI è un autore agguerrito, con un linguaggio fresco che attrae anche il lettore poco preparato alla letteratura corrente.
Le pagine scorrono senza intoppi, senza sofferenze, come un bel bicchiere di lambrusco: frizzante al punto giusto. I personaggi hanno trovato l’autore e lo sostengono lungo l’itinerario del viaggio: sono uomini e donne comuni, le stesse che troveremo accanto alla porta di casa. L’unica novità è il tirare fuori i loro difetti, le loro mancanze, la parte di vita che li rende idonei ad essere unici.
Mi piace il modo di proporli all’attenzione del lettore: descrizione semplice del loro modo di vita, delle abitudini, ma nulla che entri a dettagliare particolari troppo asciutti che lo stancherebbero: “Un mondo ricco e variegato, fatto di ambienti, di storie, di caratteri, in una parola di personaggi che lei ha dimostrato di conoscere benissimo” (pag. 239).
Mi sono piaciuti i personaggi come Aldo Scettico, morto tristemente per essere scettico. Cìo il calzolaio, con la sua filosofia contro la violenza e la fortuna dalla sua parte. Il prete di paese, don Crispino, con il suo confessionale che rivelava le proprie mancanze. Ostico Spotico, che di Kant aveva scelto la precisione ma non l’armonia con il Creato. Insomma un bell’insieme di personaggi che passano a farti sorridere e a ricordarci che in definitiva l’esistenza merita di essere vissuta, sì!, ma senza sgarbi.
Su tutti vigila “Nemo” (Nemesis) che ha condotto per mano, come in un sogno, Marco BOTTONI nell’incontro con il mondo della sua infanzia che è il ritorno alla vita vera, quella che del sogno prende la parte più buona.
Gennaio, 2010
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