mercoledì 8 luglio 2009

Su Stati di nebbia e altri racconti di Armando Conti



Commento critico di Narda Fattori

scheda del libro qui

L’uomo non ha adeguati strumenti per affrontare verità con o senza la prima lettera maiuscola; i racconti di questa raccolta mi sembrano una metafora di questa asserzione, a partire dal titolo.
La Bassa Padana è ricca di “fole” e riferimenti a mondi possibili che increspano quello reale, e lo destrutturato, ne confondono confini e territori.
Per me, vicina allo scrittore per origine ed età, è stato come tornare bambina e riascoltare le narrazioni di mia madre, più misteriche e favolistiche, in contrapposizione con quelle di mio padre, più razionali e documentate.
La storia del “Biscione che lancia l’incantesimo” mi era ben nota: mia madre era pronta a giurare che una sua amica dopo quell’incontro era diventata muta.
Attorno alle cose inspiegabili gli uomini hanno cercato di costruire narrazioni di verità, assumendo l’incredibile e l’assurdo dentro la realtà. D'altronde quanta parte della realtà ci sfugge e quante sono le altre realtà possibili?
Inoltrandosi in questo terreno sdrucciolevole senza cadere nel mistery, Conti narra aggrappandosi a piccole concrete certezze: la sbarra e dei binari, i frusci del sottobosco, la “pita”, aquila o struzzo (anche tacchino) scolpita sul frontone di un arco, il pentagramma che è già qualcosa di magico e misterico perché consente lo scaturire della musica, l’hobby quasi oggetto di scherno, che diventa qualificato lavoro rivalutando quella sapienza popolare fatta non solo di leggende ma anche di misera divulgazione scientifica.
Dunque i racconti sono gradevoli, scritti con uno stile asciutto e non compiaciuto, vicini a quello di Celati; mai si rapprende attorno ad un evento, mai è insistito.
Non sappiamo quanto di vero e quando di magico ci sia in questi racconti, ma con sicurezza posso affermare che appartengono ad una cultura popolare condivisa nella Pianura padana.
Il loro autore si afferma con una scrittura senza compiacimenti, concreta pur nella fabulazione misterica.

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